Il Commissario straordinario dell’ASP di Agrigento, dr. Mario Zappia, ha ricevuto oggi la missiva inviatagli dal presidente dell’AGAPE, dr. Angelo GIARAMITA, in riscontro alla comunicazione scritta che lo stesso Zappia aveva fatto nei giorni scorsi dell’avvenuta cessazione di locazione dei locali adibiti a sede dell’AGAPE, con intimazione a liberarli e restituirli entro cinque giorni.
Lo sfratto intimato dall’ASP fa riferimento all’art. 3 del contratto di locazione, nel quale è sancito l’obbligo dell’AGAPE a riconsegnare i locali su eventuale richiesta avanzata dall’ASP, anche prima della scadenza contrattuale (fissata per il 31.12.2022).
Nella sua ultima missiva Angelo Giaramita, presidente dell’associazione di volontariato per disabili, a proposito di tale obbligo di riconsegna prima della scadenza ribatte che il contratto non prevede alcun termine di preavviso, ragion per cui appare ragionevole applicare in via analogica il termine di 12 mesi previsto dall’art. 2 in caso di disdetta oppure, nel caso lo si ritenesse inapplicabile, un termine congruo concordato tra le parti oppure ancora quello stabilito dal Giudice in mancanza di accordo tra le parti.
Ne consegue, per il presidente dell’AGAPE, la plateale illegittimità della unilaterale pretesa dell’ASP di aver riconsegnati i locali ed entro il termine perentorio di 5 giorni.
Nella lettera indirizzata a Zappia si legge anche che l’AGAPE aveva fornito la propria disponibilità per una soluzione bonaria, richiedendo solo che l’ASP la formalizzasse prima che i disabili lasciassero l’attuale sede dell’associazione e viene formulata la seguente domanda: è possibile che non si riescano a conciliare le esigenze del mondo della disabilità di cui l’AGAPE è espressione con quelle dei servizi ospedalieri per le tossicodipendenze (il SERT, cui dovrebbero andare i locali contesi) all’interno di una struttura immobiliare ospedaliera notoriamente ben superiore alle esigenze ospedaliere del territorio?
Nel corso del fine settimana era tuttavia sopravvenuta un’intervista concessa dal commissario straordinario dell’ASP agrigentina a RMK TV, i cui toni non apparivano per nulla concilianti e che sostanzialmente tagliava le gambe ad ogni possibilità di soluzione condivisa.
La lettera del presidente dell’AGAPE era anche indirizzata ai deputati regionali del territori.
Da noi contattato Michele Catanzaro ci ha detto di essersi già attivato di iniziativa, prima che si arrivasse ai ferri corti, per portare ad un tavolo di mediazione tutte le parti in gioco, ma che tale tentativo non aveva prodotto il risultato sperato. Il parlamentare del PD ci ha detto che riproverà.
Matteo Mangiacavallo ci ha invece rilasciato questa breve dichiarazione: “Ciò che va assolutamente scongiurata è la guerra tra poveri, tra le giuste necessità di SERT e quelle dell’Associazione Agape. Preso atto che dalla direzione dell’ASP hanno fatto le loro scelte, in maniera irrevocabile, il muro contro muro non giova alla causa dell’associazione Agape che, con merito, rivendica i suoi spazi. Sicuramente, nei prossimi giorni, a bocce ferme, mi impegnerò per trovare soluzioni degne di tal nome e offro la mia disponibilità per agevolare una mediazione tra le parti”.
Infine Margherita La Rocca Ruvolo, che è anche presidente della commissione Sanità dell’ARS, conta di sentire al più presto il commissario straordinario dell’ASP agrigentina per il necessario approfondimento delle ragioni in causa, del SERT da una parte e dell’AGAPE dall’altra.
Insomma, più di qualcosa bolle in pentola per evitare che la contesa ASP/AGAPE si trasformi in una guerra dichiarata tra le ragioni di un’associazione che si è conquistata il massimo rispetto sul campo per la sua opera di volontariato a favore dei diversamente abili e le ragioni di un servizio territoriale di grande importanza quale è quello del SERT.
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