La riunione con comitati ed associazioni, indetta ieri dalla sindaca Valenti con all’ordine del giorno le prossime azioni da effettuarsi nella vicenda delle Terme, ha fatto registrare una sostanziale convergenza di idee e di propositi da parte degli intervenuti.
Erano presenti, e hanno fornito il proprio contributo, il Comitato Civico Patrimonio Termale, l’associazione Sciacca Terme Rinasce, l’associazione L’ Altra Sciacca, Cittadinanzattiva, l’AGESCI gruppo Sciacca 2, l’associazione onlus Amore per la vita Orazio Capurro, il comitato di quartiere Chiana Scunchipani; è altresì intervenuto l’ispettore onorario ai monumenti di Sciacca arch. Pippo Cattano.
La sindaca Francesca Valenti ha introdotto i lavori sottolineando l’esigenza di trovare le migliori modalità per proseguire il percorso finalizzato a far sì che si possano creare le condizioni per una riapertura e valorizzazione del complesso termale di Sciacca, modalità che siano il più possibile condivise con tutte le espressioni politiche e sociali della cittadinanza.
La Sindaca ha confermato di essersi resa solo recentemente conto che lo spirito di collaborazione che ha per alcuni anni contraddistinto l’atteggiamento del Comune nei confronti della Regione sulla questione termale non portava ad alcun utile risultato e che da parte del governo presieduto da Nello Musumeci non c’è alcuna reale volontà di puntare al rilancio del termalismo siciliano.
L’amministrazione comunale è così arrivata al cambio di rotta avviato con la marcia su palermo, e intende far sì che la città di Sciacca possa nel modo più condiviso possibile svolgere un ruolo più efficace in termini di pressione e di propositività nei confronti di chi detiene la proprietà del complesso termale (la Regione) e continua quindi ad avere una posizione predominante nel processo decisionale sul futuro delle terme.
La sindaca ha ribadito che, a suo modo di vedere, la possibilità di un intervento dell’INAIL rimane di fondamentale importanza e ha chiesto ai presenti di fornire ogni possibile contributo di idee e di proposte per il proseguimento dell’azione cittadina a sostegno delle nostre Terme, assicurando altresì che analoga richiesta farà lunedì in occasione dell’incontro con tutte le forze politiche rappresentate dai segretati di partito, gli ex consiglieri comunali e la deputazione territoriale.
I contributi forniti da associazioni e comitati presenti sono stati numerosi, ma comunque convergenti verso uno spirito unitario di motivazioni e strategia d’azione.
In sintesi alcuni passaggi:
- è indispensabile una posizione unitaria della città, mettendo da parte ogni inutile e anzi dannosa divisione politica: il termalismo non deve avere un colore politico e non è uno dei tanti problemi della città, ma il più grande problema della città.
- è incomprensibile e inaccettabile il persistente rifiuto del governo regionale di confrontarsi con il territorio su quelli che sono i nodi irrisolti della questione termale; il presidente Musumeci e i suoi assessori non hanno mai risposto alle interrogazioni parlamentari e a tutte le richieste contenute nell’atto deliberativo adottato all’unanimità dal consiglio comunale di Sciacca nell’ottobre 2020; è da quell’atto che occorre ripartire per ritrovare l’unità cittadina e stringere alle corde il Presidente della Regione, anche inviandogli una lettera al giorno di richiesta di incontro da parte di ogni associazione, comitato e forza politica
- la sensibilizzazione civica, culturale e identitaria della cittadinanza rimane indispensabile, a partire dalle scuole, anche in preparazione di una giornata di grande mobilitazione cittadina (la Giornata delle Terme) nel settimo anniversario della chiusura
- la possibilità di affidare ad un testimonial di particolare rilevanza mediatica la protesta civica e popolare per la chiusura della filiera termale siciliana
- l’esigenza improcrastinabile che prima della chiusura della legislatura regionale possano trovare compimento i seguenti passaggi fondamentali: definizione della possibile trattativa con INAIL, ricognizione dello stato attuale del patrimonio termale e non solo sotto il profilo dello stato degli immobili, definizione quantitativa dell’eventuale intervento finanziario della Regione a sostegno del rilancio termale, predisposizione di progetti utili ad utilizzare risorse finanziarie reperibili attraverso la legislazione di sostegno europeo, individuazione di un ADVISOR di rilevanza internazionale che possa preparare la veicolazione sui mercati internazionali del patrimonio termale di Sciacca in modo adeguato.
Lunedì sarà la volta delle forze politiche, sperando che una volta tanto il buon senso prevalga.