“Cara città,
vorrei affidare a ben altro che un post su facebook gli auguri di buon Natale per te.
Vorrei, se mi fosse concesso, lasciare la dimensione trasognata della liturgia, e potermi aggirare per le tue strade, e bussare a tutte le porte, e suonare a tutti i campanelli, e parlare a tutti i citofoni, e dare una voce sotto ogni finestra illuminata, e dire a ognuno: Non scoraggiarti, è nata la Speranza!
Vorrei poter stringere la mano di tutti, dei bambini e dei grandi, dei ricchi e dei poveri, e poter fissare gli occhi della gente, e ripetere a ognuno che se la gioia santa del Natale si allargasse a tutti i 365 giorni dell’anno, la vita sulla terra sarebbe più bella: senza sfruttamenti, senza famiglie divise, senza cuori delusi, senza disoccupati, senza infelici, senza tragiche solitudini.
Vorrei poter disegnare la mappa delle sofferenze più acute della città, e individuare le disperazioni più crude e indicargli una capanna, e nella capanna un bimbo, e dirgli che proprio da lì è sgorgato il rigagnolo dell’Amore, destinato a divenire torrente e poi fiume e poi oceano”.
(don Tonino Bello)