Gli ex consiglieri comunali di opposizione Gaetano Cognata, Calogero Bono, Silvio Caracappa, Salvatore Monte, Giuseppe Milioti, Pasquale Bentivegna e Lorenzo Maglienti intervengono oggi sulla intricata questione termale, post marcia su Palermo, con un comunicato stampa.
In esso è sempre forte la critica verso i comportamenti dell’amministrazione comunale, tuttavia si evidenzia, e appare importante, anche una visione propositivamente rivolta al futuro e al superamento delle barriere politiche e partitiche laddove si legge: “Proviamo a lavorare. A proporre, a relazionarci con la Regione, possibilmente questa volta coinvolgendo tutti. Noi ci siamo e ci saremo, disponibili! La città ha bisogno di riappropriarsi di una dimensione democratica, fatta di idee, di progettualità, di lavoro e non di inutili gesti simbolici, soprattutto se questi non sono il risultato di un sentire comune.”
Sono parole nelle quali risuona, a nostro modo di vedere, la volontà di percorrere la strada di un pensiero e di una progettualità comune e condivisa sul termalismo di Sciacca, che se tutte le forze propriamente politiche e quelle più prettamente civiche riuscissero a costruire insieme potrebbe rappresentare l’unico modo per superare e abbattere quel muro di immobilismo e di incapacità che purtroppo caratterizza la classe politica e amministrativa siciliana, che ha fatto cadere nel baratro l’intero termalismo siciliano.
Di seguito il testo intero del comunicato:
“Pensiamo si sia superato il senso della misura e della ragione. Siamo arrivati al punto che, pur di inseguire il populismo imperante a tutti i costi, si arriva alla strumentalizzazione delle celebrazioni religiose, spacciando per iniziativa del clero, qualcosa che il clero stesso, stante le limitazioni anti covid, aveva suo malgrado interdetto.
Crediamo che qualcuno debba fermarsi a riflettere che, così continuando, si perde il senso profondo dell’essere istituzione, la serietà dei comportamenti che, comunque, sempre devono caratterizzare chi ricopre cariche pubbliche.
C’è stata la marcia e sia! Passi pure, anche se non ha prodotto alcun effetto se non quello di acuire uno scontro istituzionale che non fa per nulla bene, rispetto all’obiettivo che si vuole raggiungere.
Ma adesso basta. Proviamo a lavorare. A proporre, a relazionarci con la Regione, possibilmente questa volta coinvolgendo tutti. Noi ci siamo e ci saremo, disponibili!
La città ha bisogno di riappropriarsi di una dimensione democratica, fatta di idee, di progettualità, di lavoro e non di inutili gesti simbolici, soprattutto se questi non sono il risultato di un sentire comune.
Ridiamo a Sciacca quella centralità e quella dignità, che è stata da tempo perduta, attraverso atteggiamenti non consoni alla sua storia ed alla sua tradizione.
Noi restiamo fedeli alla città, lontani dalla politicizzazione di certe iniziative che, a tutto puntano, tranne che ad unire. Striscioni politicizzati, interviste con gratuiti e continui insulti da chi rappresenta le istituzioni locali; rimandiamo, infatti, al mittente le dichiarazioni dell’assessore, con delega alle marce, anche quelle improvvisate. Rimandiamo, inoltre, al mittente certe accuse sottotraccia del primo cittadino e del suo Onorevole di riferimento; politica di bassissimo livello.
A quanti hanno provato a denigrare gli assenti alla marcia chiediamo adesso di riempire di contenuti e di idee le proposte da sottoporre al governo regionale. A tutti i deputati regionali, di qualsiasi parte politica, chiediamo di darsi una smossa, seria, celere che faciliti l’iter che dovrà portare alla possibile soluzione di un una problematica che ha devastato la nostra economia.
Il tempo dell’arroganza ha generato comportamenti ai limiti della decenza. Ci si dia una seria regolata; si inizi dall’arrugginito palazzo di città, simbolo di un paese allo sbaraglio che vuol provare, in tutti i modi, a rinascere”.
Ottima l’iniziativa si deve individuare un contributo corretto da dare all’iniziativa sciacca unita che sposti l’attenzione su proposte di fattibilitàeconomica di prospettiva ex novo per rimuovere gli ostacoli che si frappongono.