Sono consapevole di rappresentare una voce fuori dal coro, ma su ServireSciacca chi non si allinea è di casa.
Non mi va proprio giù il clima di generale soddisfazione che sembra aver accompagnato la notizia che il portone dello stabilimento termale riaprirà i battenti il prossimo 7 agosto, ma solo per il backstage di un concerto.
Tutti contenti?
Ma di che? Di un significato simbolico?
Dopo oltre sei anni di chiusura?
Del fatto che sarà fatta, presumiamo, una pulizia straordinaria dei saloni che ospiteranno il backstage e gli oltre settanta componenti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, in concerto a Sciacca quel giorno su un palcoscenico montato per l’occasione nel piazzale antistante lo stabilimento?
Come ci accontentiamo di poco, noi poveri figli di questa città privata anche della propria identità di “città termale” da una politica regionale priva di scrupoli, che negli ultimi sei anni non ha destinato un centesimo alla manutenzione ordinaria e straordinaria di questo immobile di pregio in stile liberty che aveva sempre rappresentato il fiore all’occhiello, in termini di immagine, del nostro grande e derelitto complesso termale.
Qualcuno sicuramente ci dirà che questa provvisoria riapertura di un portone e di alcuni saloni rappresenta pur sempre un segnale di speranza per un prossimo rilancio del termalismo e, riferendosi a questo Blog, obietterà che a Sciacca c’è sempre qualcuno pronto a criticare.
La mia non è una critica, ma semplicemente una reazione del tutto istintiva e personale a questa notizia, per la sensazione fastidiosissima che qualcuno possa marciarci su dicendo che il processo di recupero del patrimonio immobiliare delle Terme di Sciacca può dirsi avviato.
Non c’è proprio nulla di avviato!
Anzi, al contrario, quel portone che si riapre per un evento musicale mi suggerisce la suggestione di un ennesimo segnale di debolezza da parte di una città disposta ormai a rinunziare anche alla propria dignità nei confronti di chi si rende autore e protagonista dell’ennesima riapertura simbolica.
E allora, simbolico per simbolico, perché non si utilizzano per l’occasione i locali dell’adiacente Teatro Samona’?
Almeno ci risparmiamo la sceneggiata a sfondo termale ed elettorale.
Non credo che l’apertura dei saloni dello stabilimento termale in funzione beckstage meriti un dibattito sull’opportunità o meno del loro utilizzo. Se è vero come è vero che spesso se ne chiede la possibilità di mostrarle a telecamere e/o a istituzioni e politici per dimostrare l’assurdità di tenere chiuse cotanta potenzialità di sviluppo economico-turistico, se in qualche occasione si utilizzano come servizio di manifestazioni turistico-culturali, oltretutto in luogo tanto suggestivo, non credo sia il caso di sollevare particolari critiche. Altra cosa è organizzare, per l’occasione, una pacifica e sobria protesta con qualche cartellone per evidenziarne la chiusura.
Condividiamo pienamente
Marisa Boldrini, Marcella Boldrini e Paola Termine
Condivido l ‘editoriale di Nino Porrello.
Non é un segnale e nemmeno la notizia che qualcosa si sia messa in moto.
Nemmeno l autorizzazione al museo dei Cinque Sensi di riaprire le grotte e le stufe é stato seguito da altre iniziative,per cui le Terme continuano a restare chiuse e nulla si sa in ordine ad eventuali altri atti,posti in essere dal governo Musumeci.
I parlamentari locali Michele Catanzaro,collocato all’opposizione e sopratutto Matteo Mangiacavallo,leeder di Attiva Sicilia,il movimento sorto dopo la fuoriuscita di diversi deputati pentastellati dal partito di Grillo,i voti dei quali mantengono in vita Musumeci e la sua giunta,chiedano all’inquilino di Palazzo D’Orleans di riferire con urgenza su cosa abbia fatto o pensa di fare per uscire dal tunnel nel quale la pratica Terme si trova.
Mangiacavallo ha la possibilità di chiedere e pretendere dal Presidente della Regione atti concreti,preannunciando, in caso di ulteriori ritardi ,il ritiro del sostegno al governo e il passaggio all’opposizione.
lillo craparo
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