Dopo le zucche di Halloween, a travolgere e stravolgere le nostre tradizioni ci pensano gli addobbi natalizi di moda quest’anno, che ci avvicinano ai paesi del Nord Europa. Conseguenza della globalizzazione e del consumismo a cui , ormai, nessuno di noi può sottrarsi, travolti come siamo dalle immagini che ci vengono dal web. Le ultime “follie” sono già a portata non solo di mouse (amazon), ma anche nelle esposizioni natalizie premature ma inevitabili dei negozi specializzati. L’oggetto assoluto del desiderio è lui. Si chiama schiaccianoci ed è un soldatino dagli occhi allampanati e tristi, ma tanto tenero con la sua divisa coloratissima.

Non ha niente a dividere con l’omonima opera di Ciaikovskij , ma è considerato un portafortuna. L’origine di questa usanza di avere “almeno” uno Schiaccianoci in casa a Natale, va cercata nel passato remoto, si dice infatti che la popolazione di una zona della Germania, situata precisamente al confine con l’attuale Repubblica Ceca, decise di ribellarsi alle continue pressioni delle truppe tedesche e alle tasse sempre più pesanti. Costruirono quindi, un grande soldato di legno, che aveva la sola funzione di schiacciare le noci. Fu una protesta seria ma molto creativa, che diventò subito parte delle tradizioni natalizie, uno dei simboli tedeschi più importanti della storia.

Ma ci sono anche loro: gli gnomi. Buffissimi, con i loro corpi sproporzionati , cappello sugli occhi , nasone e barba lunghissima. Anche loro hanno origine nordica, e sono degli spiriti concepiti e rappresentati in maniera non dissimile dagli elfi della mitologia celtica.

Sono creature magiche, benevole e sagge, sono dotati di una sapienza superiore a quella umana, sono burloni e amano i giochi di prestigio. Hanno un carattere allegro e simpatico, anche se sono timidi e diffidenti verso gli esseri umani perciò tendono a vivere isolati e ad essere misteriosi.
Dalle piante essi ricavano erbe per curare le malattie. Sono comunque degli essere benevoli che conoscono il linguaggio degli animali e salvaguardano i tesori della natura. Simboleggiano stabilità, saggezza, equilibrio, protezione. E poi ci sono gli elfi.

Appollaiato su di una mensola o nelle pose più stravaganti in giro per casa, quella dell’Elfo di Natale è una tradizione americana che ha conquistato anche molti italiani. Secondo il libro Elf on the Shelf, che ha dato il via a questa tradizione, il giorno del Ringraziamento in America (il 1° dicembre in Italia), questo piccolo inquilino magico compare in casa pronto ad osservare e ascoltare tutto quello che succede. Il suo compito sarebbe infatti quello di riferire a Babbo Natale se i bimbi sono stati buoni. Durante le ore notturne, quando nessuno lo vede, l’Elfo può infatti combinare qualche marachella. Grazie a questo escamotage, mamme e papà possono divertirsi a nascondere il pupazzetto e farlo ritrovare ai bimbi nelle pose più divertenti e nelle situazioni più improbabili. Insomma, un modo gioioso e piacevole di attendere tutti insieme l’arrivo del Natale.

Travolti piacevolmente dal desiderio di dare al Natale una connotazione non solo religiosa ma antropologica e sociale, festosa sempre e comunque, coinvolgente per adulti e bambini, presto ci vestiremo tutti da elfi, come negli anni scorsi ci siamo travestiti da Babbo Natale e abbiamo tutti indossato il cappellino rosso con le luci intermittenti. Non dite di no. Lo faremo!

FLAVIA VERDE

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