Il segretario del Circolo di Sciacca del Partito Democratico, Gianluca Fisco, ha inviato oggi una lettera al commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, Mario Zappia,
con l’invito a far sì che si ponga urgentemente fine alla grave carenza di personale presso il l’ Ospedale di Sciacca Giovanni Paolo II.
“ Vorremmo che si potesse creare, con il management aziendale – dice il PD – un rapporto di proficuo e costruttivo rapporto di confronto e di dialogo, con l’unico obiettivo di salvaguardare il diritto degli assistiti ad una assistenza sanitaria di livello adeguato”.
A tal fine il PD richiede “un incontro istituzionale, alla presenza, oltre che del segretario cittadino”, del Segretario provinciale Simone di Paola, del Parlamentare regionale, On. Michele Catanzaro, così da provare ad inaugurare questa nuova fase del Partito Democratico, all’insegna della collaborazione e della concertazione”.
Conseguentemente a questo incontro , conclude la lettera, il PD chiederà di incontrare tutte le associazioni, comitati e forze politiche presenti sul territorio, affinché tutti quanti possano realmente dare un contributo fattivo alla problematica.
EMERGENZA PRONTO SOCCORSO DI SCIACCA, MIGLIAZZO E LA ROCCA RUVOLO, DUE MODI DIVERSI DI VEDERE LA SITUAZIONE.
NOVEMBRE 3, 2021 NINO PORRELLO
La critica situazione, per non dire drammatica, del Pronto Soccorso presso l’Ospedale di Sciacca ha fatto registrare negli ultimissimi giorni due interventi di contrapposto tenore.
Il primo, quello del direttore sanitario Gaetano Migliazzo, che ha inviato una propria nota ai dirigenti medici delle altre Unità operative nella quale si richiede collaborazione e disponibilità attraverso prestazioni aggiuntive per “garantire la piena copertura dei turni di servizio in area di emergenza che, con l’attuale dotazione di personale medico, non si riesce ad assicurare”.
Il secondo, quello della presidente della V Commissione Sanità dell’ARS on.le Margherita La Rocca Ruvolo, che in una propria nota inviata all’ANSA ha dichiarato:
“Non e’ possibile pensare di tenere in piedi il pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca, che deve anche avere l’area grigia anti Covid in questo periodo di emergenza sanitaria, con i medici di altri reparti che gia’ operano con grandi difficolta”.
“Bisogna fare i concorsi e mettere a bando i posti a tempo indeterminato altrimenti nessuno andra’ al pronto soccorso di Sciacca, che peraltro e’ un Dea di primo livello”.
“ Purtroppo è una situazione diffusa in tutta l’isola – conclude Margherita La Rocca Ruvolo – alla quale si deve porre rimedio al più presto con nuove assunzioni di personale medico e sanitario, come abbiamo sollecitato all’assessorato regionale per la Salute in più occasioni”.
Come si può capire, due modi diversi di pensare e di valutare la situazione per quanto riguarda il ricorso ai medici di altre unità operative, due approcci diversi di cui l’uno rivolto all’immediato e l’altro ad una soluzione strutturale del problema, che però richiede tempi non brevi necessari per bandire ed effettuare i concorsi.
Come è ormai noto l’Area Emergenza del Giovanni Paolo II è “in emergenza” conclamata a causa della mancanza di medici in pianta organica, tant’è che non si riescono ad assicurare neanche i turni ordinari. Per far fronte a tale carenza di personale medico sono stati fatti avvisi pubblici per il conferimento di “incarichi”, peraltro non andati a buon fine.
Sui social e nel passaparola della gente che ha avuto la necessità di dover ricorrere al Pronto Soccorso di Sciacca sono ormai una costante le segnalazioni di chi, pur apprezzando l’abnegazione dei medici e del personale sanitario in servizio, deplora le estenuanti attese e le condizioni di grave disagio dell’area emergenziale.
A nessuno sfugge come si tratti dell’unità operativa nella quale si richiederebbe il massimo di efficienza e di funzionalità organizzativa, perché salvare una vita umana lì può esser davvero questione di minuti e di complessiva capacità operativa.
Chi rischia è quindi l’utenza e lo stesso personale in servizio al Pronto Soccorso, costretto a lavorare in condizioni proibitive di stress ambientale.
Nei giorni scorsi la CISL Medici di Agrigento per bocca del suo segretario generale aggiunto Giacomo Corsentino aveva denunciato “ una situazione di criticità tale che in atto diventa difficoltoso svolgere appieno anche le attività ordinarie, potendo ciò creare rischi per gli utenti e per i lavoratori, il tutto nel silenzio totale della Direzione strategica dell’ASP agrigentina.
Per la stessa CISL Medici le scelte fatte dal management sanitario hanno determinato presso il presidio ospedaliero di Sciacca un progressivo declino assistenziale, un calo dei servizi e la mancata istituzione (neurologia, stroke unit, endoscopia) e la soppressione (angiologia) di unità operative che un ospedale DEA di primo livello dovrebbe avere.
Denunce dello stesso tenore erano arrivate da altre fonti sindacali, dal Comitato Civico Sanità e dal Tribunale dei Diritti del Malato di Cittadinanzattiva.
In questo quadro così anomalo è drammatico si inserisce il perdurante mancato svolgimento della conferenza di servizi che nei giorni scorsi era stata convocata
proprio per analizzare le criticità organizzative causate dalla carenza di personale al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sciacca e al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Agrigento, con la preventivata presenza del Direttore Sanitario Gaetano Migliazzo, dei primari facenti funzione Umberto Marsala e Gerlando Fiorica, e del direttore del dipartimento emergenza/urgenza dell’Asp, Giuseppe Augello.
Era stato lo stesso commissario straordinario dell’ASP agrigentina, dr. Mario Zappia a sollecitarne l’effettuazione, con ciò riconoscendo l’esistenza del grave problema sperimentato quotidianamente dall’utenza del territorio di Sciacca che ricorre al servizio di urgenza del Giovanni Paolo II.
La conferenza di servizi non si poté effettuare nel giorno fissato per l’assenza della componente agrigentina e, per quanto ci risulta, non è stata ancora riconvocata.
Che cosa ci sta sotto?