I 35 minuti di speciale che Tele Radio Monte Kronio ha dedicato, con un’intervista di Massimo D’Antoni, all’ex sindaco di Sciacca e parlamentare Ignazio Messina, meritano sicuramente particolare attenzione e riflessione, perché sono in tanti ormai ad accreditare Messina come uno dei possibili futuri candidati a sindaco della nostra città.
Qualunque sia l’idea che si possa nutrire sul politico ed ex sindaco Messina, dalla più entusiastica alla più negativa, credo che nessuno oserebbe metterne in discussione l’abilità oratoria e di conseguenza la sua capacità di “lasciare il segno” nell’esternazione dei contenuti sulle tematiche da lui trattate. Anche in questa occasione Ignazio Messina ha detto, bene, cose in buona parte del tutto condivisibili.
E’ riuscito anche a dare la sensazione di dire cose importanti e innovative quando esprimeva un concetto che, a mio modo di vedere, risulta ovvio e fuori discussione ai cittadini dotati di buon senso e di un minimo di conoscenza della politica. Mi riferisco in particolare al discorso che per governare bene una città non ha importanza l’estrazione ideologica, destra o sinistra per intenderci, perché quel che importa è la reale capacità amministrativa di realizzare delle buone cose. Il discorso non fa una piega, ma delle due l’una: o Ignazio ha scoperto l’acqua calda (della assai relativa importanza della componente ideologica e partitica degli amministratori di una cittadina la maggior parte delle persone che conosco ne siamo consapevoli ormai da tempo) oppure la dichiarazione ha già una chiara finalità elettorale nel senso di ingraziarsi i futuri elettori, sia quelli cosiddetti di destra che di sinistra, con indubbio fiuto politico.
Su questa dichiarazione la stampa on line e televisiva ci ha fatto i titoli o le scritture scorrevoli in sovrimpressione, cadendo anch’essa nella trappola “destra/sinistra” a cui ormai a livello locale crede, forse, solo la vecchia politica. Insomma, diciamolo una volta per tutte: ci possono essere buone amministrazioni diversamente targate: di destra o di sinistra, di centro sinistra o di centro – destra, oppure autenticamente civiche. Quindi quello che dice a tal proposito Ignazio Messina è vero, ma ad ogni lettore verrà in mente un caso del genere, forse lo sanno financo la destra e la sinistra che sempre più frequentemente si mascherano sotto la forma fasulla di liste falsamente civiche.
Ma andiamo all’aspetto a mio avviso più discutibile delle dichiarazioni di Ignazio Messina.
L’ex sindaco dice di voler costruire una squadra di persone che si dedichino all’amministrazione della città, persone disposte a metterci la faccia, che abbiano una vision di progettualità che metta al centro turismo e terme: fin qui d’accordissimo, mi sentivo letto nel pensiero delle mei personali valutazioni sulle esigenze della nostra città..!
La sorpresa arriva però quando indica la composizione da lui preferita, se non addirittura esclusiva, dei componenti di questa squadra che deve far rinascere Sciacca. Udite, udite: professionisti e imprenditori! E tutto il resto del mondo sociale…?
Sicuramente tra professionisti e imprenditori si annidano competenze e capacità progettuali di cui Sciacca ha bisogno come il pane, ma un ottimo sindaco o un ottimo assessore o comunque un qualsiasi componente di questa squadra che ha in mente Messina potrà e dovrà uscire unicamente da un ordine professionale o da Confindustria? Magari Ignazio si è fatto prendere un pò la mano dall’entusiasmo dell’intervista e voleva solo citare due categorie assai importanti, magari meno propense a metterci la faccia nell’amministrazione della città, per tanti motivi anche più che comprensibili, ma tutti gli altri ci devono esser rimasti un po’ male…
Ma, aggiungo io, metterci la faccia oggi non basta più: i problemi della città sono tali e tanti che ci vuole anche la disponibilità da parte di in futuro sindaco e dei suoi assessori di avere, oltre a elevate competenze e capacità progettuali, anche il coraggio di andare controcorrente e di mettersi “contro” una parte di cittadini oggi definiti incivili, poco disposti a lavorare, abituati a privilegiare i propri interessi personali, cittadini che non pagano le tasse comunali perché nessuno li persegue, abituati a fare i propri comodi e a considerare il bene comune come qualcosa di inutile e di inesistente.
Ci vuole insomma una squadra di coraggiosi “piccoli eroi”, competenti e capaci, appassionati e innamorati della propria città, disposti a mettere l’interesse del bene comune al di sopra di tutto e quindi rassegnati a farsi inizialmente tanti nemici, pronti a metterli in croce perché si vedranno messe in discussione abitudini incrostate da decenni di governo della città finalizzato al facile consenso e al mantenimento del potere. Per questo, a mio avviso e al contrario di quanto pensi tu, una squadra che vuole cambiare davvero in meglio questa città in caso di vittoria non dovrebbe ricandidarsi alla fine del mandato quinquennale: proprio per non cadere nella trappola del compromesso continuo finalizzato al mantenimento del consenso dei singoli.
Non commento la parte delle dichiarazioni concernenti le Terme, perché essendo io un componente del Comitato Civico Patrimonio Termale non mi sembra questo blog la sede più adatta.
Dopo aver ascoltato l’intervista a Ignazio Messina molti sciacchitani saranno andati a dormire con un dubbio amletico: ma Ignazio Messina è una vera star oppure è l’espressione di una vecchia politica che si veste di nuovo con l’indiscussa abilità dialettica che lo contraddistingue?
Con due sindacature alle spalle, di cui la seconda conclusa prima della naturale scadenza, i prossimi mesi o i prossimi anni potrebbero darci una risposta autentica.
Caro Nino.
Come tu ben sai, non vivo a Sciacca da moltissimi anni. Negli ultimi mesi, ho anche pensato di poter tornare. Ma per adesso, non esistono le condizioni per una scelta così importante. Sciacca l’ho trovata molto peggiorata, sul piano del traffico, ma soprattutto sul piano del decoro e della pulizia. Penso, al di là dei colori politici, che non si possa umiliare in questo modo, una meraviglia come Sciacca. Per cui, ben venga un sindaco, che abbia il coraggio di cambiare pagina….e di scontentare una, purtroppo larga, fascia di popolazione. Fare in fretta e senza condizionamenti…però! Mi auguro che qualcuno ci possa riuscire. Me lo auguro di cuore.
Mancano molti mesi alla scadenza del mandato del Sindaco Francesca Valenti e della giunta ,con un diffuso malcontento che si avverte ,andando in giro per la città ed ascoltando le persone.
E’ noto che le iniziative avviate dalle opposizioni presenti in Consiglio comunale sono state definite “velleitarie”,con molti convinti che l attuale “consiliatura” si concludera’ alla scadenza e senza scioglimenti e/o mozioni di sfiducia.
Ignazio Messina,da abile politico ,da ex Sindaco della città e da segretario di un partito,fondato da Antonio Di Pietro,ha aperto di fatto la corsa per le prossime amministrative.
Più che farsi attrarre dallo slogan “squadra di professionisti” guarderei alla grinta che l ex parlamentare ci mette nel volere ritornare a recitare un ruolo di primo piano nello scenario politico locale.
Questa la mia prima senzazione,anche se personalmente ,e lo ho applicato a me stesso,sono convinto che dove uno è stato non deve ritornare,in omaggio al principio che per ognuno di noi c’è un ciclo,che inizia e finisce.
Messina è giovane ed è in grado di affrontare tappe difficili,compresa la difficile scalata a Palazzo di città. Staremo a vedere quali saranno le reazioni e cosa accadrà dopo l estate.
Lillo Craparo
L’onestà come unico requisito di buon governo ha mostrato tutti i suoi limiti nell’esperienza pentastellata. L’onestà deve essere accompagnata dalla competenza e dalla passione civica per la propria città. Tutto questo però deve passare al vaglio di un consenso elettorale e qui viene il difficile perché (soprattutto in Sicilia) il consenso passa attraverso il mantenimento di privilegi e “marchette” da distribuire a pioggia. La mediazione possibile passa attraverso una seria attività di controllo trasparente delle attività che vengono finanziate. Gli strumenti ci sono tutti ma è mancata la volontà di applicarli severamente. Non ho nulla in contrario ad un’imprenditoria coraggiosa e corretta nel portare a termine i compiti che le vengono assegnati dall’Autorita’ pubblica ma sino ad oggi non è stato così. Non esiste la contrapposizione tra pubblico e privato se entrambi raggiungono con correttezza e trasparenza gli obiettivi che si sono dati. Questa è la vera “rivoluzione” di cui abbiamo bisogno, questa la vera “inversione di tendenza” di cui una città ha bisogno e che potrà realizzare le molteplici promesse di cui una campagna elettorale è piena.
Oltre la destra e la sinistra Messina ha già dimostrato di esserlo candidandosi con l’appoggio di Rifondazione Comunista e poi appoggiando Forza Italia. Ora per “salvare” le terme si siede accanto al più longevo e ultimo amministratore delle terme e con cui si dava randellate in consiglio comunale. Quante persone che dicono di volere salvare Sciacca e invece vogliono solo pascolare sulle macerie in cui l’hanno ridotta?