Ogni volta che mi capita di passare dalle parti del piazzale Rocca Regina, in zona portuale, puntualmente mi chiedo: come e perché può accadere che uno dei luoghi più belli di Sciacca rimanga, per anni e anni, abbandonato a se stesso nel più completo degrado e sottratto al pubblico godimento? 

Tutto ebbe inizio diverso tempo addietro, quando in questo grande spiazzo vennero collocate alte transenne in ferro con finalità di protezione per impedirne il libero accesso, a seguito della caduta di alcune pietre dalla sovrastante parete di roccia. Il chiosco-bar dovette chiudere e da quel momento uno dei luoghi più suggestivi e panoramici di Sciacca è miserabilmente caduto nell’oblio del degrado determinato dalla mancanza di ogni intervento di ordinaria e straordinaria amministrazione.

Con il passar del tempo quelle transenne sono cadute per terra, arrugginite, e quindi hanno perso la propria funzione originale di protezione, diventando invece la cornice decorativa di un’immagine icona dell’inefficienza degli uffici comunali preposti alla salvaguardia e valorizzazione di tutto ciò che costituisce un bene pubblico. 

E’ mai possibile che dalle parti di Palazzo di città nessuno si senta responsabile di togliere di mezzo questa ferraglia ormai inutile e di ridare dignità a un luogo tra i più rappresentativi e panoramici della città, pulendolo e sistemandolo, per renderlo fruibile in primis ai cittadini e  anche ai turisti?

E’ mai possibile che nessun amministratore o dirigente comunale si sia mai sentito in dovere di rispondere alle sollecitazioni provenienti dagli articoli di stampa e di spiegare alla città cosa si sta facendo per riportare il piazzale di Rocca Regina ad una situazione di normale agibilità?

La risposta a tutte queste domande è che non si è mai fatto nulla perché al Comune non hanno le disponibilità finanziarie necessarie e la capacità di trovarle.

E così Rocca Regina rimane, nel silenzio e nell’indifferenza generalizzata, un luogo simbolo della decadenza di questa nostra amata città: la voce di questo blog giornalistico si alzerà sempre e di nuovo per protestare contro questo stato di cose e sarebbe bello se ad essa potesse aggiungersi anche la voce di chi è oggi impegnato a diffondere all’esterno la bellezza di Sciacca, proprio perché questa bellezza per essere vissuta come esperienza meriterebbe anche di essere difesa e protetta in tutte quelle situazioni nelle quali viene invece ferita e violata.

“ In fondo le cose, anche le peggiori, una volta fatte … poi trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere! Fanno ‘ste case schifose, con le finestre di alluminio, i balconcini senza intonaco, i muri di mattoni vivi … la gente ci va ad abitare, ci mette le tendine, i gerani, la biancheria appesa, la televisione … e dopo un po’ tutto fa parte del paesaggio, c’è, esiste … nessuno si ricorda più di com’era prima. Non ci vuole niente a distruggerla la bellezza …E allora forse più che la politica, la lotta di classe, la coscienza e tutte ‘ste fesserie … bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza. Insegnargli a riconoscerla. A difenderla. Capisci?Sì, la bellezza. È importante la bellezza. Da quella scende giù tutto il resto.“ (Peppino Impastato)

C’ERA UNA VOLTA ROCCA REGINA

di Nino Porrello – 16 ottobre 2020

Sciacca, un paese da fiaba, pieno di tanti c’era una volta

C’era una volta…, tanto tempo fa, piazzale Rocca Regina, uno dei luoghi più belli di Sciacca.

Un luogo ricco di fascino, nel quale i colori del mare, la bellezza del paesaggio e le suggestioni romantiche della leggenda di Giulietta normanna si fondono mirabilmente.

Ma oggi, anzi da diversi anni, piazzale Rocca Regina è diventato uno dei luoghi più degradati della città.

“… Non ci vuole niente a distruggere la bellezza… E allora bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla… perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore. E’ importante la bellezza, salverà il mondo…”.

Nel 2015 una piccola porzione del costone di roccia che delimita e sovrasta lo spiazzo subì uno smottamento, e di conseguenza si fece fronte alla conseguente situazione di pericolo delimitando gran parte del piazzale con una recinzione metallica, che ne impediva il godimento e fu causa della chiusura del chiosco che vi era stato aperto.

Chi scrive aveva già trattato l’argomento nel mese di febbraio 2016 sul settimanale Il Fatto Popolare (cfr. foto).

Ma la cosa a dir poco scandalosa è che ad oggi, ottobre 2020, nulla è stato fatto e il tempo a Rocca Regina sembra essersi magicamente fermato… come in una fiaba.

La recinzione metallica giace miseramente a terra ormai distrutta, la sporcizia vi regna sovrana, la vegetazione spontanea ha ormai invaso spazi considerevoli del piazzale.

E lo smottamento? Chi ne abbia notizia alzi una mano…

Tutto ciò è semplicemente intollerabile e la cosa ancor più grave è che tutto ciò avvenga nella silenziosa indifferenza di una cittadinanza nella quale sembra essersi insinuata l’abitudine al peggio e la rassegnazione.

Esiste e opera attivamente nella nostra città una nuova e importante realtà che sta lodevolmente lavorando per valorizzare le bellezze di Sciacca sul mercato turistico nazionale e internazionale: è il Museo Diffuso dei 5 Sensi, nella sua più recente espressione di Cooperativa di Comunità Identità e Bellezza. 

Riteniamo che analoga azione e operosità vada declinata con efficacia e rinnovata consapevolezza anche in tutte quelle realtà di bellezza violata e distrutta di cui la nostra amata città è purtroppo straordinariamente ricca.    

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