
Si notano le avvisaglie di quello che la città dovrà affrontare nel futuro prossimo venturo, con le nuove amministrative in vista, quelle che dovranno proiettarci verso altri cinque anni di un nuovo Consiglio Comunale e di un nuovo Sindaco. E tali avvisaglie non promettono niente di buono.
Lungi da me ergermi a commentatore politico. Non lo sono. Ma sono una cittadina attenta all’attualità, sono una donna di una certa età, preoccupata, come tutti i miei coetanei, per i miei figli e i miei nipoti. E per il loro futuro. Il recente passato ci lascia l’amaro in bocca per tutto quello che questa comunità ha perduto e non più recuperato. E il disamore per la politica accresce il nostro pessimismo e la nostra angoscia per i problemi mai risolti e l’inadeguatezza di chi ci amministra.

Siamo tutti scontenti. E tale scontento cresce perchè all’orizzonte non spunta niente di nuovo, di diverso dal passato. Ma anzi, rischia di riproporsi il vecchio e i vecchi…lasciandoci nella tela di un ragno che ci imprigiona senza lasciarci possibilità di uscire, di liberarci , di volare alto.
Le metafore potrebbero sprecarsi. Personaggi di piccolo, piccolissimo calibro tendono a non mollare la poltrona. “Gentuzza” “Mezze calzette” si ripresentano sulla scena politica con le loro facce di bronzo, con le loro proposte e i loro programmi obsoleti, con la loro incompetenza e la loro piccolezza, con i loro voltafaccia e trasformismi vecchio stile.
Lo scenario politico cittadino é da tragedia greca. Un vero deserto. Non si tratta solo che vogliamo vedere delle facce nuove, ma sapere che sono state formate dai partiti politici figure adatte alle sfide che la nostra regione tutta e la nostra nazione dovrà affrontare per sopravvivere al cambio di passo che ci chiede l’Europa.
Come si possono affrontare tali sfide con il vuoto creatosi negli uffici comunali? Quattro gatti alle prese con una miriade di problemi della città non possono che soccombere. La miriade di problemi resta tale perchè nessuno riesce a risolvere neppure uno di tali problemi.
Tutto é sospeso, irrisolto. Viviamo in un limbo.
La città cade a pezzi e noi cittadini assistiamo allo spettacolo con la flemma e la rassegnazione che ci portiamo atavicamente e gattopardianamente addosso.
Stando così le cose, alle prossime elezioni ci verrà la tentazione di cambiare rotta. E come ci troveremo? Controcorrente, come questo pesciolino del dipinto. Come sempre, controcorrente. Ciò significherà isolamento, mancanza di sintonia con gli organismi periferici di riferimento, e , ancora una volta, affonderemo.
di FLAVIA VERDE
Da alcune settimane non seguo i fatti e le cronache sulla nostra Città. Dopo avere letto l ‘editoriale di Flavia Verde sono preoccupato per il futuro .
Speravo e spero che venisse fuori una proposta seria e credibile per la ripartenza ,in coincidenza delle prossime amministrative.
Non sono informato su iniziative avviate o da avviare nonché sulle persone,disposte o orientate a scendere in campo.non ho pregiudizi verso alcuno.importante che siano competenti e che siano a dedicarsi a tempo pieno per il rilancio di Sciacca.
L ‘età non deve essere una discriminante.conosco persone non giovani competenti e vogliose di dare una mano.altrettanto per tanti giovani,che si sono affacciati sulla scena politica. Speriamo bene e incoraggiamoli a scendere in campo.
Lillo craparo
Grazie, caro Lillo, per l’attenzione che dedichi ai miei modesti scritti. Lungi da me voler discriminare la gente matura dalla partecipazione alla vita politica. Avrei dovuto essere più chiara nell’esprimere il mio desiderio di persone nuove, ma sulla competenza dei quali, l’età non conta. Un abbraccio.