L’articolo pubblicato su questo Blog il 5 aprile con il titolo “ A proposito di AstaZeneca e di altre morti sospette” è stato oggetto di oltre 10 mila visualizzazioni, un chiaro segnale di quanto i lettori siano in questo momento sensibili all’argomento e abbiano ritenuto di trovare uno stimolo alla riflessione attraverso la storia dolorosa della professoressa messinese Augusta Turiaco, che si era vaccinata con AstraZeneca.
Sullo stesso argomento è possibile leggere oggi su la Repubblica PALERMO una lettera alla redazione della signora Adele Cammarata, che interamente riportiamo nelle foto qui sotto, che riprende in modo a nostro avviso estremamente approfondito e con le più giuste argomentazioni le implicazioni umane derivanti dalla vaccinazione con AstraZeneca, che invece vengono trattate in questi giorni con estrema superficialità sui media, nonostante la materia sia della massima delicatezza.
La signora Cammarata, palermitana, parla di due sue colleghe, una palermitana morta il 28 marzo per trombosi, l’altra in coma a Roma a seguito di trombosi. Entrambe vaccinate poco prima con AstraZeneca. Entrambe rientranti nei “rari casi”, stando a sentire le argomentazioni sostenute medici e virologi in tv. Entrambe però amiche e colleghe della signora Adele Cammarata. La quale giustamente osserva: “Solo rari casi, viene detto. Ma il raro caso puoi essere tu, la tua collega di classe, tua sorella, tuo marito, tua figlia. I benefici superano i rischi, ti ripetono. Ma il rischio in alcuni casi ha avuto esito fatale”.
Da parte mia invito il lettore a leggere interamente la lettera, se l’argomento non gli risulta troppo indigesto.
“ Credo nella scienza e so che l’immunizzazione è l’unico modo per venire fuori dalla pandemia, ma voglio essere messa nelle condizioni di conoscere i rischi ai quali vado incontro. Per poter essere io a decidere se intendo rischiare oppure no.Perché siamo tutti potenziali “casi rari”.
Si conclude così la sua lettera la signora Cammarata.
E come darle torto?
A PROPOSITO DI ASTRAZENECA E DI ALTRE MORTI SOSPETTE
di Nino Porrello5 Aprile 2021 1 commento
E adesso anche un Blog come ServireSciacca si mette a scrivere di queste cose, uscendo dal proprio seminato? penserete…
E avete ragione, ma è la mia coscienza che mi impone di raccontarvi questa storia, l’ansia di ricerca di ogni piccolo pezzo di verità nascosta che necessariamente anima ogni buon giornalista.
E’ la domenica di Pasqua, un post su facebook attira la mia attenzione. E’ di un mio fraterno amico, un educatore scout, medico, di Messina, si chiama Nunzio.
So che recentemente è stato colpito da un gravissimo lutto familiare per l’improvvisa scomparsa della sorella, apprezzata docente di musica, gli ho già manifestato la mia vicinanza affettiva e avevo letto sempre su facebook di come molta gente, gli alunni in particolare, avessero voluto manifestare il proprio attonito dolore per l’inattesa scomparsa della professoressa.
Il post che ha attirato la mia attenzione riprende una notizia tratta da Il Fatto Quotidiano con il titolo “ Morta insegnante 32enne, è presto per associazioni con il vaccino”, e in esso Nunzio così commenta: “Sembra esattamente il quadro clinico di mia sorella Augusta! Quante ne devono morire prima che si fermino?”
Il giornalista che è in me non resiste alla tentazione e allora gli chiedo conferma: “Nunzio, ma anche tua sorella aveva fatto il vaccino con AstraZeneca e ha poi avuto una trombosi celebrale?”.
La sua risposta è un fiume in piena:
“Sì Nino, assolutamente sì. Aveva fatto la prima dose. Ciò che è avvenuto dopo è un quadro clinico fotocopia di ciò che descrive l’EMA, cioè l’ente per la farmacovigilanza in Europa, pubblicato il 25 marzo! Trombocitopenia grave con trombosi insolita al seno venoso cerebrale, alla mesenterica, alla giugulare, embolia polmonare, trombosi alla vena cava inferiore… e in più successivamente emorragia cerebrale… Devastazione totale in una donna di 55 anni senza alcuna patologia e soprattutto senza alcuna predisposizione genetica alla trombofilia! In questo momento vogliamo solo la verità sulla morte di mia sorella. C’è la Procura di mezzo. Finché vivrò non avrò pace, perché io sono convinto così come tutti i medici che l’hanno visitata che è stato il vaccino AstraZeneca. Ho messo di mezzo l’ambasciata tedesca perché mia sorella è anche cittadina tedesca. Oggi è morta a Genova una donna di 32 anni, stesso quadro clinico di mia sorella. Germania e Canada somministrano Astrazeneca solo a over 60, mentre la Francia dai 55anni in su. Addirittura l’Olanda ha sospeso completamente AstraZenica in attesa di chiarimenti e dulcis in fundo la Germania ha deciso che chi ha fatto già la prima dose con AstraZeneca farà la seconda con Pfizer e Moderna”
“Ciò che è eticamente inaccettabile – mi dice ancora Nunzio – risulta essere quanto dichiarato dall’EMA, cui fa riferimento AIFA italiano, per rimettere in circolazione come sicuro questo vaccino: e cioè che a fronte di pochissimi casi di decessi c’è una stragrande maggioranza di gente vaccinata senza negative conseguenze. Quindi, chi eventualmente avrà un esito fatale e muore viene considerato semplicemente come un numero di statistica e non come un essere umano, non come era Augusta, madre di due figli di 22 e 25 anni, sorella, figlia di due genitori novantenni. Eticamente possiamo accettare che qualcuno muoia?”
Chiedo rispettosamente al mio amico Nunzio se posso scriverne sui social della storia di sua sorella e degli interrogativi che pone o preferisca il silenzio.
Mi risponde: “certo, assolutamente sì”. E aggiunge: “ Ti invio l’esposto presentato in Procura, la parte medica è stata da me ricostruita… puoi utilizzarlo come vuoi”.
Ricevo subito, via wattsapp, l’esposto denuncia che è stato presentato ai seguenti destinatari: Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministero Economia e Finanza, Ministero degli Affari Estero, EMA, AIFA, Istituto Superiore della Sanità, Protezione Civile, Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministero della Giustizia, Assessore Regionale alla Sanità, Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Federazione Ordine Farmacisti Italiani, Azienda Ospedaliera – Polo Universitario Luigi Sacco, Comando Carabinieri Tutela della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Istituto malattie Infettive Spallanzani e infine per conoscenza all’Ambasciata della repubblica Federale Tedesca in Roma.
Ho voluto elencare i destinatari dell’esposto-denuncia , più che soffermarmi sul contenuto dello stesso, perché le parole inviatemi da Nunzio con wattsapp penso siano già di per sé adeguate a rappresentarci la situazione e per far comprendere come tutte le istituzioni che dovrebbero vigilare sulla nostra salute in termini di sicurezza e di tutela siano state portate a conoscenza di questa storia, purtroppo simile ad altre che hanno indotto alcuni paesi europei ad assumere sul vaccino AstraZenecauna posizione diversa da quella italiana.
Con quella aperta sulla morte della professoressa Augusta Turiaco sono 6 in totale le inchieste in Sicilia su decessi conseguenti temporalmente alla vaccinazione con AstaZeneca: due a Messina, una ciascuna ad Agrigento, a Siracusa, Trapani e Palermo.
Non mi permetto alcun commento sulla vicenda perché non ne avrei alcun titolo, se non quello di far conoscere questa storia per quella che purtroppo è stata e pormi alcune domande di buon senso che emergono negli stessi commenti dei lettori al post di Nunzio su facebook: possiamo aspettarci dalla Magistratura una risposta adeguata agli angosciosi interrogativi che la vaccinazione con AstraZeneca sta continuando a determinare o dovrebbe essere qualche altra istituzione a tutelarci maggiormente? Quali sono i veri motivi per cui il vaccino AstraZeneca costa così poco rispetto agli altri e quali ricadute ha realmente questo fattore dei costi? E’ lecito, o quanto meno ammissibile, che un vaccino cambi nome da un giorno all’altro? Perché si è ritenuto necessario rafforzare la tutela di carattere penale a favore di chi somministra i vaccini? E’ accettabile la teoria che 50 morti su 15 milioni di vaccinati non siano un dato significativo? E a questa ultima domanda provo a formulare una risposta: quando i morti sono degli altri è facile pensarlo e anche a dirlo…
La professoressa Augusta Turiaco, che sorride nella foto, si era sottoposta con entusiasmo alla campagna vaccinale, salvo poi precipitare in un incubo che ha avuto un esito infausto, e come gesto d’amore estremo ha anche manifestato la volontà di donare gli organi.
Oggi è la sua stessa famiglia a rinnovare l’appello : Vaccinatevi, è l’unico modo per uscire dalla pandemia!”.
“Ma – mi dice Nunzio prima di salutarci – se vi è possibile non fatelo con Astrazeneca, ci sono troppe ombre e contraddizioni…”.
Caro Nino, leggo con interesse il tuo articolo che tratta in maniera non superficiale un argomento scottante. Il caso AstraZeneca pone davanti domande di tipo etico e sociale alle quali non è semplice rispondere.
E’ vero che ogni caso di una persona che muore a causa (probabilmente) del vaccino, non è un numero, ma un uomo e una donna con una sua storia. E capisco anche che se questi uomini e donne li conosciamo direttamente l’evento è per noi molto più importante. E’ normale ed è giusto che sia cosi. Ed è ancora più giusto fare chiarezza su questi eventi.
Penso però che le scelte di tipo sanitario/politico devono essere prese sui dati. I dati sono numeri, non hanno una faccia non hanno emozioni, ma sono l’unica cosa che ci permette di governare e gestire fenomeni enormi e terribili come questa pandemia.
I dati ad oggi ci dicono che in Italia ci sono stati circa 112.000 decessi per Coronavirus in totale e solo oggi 421. Certo alcuni potranno dire che non sono tutti morti per corona virus ma “col” corona virus, ma questa è un’altra storia: penso però che nessuno di buon senso possa non ammettere che, al di la delle cifre specifiche, ci siano stati tantissimi morti a causa del COVID-19.
I dati ci dicono che ad oggi sono state vaccinate con due dosi 3,6 milioni di persone, 11,6 M compresi quelli che hanno ricevuto una dose. Siamo, in Italia e in tutta Europa, molto indietro rispetto ai piani di vaccinazione per raggiungere l’immunità di gregge, sia per motivi organizzativi ma soprattutto per disponibilità dei vaccini.
E’ notizia di poco fa che l’Ema ha ammesso che possono esserci casi rari di trombosi a causa di AstraZeneca: dicono meno di 100 eventi su 25 milioni di somministrazioni (chiaramente se uno si fida dei dati ufficiali).
Tra poco il governo si riunirà per decidere cosa fare. Penso che ci saranno delle restrizioni e di conseguenza un notevole ritardo nel piano vaccinale vaccini.
Io mi chiedo e vi chiedo cosa dovremmo fare? Bloccare il vaccino AstraZeneca basandoci su questi dati? Certo uno di quei 100 potremmo essere noi o un nostro caro. Certo anche io, se potessi scegliere, vorrei eliminare quel rischio, e fare il vaccino più sicuro ed efficace che esista. Ma non possiamo scegliere, semplicemente perché non abbiamo le dosi dei vaccini necessarie per sostituire AstraZeneca.
Quindi è meglio ritardare la vaccinazione di qualche mese? E in questi mesi quanti morti al giorno di covid continueremo ad avere, che invece sarebbero stati salvati da una vaccinazione di massa? 400, 100 o anche solo 50 al giorno.?
Anche questi morti sono numeri, ma anche questi morti potremmo essere noi o un nostro caro.
L’espressione rischi/benefici sembra fredda e anonima, ma ricordiamoci che se dietro la parola rischi, ci possono essere morti dietro la parola benefici ci sono i vivi.
Concludo, questa mia riflessione, dicendo in Italia il vaccino non è obbligatorio e ognuno ha la libertà di scegliere (avendo una corretta informazione), ma penso che per i prossimi mesi, purtroppo, per molti di noi ci sarà la scelta obbligata di non poterci vaccinare, sempre che non cambino le carte in tavola, cosa che spero fortemente.
Martino