L’edificio monumentale più noto e forse anche più importante di Sciacca, il palazzo dello Steripinto, sta facendo “lifting”, ovvero restauro conservativo.
Mai forse come in questo caso il montaggio di un’impalcatura per una riqualificazione edilizia su un’arteria cittadina ad intenso traffico è stato salutato con favore da automobilisti e pedoni di passaggio, perché a Sciacca tutti siamo affezionati a questa splendida facciata a bugne, che tutti ammiriamo con malcelato orgoglio cittadino. E quella dello Steripinto aveva proprio un gran bisogno di rinnovarsi, perché mai nella sua storia era stato sottoposta a riqualificazione e restauro, con gli inevitabili e non troppo benevoli segni del tempo.
Le famiglie che detengono la proprietà dello storico edificio hanno saggiamente deciso di utilizzare i benefici economici previsti dal Bonus facciate 90% e hanno affidato allo studio tecnico dell’architetto Pippo Cattano (noto professionista divenuto nel frattempo anche Ispettore onorario ai monumenti) e del figlio ing. Maurizio la redazione del relativo progetto e la direzione dei lavori, iniziati in questi giorni sotto la supervisione della Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento arch. Michele Benfari .
Abbiamo chiesto a Pippo Cattano, che su Sciacca ha già realizzato riuscitissimi progetti di restauro di edifici antichi e monumenti storici, di descriverci brevemente i principali lavori previsti allo Steripinto:
“ Faremo il restauro conservativo della facciata con la pulizia delle bugne dai muschi che le anneriscono – ci dice il professionista – unitamente all’eliminazione di tutti gli interventi maldestri che sono stati eseguiti nel tempo e in particolare delle malte di cemento con le quali sono stati sigillati giunti e lesioni”. “Saranno anche eliminati elementi in ferro nel tempo applicati quali chiodi, zanche, ecc.”. “Diverse bugne risultano deteriorate – conclude Cattano – e per esse si provvederà al necessario consolidamento. Sull’intera facciata sarà infine applicato un antivegetativo per l’eliminazione definitiva della vegetazione spontanea “.
Sarà quindi possibile in tempi brevi tornare ad ammirare ancor più bella di adesso la suggestiva facciata a bugne di pietra a punta di diamante realizzata nel 1501 da Antonio Noceto con una mirabile sintesi di stile tardo gotico catalano e rinascimentale italiano.
Importante intervento di restauro per uno dei monumenti storici più belli della nostra città. Ci auguriamo che sia l’inizio cui farà seguito attenzionare altri monumenti importanti di Sciacca .