Due diverse notizie hanno riguardato questa settimana il Monte San Calogero di Sciacca (Monte Kronio)..

La prima, sicuramente positiva, è stata quella che il sito sarà inserito all’interno della Rete Natura 2000 dell’Unione europea come Zona speciale di conservazione (Zsc).

Manca ancora la designazione ufficiale da parte del Ministero dell’Ambiente, ma il più è fatto perché Il governo regionale ha dato il via libera allo schema che ne costituiva il presupposto necessario. Nel dicembre 2019, con decreto del dirigente generale del dipartimento regionale, erano stati già definiti obiettivi e misure di conservazione di quello che attualmente è già un Sito d’importanza comunitaria (Sic).

La Rete Natura 2000 è lo strumento con cui in Europa si garantisce la biodiversità dei territori e la tutela degli habitat naturali, preservando la flora e la fauna rari o in pericolo.

Il monte San Calogero, di natura calcarea, che sovrasta Sciacca, è caratterizzato da un sistema di grotte di natura carsica, uniche in Europa per la presenza di aria calda sulfurea che sale dalle viscere del monte.

Il complesso ipogeo è composto da cinque grotte principali, utilizzate a scopi terapeutici fin dagli antichi Greci: le Stufe di San Calogero, la Grotta Cucchiara, la Grotta del lebbroso, la Grotta del gallo e la Grotta mastro.

Ma l’area ha anche un’importante rilevanza naturalistica legata alla flora e alla fauna presenti e che adesso potranno essere tutelate a livello europeo. Su tutto il monte si estende una riserva naturale di circa 50 ettari, composta da una fitta vegetazione principalmente rupestre. Sulla cima, invece, si trova una pineta che nel tempo è diventata l’habitat naturale di molti uccelli rapaci, tra cui il gheppio e la rara aquila di Bonelli.

La seconda notizia riguarda invece l’imminente gara di appalto di 206 mila euro per la prima tranche dei lavori di sistemazione dell’Antiquarium situato sul MontecKronio. Tali lavori tuttavia non consentiranno la riapertura della struttura museale, perché sarà necessario un secondo finanziamento, relativamente al quale il direttore del Parco Archelogico di Agrigento, Roberto Sciarratta, ha ottimisticamente previsto che si possa concludere tutto e quindi riaprire l’Antuquarium ento la prossima estate.

Come si ricorderà l’Antiquarium, dove erano esposti i reperti ritrovati nel corso delle spedizioni archeologiche effettuate nelle profonde viscere del Monte Kronio nel sistema di grotte piene di calore umido che lo caratterizzano, era stato improvvisante chiuso nel mese di dicembre 2018 a seguito di un’inattesa visita del presidente della Regione. Musumeci aveva motivato tale chiusura con l’inadeguatezza dei locali e con l’esigenza di effettuarvi urgenti lavori di sistemazione.

A questi lavori, in quel momento, pochi avevano creduto e venne attivato una petizione on line su iniziativa di Italia Nostra e del Comitato Civico Patrimonio Termale.

La petizione raccolse oltre mille firme contro la chiusura dell’Antiquarium, ma la decisione del presidente Musumeci non cambiò, l’Antiquarium rimase chiuso e ancora lo è dopo oltre un anno.

L’odierna notizia dell’avvio dei lavori, su progetto predisposto dopo la chiusura, si accompagna alla precisazione che tali lavori non ne consentiranno l’apertura e per questa si dovrà attendere un ulteriore finanziamento.

Insomma, siamo sempre alle cose fatte a metà e alle porte che invece di aprirsi rimango chiuse.

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