Il sindaco di Sciacca scende in campo per le Terme e fa appello a tutta la città e ai sindaci del territorio: lo fa in un modo molto forte e addirittura inatteso, convocando un’apposita conferenza stampa.
Francesca Valenti si rivolge a tutta la città nel presentare un’iniziativa che non vuole avere alcuna connotazione politica, che chiama a scendere in campo tutta la cittadinanza a prescindere da ogni appartenenza, perché è la città di Sciacca che è stata offesa e tradita dalla Regione siciliana e dal suo Presidente.
Nella conferenza stampa Francesca Valenti ha spiegato come per anni la sua amministrazione abbia mantenuto viva un’interlocuzione con la Regione siciliana nella logica di un interesse comune ( città di Sciacca/Regione siciliana) ossia quelo di fare di tutto per riattivare e valorizzare il patrimonio termale di Sciacca.
Tavoli tecnici, incontri con dirigenti regionali, audizioni in commissioni regionali, richieste alla presidenza della regione di confrontarsi con la città, il tutto in una continua postergazione dei tempi e successione di promesse e impegni non mantenuti.
In ultimo la classica goccia che fa traboccare il vaso ed evidenzia chiaramente le reale mancanza di volontà da parte della Regione di affrontare la problematica del termalismo di Sciacca e dell’intera regione.
In occasione della trasferta a Roma dei sindaci dell’agrigentino, il Sindaco di Sciacca ottiene un incontro con i vertici dell’INAIL, per saperne di più sul “nuovo percorso” che il presidente Musumeci aveva annunciato alla stampa sul possibile rilancio del termalismo siciliano.
In questa sede si apprende che INAIL ha preliminarmente richiesto alla Regione quale sia il soggetto con cui interloquire direttamente per ottenere tutta una serie di informazioni preliminari entro la fine del mese di aprile.
Si apprende che la risposta della Regione ha indicato nella società Terme di Sciacca SpA il soggetto qualificato ad essere controparte tecnica dell’INAIL e non ha comunque finora fornito alcuna delle informazioni richieste dall’INAIL.
In questa occasione i vertici dell’INAIL confermano al sindaco di Sciacca il proprio interesse a fare investimenti importanti sul patrimonio immobiliare del complesso termale di Sciacca, come peraltro consentito dalla legislazione, per poi farlo gestire da qualificati imprenditori dello specifico settore.
Per Francesca Valenti l’incontro è definitivamente rivelatore circa la totale mancanza di credibilità e affidabilità da parte della Regione e del suo Presidente e quindi della inutilità di proseguire su una strada che non porta da nessuna parte.
La società Terme di Sciacca SpA in liquidazione non ha infatti alcun titolo di legittimità per essere interlocutore dell’INAIL, essendo venuto da tempo meno ogni titolo di proprietà e anche di usufrutto sui beni immobili termali
Occorre a questo punto un’azione forte ed eclatante di protesta, non essendo allo stato attuale in alcun modo produttivo un rapporto di collaborazione con la Regione nelle modalità finora mantenute.
Il Sindaco di Sciacca chiama quindi a raccolta tutta la città, i sindacati, i giovani, le associazioni, il volontariato, unitamente ai sindaci del territorio, per marciare su Palermo a piedi, in quattro tappe, da martedì 18 a venerdì 21 maggio, per arrivare davanti la sede della Presidenza della Regione e chiedere chiarezza, per costringere Musumeci ad attivarsi e a sgombrare il campo dalle infinite ombre che lo coprono.
“Mi aspetto che tutti possano e vogliano aderire a questa forma di protesta per far riprendere dalla Regione il percorso sulle Terme di Sciacca, e non solo, dando risposte chiare e concrete – ha detto Francesca Valenti – riprendendo seriamente il filo del discorso con INAIL che ci è sembrata seriamente interessato all’investimento. Siamo di fronte ad una proprietaria (la Regione) che ha di fatto rinunciato a rilanciare il proprio patrimonio termale, ma questo patrimonio appartiene per identità storica e naturalistica anche al territorio di Sciacca, che deve oggi ribellarsi perché domani sarebbe troppo tardi”
La marcia su Palermo sarà in 4 tappe: Sciacca-Bisacquino, Bisacquino/ Corleone, Corleone-Misilmeri, Misilmeri-Palermo. L’organizzazione è nelle mani e nella testa dell’assessore Sino Caracappa, che ha già attivato mezzi di comunicazione nazionali, comitato e associazioni e per il quale “la Regione ci ha traditi, ci ha illuso… questa marcia può avere una valenza storica per la città…”
Ognii cittadino attivo è chiamato a donare almeno 1 chilometro da farsi a piedi per la buona riuscita dell’iniziativa di protesta.
Insomma, Francesca Valenti ha finalmente lanciato il suo guanto di sfida a Nello Musumeci e all’intero apparato regionale in rappresentanza dell’intera città, chiamando a raccolta anche l’intero territorio.
Questa volta la gente di Sciacca saprà esserci, uscendo dalla propria atavica rassegnazione e indolenza, e riuscendo a sognare un futuro più bello per la propria città?