Sul Corriere di Sciacca trovo un post con questa splendida foto di Coda della Volpe e il seguente commento: “Sciacca è così. Una caletta, Coda della Volpe, in centro storico”.
E’ proprio vero: Sciacca è così. Autenticamente bella. Peccato solo che siamo stati capaci di violentare questa bellezza facendone, se vai a vederla con i tuoi occhi, uno dei luoghi più degradati della città.
E’ per questo che mi… arrabbio (ovviamente il verbo dovrebbe essere un altro)!
Per questa bellezza continuamente violata da mano umana, che siamo stati capaci di trasformare in una bellezza quasi virtuale, più da immagine di cartolina, perché la realtà purtroppo è ben diversa.
Il piazzale di Rocca Regina, attraverso il quale si accede fisicamente alla caletta, è recintato da anni, la roccia calcarea ha dato segnali di crollo senza che nessuno sia mai intervenuto, dall’alto scorre un rigagnolo di fogna, la struttura in legno che una volta ospitava il Bar cade a pezzi, la sporcizia regna sovrana. Quando ci vedo lì un pulmino di turisti mi piange il cuore… ! E piange il cuore anche alla principessa della legenda di Rocca Regina, che all’interno dello scoglio si rifugiò per difendere il suo amore.
Ma non finisce qui. Proprio la roccia sovrastante la caletta porta tristemente i segni, una lunga e brutta scia nera, della fogna che direttamente vi sfociava prima che vi facessero il collegamento con la condotta fognaria pubblica: c’era stato un finanziamento per la necessaria ripulitura della roccia, l’assessore del tempo ci aveva anche detto che per l’inizio dei lavori era questione di poche settimane, ma poi i soldi vennero utilizzati per altre finalità.
Per non parlare infine dei dei rifiuti sulla spiaggia di ghiaia e massi.
Anche ServireSciacca vorrebbe occuparsi delle bellezze di Sciacca, ma queste bellezze occorre prima averle a cuore, dedicandovi cura, rispetto e valorizzazione.
Sì, è proprio vero: Sciacca è così.
E bello chiamare questo luogo in dialetto saccense o schiacchitano che si voglia “U PITTUSU” , ricordo da piccolo lo attraversavano i catterrettieri con i loro carretti carichi di sabbia, un ricordo che non potri cacellare
Il degrado dei posti più belli di Sciacca e’ sotto gli occhi di tutti (quelli che vogliono vedere). Alcuni esempi? Monte Cronio con il piazzale antistante il Santuario pieno di sporcizia, con la pineta abbandonata alla merce’ di alcuni incivili e con la chiusura dell’Aniquarium; la chiesetta rupestre di Sant’Onofrio e la chiesetta rupestre di Santa Vera dimenticate mentre merterebbero di essere valorizzate; il primo tratto dell’antico sentiero del pellegrinaggio a San Calogero che va dalla chiesa di Sant’Agostino fino alla valle dei Bagni (Terme Selinuntine) invaso da frasche e cespugli. Non aggiungo altro. Tutti parliamo di turismo ma facciamo di tutto per scoraggiare quei turisti che transitano attratti dalla bellezza dei nostri paesaggi e dalla storia della nostra città.