Il presidente della Regione si sente sotto tiro e finalmente parla di Sciacca, ma con l’effetto di peggiorare la sua immagine (ammesso che ciò, dalle parti di Sciacca, sia possibile..,).
Ma andiamo con ordine.
Ieri mattina ServireSciacca pubblica un editoriale dal titolo “ Una politica becera chi irride un territorio e la sua popolazione”, nel quale ad essere messo sotto accusa è proprio lui, il presidente, come emblema di una politica becera, incapace di ascoltare e incontrare i territori, di salvare e valorizzare quel patrimonio termale che dovrebbe rappresentare una grande risorsa economica di sviluppo.
Immediatamente a seguire esce una dura presa di posizione (nota scritta) del deputato regionale del PD Michele Catanzaro, che da buon sciacchitano ed esponente dell’opposizione le manda a dire pure lui a Nello Musumeci.
“Il Presidente fa i tour e continua ad ignorare il fatto che la città di Sciacca, la seconda città della provincia di Agrigento, attende ancora le sue risposte su temi di grande rilevanza per lo sviluppo del territorio” dice il parlamentare del PD.
“Musumeci nelle sue recenti visite ai Comuni della provincia ha sempre detto che “Il dialogo continuo e costante con gli enti locali è fondamentale” – prosegue Catanzaro – “ma alle belle parole contenute nelle pompose comunicazioni istituzionali quotidiane non seguono purtroppo i fatti”.
“Musumeci continua ad ignorare Sciacca, se ne sono accorti anche esponenti locali della sua stessa area politica, che hanno pubblicamente stigmatizzato questo poco rispettoso atteggiamento”.
“Musumeci non intende ascoltare né le istituzioni saccensi, né la gente comune e nemmeno chi è politicamente a lui vicino”
“Tralasciando le valutazioni politiche e le idee di ognuno – aggiunge Catanzaro – credo sia opportuno che la città tutta, dai partiti alle associazioni, facciano adesso fronte comune per richiamare Musumeci ai suoi compiti. Il dovere di un presidente di Regione, come lui stesso afferma in occasione delle visite nei Comuni, è quello di ascoltare, accogliere proposte e richieste. Non di ignorare un territorio, come sta facendo nel caso di Sciacca”.
Fin qui la presa di posizione del deputato regionale del PD, che ha l’effetto di provocare in risposta, finalmente, una dichiarazione di Musumeci riguardante a Sciacca.
Sì caro lettore, hai capito bene, Musumeci dixit.
Ed è proprio il contenuto della sua risposta a far cadere letteralmente le braccia.
Dopo aver diagnosticato che Michele Catanzaro è affetto da una sindrome dell’abbandono, aggravata dall’avvicinarsi del periodo elettorale, il presidente puntualizza di aver effettuato ben tre “sopralluoghi” a Sciacca” e di aver incontrato la sindaca ben otto volte.
“Ci siamo confrontati sulle necessità della cittadina dell’agrigentino – aggiunge il presidente – alcune idee sono già cantieri (i lavori al porto), altre sono già progetti, altre stanno per esserlo”.
“Quando il deputato Catanzaro, come ogni cittadino, ritiene di incontrare il presidente della Regione non ha che da chiederlo, al telefono possibilmente, invece che attraverso la stampa. Facciamo prima”.
E in quel “come ogni cittadino” siamo alla menzogna. Perché il presidente della Regione mente sapendo di mentire.
Non tutti i cittadini hanno la possibilità di telefonargli direttamente, ma di scrivergli al suo indirizzo e-mail istituzionale, quello sì che lo possono fare.
Ebbene, il presidente Nello Musumeci ha sempre fatto cadere nel vuoto tutte le richieste di incontri pubblici che gli sono state fatte per canale istituzionale sulla questione termale: la prima del Comitato Civico Patrimonio Termale, la seconda dall’intero consiglio comunale + giunta cittadina + comitato civico, la terza infine congiuntamente da tutti i sindaci dei comuni del territorio di Sciacca. La verità è una e una sola: il presidente Musumeci a Sciacca non ci vuol venire proprio proprio perché non gradisce parlare di Terme, e lo conferma il fatto che nella nota stizzita di replica a Michele Catanzaro non fa il minimo accenno alla problematica termale, quasi a voler far capire che di termalismo non se ne deve neanche parlare.
Lascio al lettore tutte le valutazioni del caso…
La risposta sprezzante di Musumeci è rappresentativa della persona nonostante cerchi di presentarsi come persona per bene e dialogante, ma chi nasce tondo non muore quadrato.