E’ sotto gli occhi di tutti il successo crescente, a Sciacca e nel panorama nazionale, del progetto portato avanti dal management della Cooperativa di comunità attraverso la quale Sciacca viene narrata come un Museo a cielo aperto fondato sull’identità e sulla bellezza.

Ieri questi primi due anni di lavoro “preparatorio” hanno ricevuto una sorta di inaugurale battesimo del fuoco con l’inaugurazione della sede operativa nel torrione adiacente alla Porta San Salvatore, con l’avvio degli infopoint diffusi tra gli esercizi commerciali del tessuto urbano cittadino e con la nuova piattaforma web.

Sono tanti i motivi di questo successo che è intanto mediatico e organizzativo, propedeutico alla nuova fase partita ieri, che sarà quella più operativa ed economica.

In primis hanno fatto gioco le doti creative, di oensiero e comunicazione del duo di vertice Viviana Rizzuto/Emilio Casalini, unitamente al lavoro appassionato del giovane management che li collabora nella conduzione.

Ma c’è anche una novità assoluta che merita di essere evidenziata.

Per la prima volta c’è una visione ben definita di cosa debba essere “Sciacca città turistica” e una conseguente proiezione nel futuro di tale “vision”, come fattore trainante di successo in termini di sviluppo economico del territorio.

C’è insomma un’idea di città e di accoglienza da proporre al turista, e questa idea appare profondamente radicata sul ricchissimo patrimonio di identità e bellezza che Sciacca possiede, da svilupparsi attraverso strumenti moderni di marketing, come quelli della “narrazione” e del turismo esperienziale, da godersi attraverso la percezione sensoriale .

Sciacca diventa così la “città dei 5 sensi”.

E c’è poi un ulteriore elemento distintivo che caratterizza questa “vision” di città proiettata nel futuro.

È il concetto di comunità, di una popolazione chiamata a trasformarsi in “comunità accogliente” nei confronti del turista che viene ospitato come un cittadino temporaneo.

Nella città dei “Perollo e Luna” viene quindi lanciata la sfida di sentirsi e di farsi sentire dai turisti come una vera comunità che li ospita, nella quale le divergenze e gli individualismi lasciano il passo all’unità di intenti, per sentirsi ciascuno parte e tutti espressione di una forte identità, che ha voglia di essere narrata nella sua straordinaria bellezza.

Non è possibile affermare oggi con certezza che queste idee, che fanno da fondamenta al progetto Museo dei 5 Sensi, riusciranno a trasformare le belle intenzioni e le belle parole in una realtà fatta propria e quindi autenticamente vissuta dall’intera città.

Tuttavia, per la prima volta, si tratteggia il profilo e si programmano i contenuti di una proposizione turistica di Sciacca che rappresenti il frutto di un’idea divenuta progettualità, e nella quale la parte pubblica e quella privata della città possono andare in sinergia con un approccio di tipo top down decisamente indispensabile nelle attuali condizioni.

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