Così si è risvegliata, dopo le ultime mareggiate, la spiaggia del Lido Salus.
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E’ completamente crollato ciò che rimaneva del muretto di sostegno in cemento e pietre realizzato dalla Ferrovie dello Stato nel 1985 a protezione del rilevato ferroviario.
Il problema era già di vecchia data, e innumerevoli sono state nel corso degli anni le segnalazioni di pericolo a carico di chi frequenta questa spiaggia e per la necessità di salvaguardare un tratto di litorale tra i più belli del territorio di Sciacca, in particolare da parte dell’ing. Peppino di Giovanna e dei giornalisti Filippo Cardinale e Nino Porrello.
Si segnalava, con carattere di estrema urgenza, agli uffici e autorità competenti la situazione di pericolo per l’incolumità pubblica rappresentata da una serie di muri si sostegno in cemento armato letteralmente scalzati alla base e travolti dai marosi di scirocco. Il segnale più concreto per i frequentatori delle spiagge Lido Salus e della Tonnara era stata e rimane l’impossibilità di fare la tradizionale passeggiata fino alla Tonnara e viceversa, resa appunto impraticabile da tale situazione di cedimento, così come l’impossibilità per i mezzi meccanici di arrivare alla spiaggia del Lido Salus per la pulizia straordinaria quanto meno annuale della spiaggia stessa.
Adesso la situazione si è ulteriormente aggravata per il totale cedimento e sbriciolamento del muro di sostegno nella parte più prossimale allo Stazzone, con il materiale di risulta che ha invaso la spiaggia.
Nel corso degli anni si sono susseguite le richieste e intimazioni di intervento alle Ferrovie dello Stato, alla società che ne ha preso il seguito per la gestione dei tratti di ferrovia dismessa, al Comune di Sciacca e all’autorità giudiziaria.
Nessuno ha ritenuto che il problema fosse di propria competenza e come sempre nessuno ha fatto nulla, ragion per cui la spiaggia del Lido Salus è rimasta abbandonata a sé stessa, con alle spalle i muri pericolanti o crollati e il mare ufficialmente vietato alla balneazione a causa di una situazione assurda e pirandelliana che solo in terra di Sicilia può verificarsi.
Adesso si sta immediatamente mobilizzando il neo costituito Comitato di quartiere, che ha già dimostrato di saperci fare, e la speranza può esser quella che qualcosa finalmente si muova al cospetto della ulteriore situazione di estrema urgenza e necessità.
Ovviamente il primo diretto interessato è il Comune di Sciacca, che dovrebbe immediatamente intervenire a tutela della pubblica incolumità e del pubblico interesse di cittadini e turisti per la utilizzazione di questo tratto di litorale; tra l’altro il sindaco Francesca Valenti e l’assessore Sino Caracappa si sono recentemente impegnati con due cittadini attivi, Peppino Di Giovanna e Nino Porrello, ad attivarsi per la soluzione della balneabilità del tratto di mare in questione e quindi hanno adesso maggior ragione per prendere di petto la questione, sia sotto forma di intervento diretto del Comune che di intimazione esecutiva ed immediata verso altri enti tenuti a fare la propria parte.
Attendiamo il seguito da parte del Comitato di quartiere e sopratutto del Comune.
L’INERZIA E IL DIVIETO DI BALNEAZIONE
Riprendo sul nuovo blog un argomento che da parte mia è stato oggetto di numerosi post di protesta civica su facebook, nei quali mi sono permesso di richiedere una risposta pubblica da parte del Sindaco, che però non è mai arrivata. Immancabilmente puntuale con l’arrivo dell’estate, anche quest’anno è stato affisso il cartello di DIVIETO DI BALNEAZIONE sulla spiaggia del Lido, così come avviene ormai da più di dieci anni, forse più 15 che 10.
La storia di questo tratto di mare ha qualcosa tra l’assurdo e il pirandelliano, perfetta metafora di come a Sciacca i problemi NON si sanno risolvere. La balneazione nel mare del Lido è vietata semplicemente perché tantissimi anni fa (quando ancora a Sciacca non esisteva il depuratore e quando sotto la sabbia in questo tratto di spiaggia scaricavano alcune fogne private) le verifiche effettuate all’epoca dalla Regione siciliana evidenziarono un tasso di inquinamento biologico superiore ai limiti stabiliti per legge. Dovete anche sapere che un divieto di balneazione una volta emesso diventa “permanente”, cioè si rinnova automaticamente ogni anno: non vengono fatti più i controlli e il divieto può essere rimosso solo dopo che un nuovo e ulteriore controllo venga richiesto dall’Ente interessato (…il Comune) alla Regione, motivato da nuovi fatti sopravvenuti, e tale controllo fornisse un responso di acqua pulita, tale da consentire la rimozione del divieto e quindi “ufficialmente” la balneazione. Ebbene, nell’arco di circa 15 anni il Comune di Sciacca è riuscito nell’ardua impresa di NON ottenere un nuovo controllo e nuove analisi che potessero far ridare la patente di balneabilità ad un tratto di mare e di spiaggia tra i più belli di Sciacca, nonostante nel frattempo fosse entrato in funzione il depuratore cittadino e fossero state del tutto eliminati tutti gli scarichi di fogne private. Morale della favola: centinaia di persone durante l’estate continuano in realtà a fare ugualmente il bagno “vietato”: l’acqua e’ tornata infatti ad essere pulita per i motivi di cui si è detto (salvo prova contraria) la città di Sciacca continua a fregiarsi di questo pessimo biglietto di visita con i turisti: l’unica spiaggia vicina alla città ha il mare ufficialmente inquinato! Ma l’assurdita’ non finisce qui. Immediatamente a sinistra (verso lo Stazzone) e a destra (verso la Tonnara) del tratto vietato alla balneazione, dove invece i controlli vengono fatti ogni anno, l’acqua ritorna magicamente pulita, al contrario di quel tratto di mare che sta in mezzo e che rimane precluso ad ogni verifica di controllo e quindi ufficialmente inquinato.
Ma come se non bastasse, la spiaggia del Lido, un tempo lontano fiore all’occhiello del mare di Sciacca, di problemi ne ha anche altri: da tempo immemorabile non viene ripulita con i mezzi meccanici per le difficoltà di accesso, perché il Comune non riesce ad imporre ai privati una via di accesso per gli automezzi; è crollato quasi tutto il muretto che delimita la spiaggia (di pertinenza della società che gestisce le ferrovie dismesse) e ciò costituisce un pericolo all’incolumità’ pubblica e infine le stradelle pedonali di accesso alla spiaggia NON vengono fatte oggetto di manutenzione stagionale o solo eccezionalmente/parzialmente.
Rinnovo quindi l’invito al Sindaco Francesca Valenti e anche all’assessore al Turismo Sino Caracappa di attivarsi per far svolgere sin da adesso, agli uffici competenti, l’iter amministrativo necessario a richiedere alla Regione una nuova verifica del grado di balneabilità del tratto di mare del Lido a suo tempo vietato alla balneazione, perché solo così potremmo sperare che nella stagione 2021 si possa ritornare alla normalità e godere pienamente di questa bellezza cittadina, come è nostro diritto. Oppure preferiamo, per semplice inerzia amministrativa e politica, continuare a non far nulla per ritrovarci l’anno prossimo l’ennesimo cartello di divieto balneazione e i commenti sarcastici dei forestieri? Attendiamo su questa pagina una risposta del Sindaco o dell’Assessore al Turismo.