Sull’argomento della tanto discussa chiusura al traffico veicolare e pedonale della parte iniziale di Via Agatocle, sottostante la Villa Comunale, si registra oggi l’intervento del Comitato Civico Patrimonio Termale, che ha indirizzato una lettera aperta al Sindaco Francesca Valenti, definendo tale chiusura un ulteriore tassello del totale degrado ed abbandono in cui versa la zona termale di Sciacca. 

Il Direttivo del Comitato Civico osserva preliminarmente come si possa ben dire che sulla via Agatocle si affacciano già molte significative espressioni di quanto non va per il verso giusto nella nostra città: il parcheggio mai pavimentato sottostante il San Francesco, il teatro Samonà chiuso e mai completato, il Belvedere “Giardino dell’Incanto” in stato di totale abbandono, lo stabilimento termale e il Grand Hotel delle Terme desolatamente chiusi e vuoti, la colonna votiva del Diximude e lunghi tratti di ringhiera sul viale da anni transennati, il parco termale e le piscine di acqua solfurea anch’essi chiusi e alla mercé della più totale incuria.
Tra gli immobili chiusi da oltre sei anni c’è anche l’ex Convento San Francesco, che adesso è diventato anche pericolante.

Ciò, come si sa, ha determinato una chiusura totale al transito veicolare e pedonale di un tratto di questa già tormentata via Agatocle, quasi a volerci suggerire – osserva il Comitato Civico – che pian piano tutta la “zona termale” della città diventerà “OFF – LIMITS”, magari per nascondere agli occhi dei turisti che dovessero arrivare post pandemia la vergogna più grande di questa città e per ancor più cancellare nella memoria collettiva quella che dovrebbe essere invece la più autentica identità di Sciacca, ovvero quella di una città termale per storia e per risorsa naturale.

La lettera al Sindaco del Comitato Civico entra quindi nel merito di questa chiusura della Via Agatocle, che – viene sottolineato – ancor più stride con la ragionevolezza in un momento in cui si sta amplificando l’azione del Comitato Civico per salvare e riqualificare le Terme di Sciacca e dell’intera Sicilia (vedi Manifesto-Appello a Draghi, Carfagna e Musumeci).

Dalla documentazione a nostre mani – riferisce il Direttivo del Comitato risulta che “a causa del distacco di limitate parti di pietra del cantonale sud-ovest del Convento San Francesco, ubicato nella via Agatocle, l’edifico necessita di interventi per la messa in sicurezza, da assicurarsi attraverso adeguate opere di consolidamento, opportunamente calcolate, da eseguire sulla base di uno schema progettuale che dovrà garantire la stabilità, la sicurezza di persone e cose nelle aree adiacenti”.  
A causa di tale problematica strutturale – prosegue la missiva –  è stato quindi ritenuto opportuno adottare un provvedimento amministrativo volto alla delimitazione dell’area oggetto del pericolo, mediante l’interdizione veicolare e pedonale a scopo cautelativo del tratto di strada adiacente, a tutela della pubblica e privata incolumità.

A tal proposito il Direttivo chiede innanzitutto al Sindac, di comunicare alla città cosa sta facendo il Comune per ottenere dalla Regione, che di quell’immobile è proprietaria, l’immediata e urgentissima predisposizione progettuale ed esecutiva dei lavori per le necessarie opere di consolidamento, ma anche per ottenere l’introito nelle casse comunali del pagamento a nostro avviso dovuto dalla Regione per l’occupazione forzata del suolo pubblico (la via Agatocle) e per i danni che alla città conseguono dalla chiusura della stessa Via Agatocle in conseguenza della mancata manutenzione ordinaria e straordinaria che ad ogni proprietario di immobile, privato o pubblico che sia, dovrebbe competere.

In secondo luogo il Comitato Civico chiede al Sindaco se non fosse possibile adottare una soluzione meno drastica ed invasiva dell’attuale chiusura totale di quel tratto di strada così nevralgico per il traffico, oltre che simbolicamente via di accesso alla nostra martoriata “zona termale”.

A questo punto nella lettera viene riportato, a titolo esplicativo, un’osservazione pubblicata su facebok in un post dell’architetto Cristiano Bilello, che interamente viene così riportato:

“ Vorrei sollevare le mie perplessità in merito alle modalità di chiusura. Si è deciso d’interdire l’intera viabilità, ma su quali valutazioni tecniche? La via Agatocle, in quel tratto, è larga 12m + 2m di marciapiede lato edificio (misurato da Google Earth). Nella malaugurata ipotesi che avvenisse un crollo localizzato, secondo quale principio fisico le eventuali macerie potrebbero fare un volo orizzontale di 14m (16 se includiamo il marciapiede dall’altra parte) e coprire l’intera carreggiata? In conclusione – dice Bilello – ritengo che una singola carreggiata di 3m, riservata a una viabilità a senso unico (solo per mezzi leggeri) + il transito pedonale sul marciapiede lato opposto, sia fattibile con margini di sicurezza ampiamente ragionevoli nel mondo della fisica relativistica!”

La lettera aperta al Sindaco del Comitato Civico si chiude riconfermando l’intento di stimolare riflessioni e interventi della pubblica amministrazione suscettibili di orientarci insieme verso la comune determinazione di voler salvare e valorizzare tutto ciò che attiene, direttamente o indirettamente, il patrimonio termale della nostra città.

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