Per il sedicesimo martedì consecutivo il Comitato Civico per la Sanità, capeggiato dall’Avv. Ignazio Cucchiara e dal medico Franco Giordano, ha effettuato stamattina il suo ormai abituale sit-in settimanale all’ingresso dell’Ospedale di Sciacca.
L’appuntamento odierno precede l’atteso incontro con il commissario dell’ASP agrigentina Zappia, fissato per domani, al quale il Comitato per la Sanità ha già comunicato un elenco di problematiche la cui soluzione riveste carattere di priorità e urgenza.
Tra esse la più recente è quella che riguarda l’inquadramento del nosocomio saccense nell’ambito delle strutture ospedaliere Covid: in questo momento, infatti, a causa della perdurante mancata entrata in funzione della struttura ospedaliera di Ribera come presidio Covid, l’Ospedale di Sciacca assolve di fatto ad una funzione che ne snatura la sua destinazione a presidio della rimanente generalità delle patologie e ne acuisce la disorganizzazione e lo scollamento interno, che è uno degli altri problemi evidenziati dal Comitato Civico.
“Qualcuno deve spiegarci il perché non viene ancora messa in atto la programmata riconversione di Ribera come ospedale Covid – ci dice Cucchiara -, qualcuno prima o poi dovrà farsi carico della disorganizzazione che regna all’interno dell’Ospedale di Sciacca e che mette in pericolo la salute pubblica, qualcuno dovrà renderci conto del diverso trattamento riservato a due strutture che dovrebbero essere sullo stesso livello, ovvero gli ospedali di Sciacca e di Agrigento”.
Il discorso, anche se Cucchiara si astiene dal dirlo, è preminentemente politico, nel senso che politicamente parlando Agrigento ha un peso decisamente maggiore di Sciacca.
E mentre il sit-in è in corso, qualcuno solleva un interrogativo importante che meriterebbe una risposta, perché da essa potrebbe dipendere la vita o la qualità della vita di nostri concittadini che dovessero essere subire un ictus: che fine ha fatto la “stroke unit”, che il piano sanitario regionale assegnava a Sciacca?
E’ su cose del genere che la politica locale, i deputati regionali del territorio e il Sindaco, nella sua qualità di responsabile della salute pubblica, dovrebbero ergersi in prima linea e pretendere risposte e riscontri concreti, senza attendere gli eventuali risultati positivi dell’opera meritoria di un Comitato Civico Sanità che da anni, per conto della cittadinanza, esercita un controllo democratico e un ruolo propositivo sulle tante problematiche affliggono il nostro ospedale.