Acqua, raccolta rifiuti, terme, randagismo. E non solo. Un’amministrazione martoriata e afflitta dalle emergenze, anche se non completamente per proprie colpe, non sta programmando un’idea di futuro.
Giusto chiarire che il problema non riguarda solo Sciacca. Riguarda infatti quasi tutti i Comuni dal mezzogiorno italiano e del Sud in particolare. Ma il fatto di essere in buona compagnia non può giustificare l’assenza di progettazione sul futuro di questa città e sul futuro della qualità della vita dei suoi cittadini, che poi tradotto in parole più semplici vuol dire creare le condizioni per risolvere la piaga più importante, e cioè il lavoro.
Da cittadino comune, quale sono oggi, non posso fare a meno di osservare le vicende politiche di quanto avviene oggi a Sciacca. Constato che la politica è una continua rincorsa delle emergenze e, com’è successo con tutte le amministrazioni che si sono succedute nei decenni, senza che alcuno abbia mostrato di avere una visione complessiva della nostra città per creare le condizioni di una crescita economica e sociale tale da ritornare ai fasti che la storia ha saputo tracciare lasciandone testimonianze.
E tutto questo senza nessun aiuto dalle opposizioni, il cui unico “hobby” quotidiano è quello di infestare i media di comunicati tendenti ad attaccare e screditare l’Amministrazione in carica, come se ci si trovasse prossimi a nuove elezioni.
A quanto pare, scusate il personalismo, l’unico che ha creduto che in una città come Sciacca e il suo territorio si potesse e dovesse affrontare il tema del lavoro è stato il sottoscritto negli otto anni del proprio mandato di segretario della Camera del Lavoro di Sciacca. Purtroppo con scarsa fortuna considerato che le tre amministrazioni che si sono avvicendate in questo periodo hanno fatto “orecchio da mercante”, addirittura liquidandomi sostenendo che i territori non hanno strumenti e mezzi per creare condizioni di lavoro, o irridendomi definendomi “uomo solo al comando”, anche se ritengo sarebbe stato più corretto definirmi “un uomo solo”.
E’ ovvio che le emergenze hanno la precedenza, prendono il sopravvento e non sono rinviabili. Ma se almeno qualcuno dell’Amministrazione si occupasse del problema crescita, sviluppo, lavoro, convocando le parti sociali, associazioni e cittadini, probabilmente potrebbero nascere idee e soluzioni utili alla crescita economica e allo sviluppo, e conseguentemente all’occupazione e al lavoro.
Siamo sicuri che il nostro sistema economico fatto di agricoltura, marineria, ceramica, artigianato, terme e turismo sia organizzato al meglio per garantire la giusta redditività agli operatori del territorio ?
Un solo esempio: le terme sono chiuse e l’albergo delle terme, unico in città, è chiuso, il settore turismo è coperto solo da B&B che soddisfano solamente una tipologia di offerta turistica. E’ lecito parlarne ? In campagna elettorale un candidato a sindaco propose di fare del complesso San Domenico un albergo. E’ lecito parlarne. E’ lecito avviare e aprire un dibattito ?
Sarò un pure “un uomo solo”, purtroppo non al comando, ma vorrei che qualcuno mi dimostrasse che una città e un territorio non hanno alcuno strumento per creare sviluppo ed economia al fine di sconfiggere la piaga della disoccupazione e del precariato.
Il Cittadino
Franco Zammuto
Bhe’..
Tutto vero..
Con la globalizzazione sempre in evoluzione, Sciacca e’100 anni indietro rispetto al altri posti turistici…
Non solo il turismo non decolla come deve ma gli abitanti scappano come ho fatto io e migliaia di altri Saccensi e non per cercare lavoro…
Quello non mi manca anzi..
Sciacca si sta’ spopolando proprio per la qualita’ della vita scadente paragonando ad un paese del terzo mondo..
Io non solo non verrò più in vacanza ma non ci vorro’ stare neanche da morto..
Io vivo a Stoccarda felicemente e come detto le vacanze le farò in posti Turistici veri..
Sciacca paese degradato dove i cani Randagi mi hanno assaltato ben due volte con le mie dovute proteste fatte diversi anni fa’..
Nulla e cambiato anzi.. Anzi….