Stasera cala il sipario sulle rappresentazioni di “L’Agghiastru di Inveges”, il lavoro teatrale scritto e diretto da Salvatore Monte che è stato rappresentato nella suggestiva cornice naturale da cui prende il titolo, in contrada Chiana Scunchipani.

Si è molto scritto, raccontato e fotografato in questi giorni sui social di questo lavoro del poliedrico attore, scrittore, regista, opinionista, politico ed ex assessore Salvatore Monte, che sicuramente merita tutti i calorosi apprezzamenti ricevuti per la sua versatilità.

ServireSciacca si associa agli apprezzamenti per questo lavoro, soffermandosi su un aspetto diverso da quello strettamente tecnico del suo contenuto artistico, non ritenendo di avere la necessaria competenza per farlo.

Un merito particolare di Salvatore Monte, che sottintende una scelta coraggiosa, è quello di aver preso spunto per la sua leggenda musicale da quel patrimonio cittadino che è questo secolare e gigantesco albero di ulivo, che da millenni accompagna la storia della nostra città e ha visto passare accanto a sé generazioni sconfinate di sciacchitani, da uomini semplici che lavorano la terra a uomini illustri come lo storico Antonino Inveges da cui prende il nome.

Un vero e proprio monumento vegetale, che in questo modo è stato valorizzato.

Un ulivo, si dice il più antico della Sicilia, la cui storia è strettamente legata a leggende di streghe e di fate, a superstizioni, benefici e malefici, a presenze oscure o luminose che lo hanno sempre protetto e che hanno sempre suscitato un senso di stupore agli occhi della gente per la sua misteriosa bellezza.

Un albero storico e monumentale, che la città di Sciacca sembrava aver dimenticato e fatto cadere nell’’oblio, con tutte le sue leggende.

Salvatore Monte ha coraggiosamente ripreso in mano questa pagina secolare della storia di Sciacca e l’ha fatta rivivere, costruendoci su una rappresentazione teatrale che ha come filo conduttore proprio le storie fantastiche evocate dall’albero e come palcoscenico questo straordinario monumento naturale, con la suggestione notturna della luce lunare e dei colori diversi della luce artificiale dei riflettori.

Su questo palcoscenico si esibisce un cast dei personaggi adulti interpretati da Carmelo La Greca, Leonardo Di Vita, Vittorio Turturici, Calogero Cirafisi, Gabriele Russotto, Silvana Bono, Annalia Misuraca, Riccardo Plaia e Enzo Raso, nonché un cast di bambini interpretati da Martina Li Causi, Gabriele Fazio, Giuseppe Friscia, Emanuela Bongiovi’, Vincenzo Bongiovi’, Cristiano Alonge, Vittoria Cassandra e Dalila Calascibetta.

Poi ci sono sei ballerini e il coro di diciotto elementi.

Nutrito anche il cast tecnico, che si avvale dell’organizzazione generale di Consuelo Ciaccio e di altre 21 unità.

Nell’allestimento e regia di Salvatore Monte, un bravo a tutti quanti per la competenza, la passione per il teatro, le musiche, le canzoni, le luci e i giochi di fuoco che nella notte hanno illuminato la Chiana e l’Agghiastru.

2 pensiero su “L’AGGHIASTRU DI LA CHIANA ILLUMINATO DALLE SUE LEGGENDE”

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