E’ ormai guerra dichiarata tra il commissario straordinario dell’ASP di Agrigento, Dr. Mario Zappia, e l’associazione di volontariato per disabili AGAPE, che riunisce 14 famiglie di soggetti diversamente abili.
Il dr. Zappia ha inviato al presidente dell’AGAPE la comunicazione di cessazione con effetto immediato del rapporto di locazione relativo all’immobile di proprietà dell’ASP, nel quale l’AGAPE svolge la sua meritoria attività da oltre 15 anni, invitando la stessa a lasciare liberi e sgombri da mobili e suppellettili i locali in questione entro e non oltre 5 giorni.
In quei locali il commissario straordinario dell’ASP Mario Zappia ha fretta di ubicarvi il SERT di Sciacca, ossia il servizio per le tossicodipendenze, al momento allocato a Ribera in locali ritenuti assolutamente inadeguati.
E come in ogni guerra le vittime finali sembrano dover essere i più deboli, ossia i disabili e le loro famiglie, che nell’attuale sede avevano trovato una propria casa comune, diventata luogo di incontro e di attività laboratoriali, gestite dagli stessi genitori e da volontari di diverse associazioni cittadine.
Stamattina il presidente dell’AGAPE, dr. Angelo GIaramita, ha convocato una conferenza stampa, nel corso della quale lo stesso Giaramita e il sig. Scalia, genitore di un disabile, hanno illustrato e documentato l’accaduto, utilizzando parole di fuoco e di sdegno contro la dichiarata volontà di Zappia di estrometterli definitivamente dall’immobile finora concesso in locazione all’AGAPE.
Il presidente Giaramita ha in particolare insistito sul fatto che non è stato in alcun modo possibile ottenere una interlocuzione diretta con il vertice dell’ASP, nella quale la controversia potesse cercare di risolversi sulla base di una reciproca chiarezza di esigenze e di posizioni, al fine di pervenirsi ad una mediazione in qualche modo concordata.
L’AGAPE, ha detto Giaramita, non ha al momento alcuna intenzione di dar corso all’intimazione ricevuta, ma darà riscontro alla missiva dell’ASP con una proprio documento di replica, nel quale comunicherà di voler far ricorso alla soluzione concordata tra le parti oppure al giudice ordinario, così come previsto dal codice civile in materia di locazione.
La voce di Giaramita e quella di Scalia vibravano di emozione e indignazione nel puntare il dito contro un commissario straordinario dell’ASP che, a loro dire, non solo si è rifiutato di incontrarli ma ha inaspettatamente alzato il livello dello scontro fino al punto di non ritorno.
Cosa accadrà adesso? Nessuno lo ha dichiarato, ma sottovoce la possibilità di una “occupazione” veniva già ipotizzata come una via percorribile.