Ci lascia un 2021 pieno di grandi contraddizioni, come se Sciacca fosse una donna dal volto bifronte, alle prese con un profondo conflitto interiore ed estetico, oltre che con i ben noti effetti della pandemia.

Mai come adesso, quando si parla tra amici, è frequente che il discorso cada su quanto la nostra città viva una fase di grande declino e degrado, come mai prima d’ora, con tutti quegli aspetti del quotidiano che ci sono diventati ormai familiari e che incidono non poco sul livello di qualità della vita dei suoi abitanti: dal manto stradale sconquassato di tutta la viabilità urbana al record mondiale delle transenne, dall’ospedale con i suoi grandi problemi al dissesto idro-geologico che porta con sé frane e smottamenti un po’ dovunque, passando per tantissimi altri problemi di cui evitiamo l’elenco per non annoiare il lettore. 

Ormai non sono soltanto gli sciacchitani ad accorgersene. E’ sempre più frequente sentirsi dire, anche da chi viene da fuori, che Sciacca non è più quella di una volta, che sporcizia e senso di abbandono si toccano con mano.

E poi, il problema dei problemi, quelle Terme chiuse da sette anni che gridano vendetta e che, anche se in troppi non se ne vogliono rendere conto, rappresenta l’origine e la causa prima del progressivo declino di questa città.  

                                                                                                                     

E non si può certo dire che sia  tutta colpa dell’amministrazione Valenti, perché questo stato di cose così deficitario può solo essere s la conseguenza di tante inadeguate amministrazioni che si sono susseguite nel tempo, del disinteresse civico di gran parte della popolazione, con i conseguenti nodi problematici che stanno adesso venendo drammaticamente al pettine per una sorta di effetto domino, anche se è sotto gli occhi di tutti come l’attuale amministrazione ci abbia comunque messo molto del suo.

L’altra parte del volto bifronte di questa donna di nome Sciacca è invece rappresentata dalla celebrazione della sua innata bellezza identitaria, che nel 2021 ha trovato nel Museo dei 5 Sensi il più efficace cantore. Un progetto, quello della Cooperativa di Comunità guidata in modo manageriale e assai efficace dal duo Viviana Rizzuto – Emilio Casalini, che ha l’ambizione di invertire la consueta visione della realtà, incanalando e focalizzando l’attenzione su tutti quegli aspetti di essa che attengono alle cose belle e identitarie, piuttosto che sulle tante altre cose (altrettanto identitarie…) che continuano a non andare per il verso giusto ed anzi si deteriorano ogni giorno di più. Un progetto che ha trovato in Sciacca il suo laboratorio, ma che sarà anche esportabile e replicabile altrove. 

Una rotta di navigazione sicuramente innovativa, che rappresenta la nostra comunità cittadina come una nave che è riuscita a mollare finalmente gli ormeggi per lasciare le secche del porto, rappresentate dall’autocommiserazione, e affrontare la sfida del mare aperto verso un orizzonte di miglior futuro e sviluppo turistico.

L’equipaggio di questa nave è oggi composto da un gruppo nutrito di marinai (soggetti economici, privati, associazioni) che hanno deciso di dire NO all’atteggiamento culturale indolente e rassegnato che ci ha sempre caratterizzato come sciacchitani, rimuovendo quel pensiero paralizzante e penalizzante secondo il quale “ tanto le cose non potranno mai cambiare” e comunque “è sempre meglio aspettare che sia qualcun altro a muoversi”. 

E poiché è sicuramente difficile cambiare le cose da soli, il Museo dei 5 Sensi sta valorizzando a piene mani il concetto e il valore della COMUNITA’: hanno saputo fare squadra, animati dal desiderio e dalla volontà concreta di valorizzare lo straordinario potenziale turistico di “Sciacca città dei 5 sensi”. 

Il 2021 che oggi si chiude è stato ricco di premi, di riconoscimenti, di iniziative di successo per l’Ecomuseo Diffuso, che ha messo in moto un vocabolario di parole prima sconosciute ai più, come identità, narrazione della bellezza, turismo esperienziale, comunità che accoglie, il turista come cittadino temporaneo, infopoint diffuso, riqualificazione urbana, fruibilità ritrovata di beni artistici e naturalistici, botteghe artigiane che diventano laboratori nei quali il turista viene ben accolto e vive l’esperienza del fare con le proprie mani. 

L’impresa forse più ardua e nello stesso tempo più sfidante rimane tuttavia quella, culturale, di far cambiare mentalità alla più generale collettività cittadina, di far capire che se l’ente pubblico non ha capacità gestionale possiamo intanto iniziare noi sciacchitani a far funzionare il privato e che INSIEME si può. 

Passo dopo passo, sembra che i risultati, e non solo i premi, inizino ad arrivare…

Non sfugga tuttavia che la spinta emozionale di entusiasmo collettivo, che ha fatto seguito al servizio televisivo su Rai3 di Emilio Casalini su Sciacca vista attraverso gli occhi del progetto Museo dei 5 Sensi, è figlia di quello stesso popolo che si è fatto espropriare, senza neanche provare ad indignarsi, del bene comune maggiormente identitario e di maggior valore per il futuro economico della città, il nostro prezioso patrimonio termale, l’ORO di Sciacca.

 

Appare quindi evidente come quella di Sciacca sia, all’inizio del 2022, una realtà bifronte, apparentemente composta da elementi antitetici, che ti dà la sensazione di trovarti a vivere in una città bipolare, senza punti di contatto apparenti tra questi due aspetti così contrastanti.

Dove sta la verità? Penso stia in entrambe le parti di quell’unico volto, come di una donna di straordinaria bellezza, troppe volte tradita da chi avrebbe dovuto proteggerla, che ha un bisogno esistenziale di trovare in sé la forza di mettersi all’opera per riuscire a valorizzare questa bellezza, liberandola da tutto ciò che oggi la offusca e la mortifica. Riuscendo così a fare una sintesi positiva, creativa e unitaria, di tutto ciò che oggi appare come bipolare e bifronte.

Uno dei significati della parola “valorizzare” è proprio il seguente: “migliorare il proprio aspetto, acquisire un valore economico maggiore”: Sciacca, con tutto il suo innato potenziale turistico, rimane in attesa di essere VALORIZZATA, ancor più adesso che il degrado sembra esser diventato un pozzo senza fondo.

Il Progetto del Museo dei 5 Sensi è uno dei percorsi che indica la giusta direzione verso questa valorizzazione, si sta dimostrando efficace, ma è anche auspicabile che non rimanga unico e solo.

Il 2022 può diventare una sorta di ultimo treno da prendere, per tutte le possibilità offerte dalle risorse finanziarie messe in campo per la pandemia, verso una rinascita ancora possibile e un autentico sviluppo economico e occupazionale per i nostri giovani figli, ancora costretti ad emigrare in cerca di un lavoro. 

Sarà l’anno delle nuove elezioni amministrative, l’anno del nuovo Sindaco, di una nuova Amministrazione, di un nuovo Consiglio comunale. Anche chi è convinto che la cattiva politica sia la principale responsabile del declino di Sciacca dovrà convenire che uno dei punti di ripartenza deve esser proprio quello della classe politica locale. 

Ho letto su facebook questa affermazione, che mi sembra assai significativa: 

Chi vive la città sa bene che alla Sciacca narrata splendidamente nel servizio televisivo di Rai3 sul Progetto del Museo dei 5 Sensi corrisponde la sorellastra brutta e scassata a poche centinaia di metri da quelle ricchezze. Oggi più che mai, chi amministra ha la responsabilità politica e sociale di dimostrarsi all’altezza del proprio ruolo e delle capacità dei propri cittadini”.

Ed ancora, in un altro post sui social:

Tutti noi sappiamo benissimo che il cittadino solo non basta, ma serve una classe politica che dia il sangue per questa città, che faccia squadra, che faccia da collante, che non guardi ai colori della politica, che abbia la capacità di COINVOLGERE, basandosi sulla MERITOCRAZIA”.

Parole sante, che diventano l’augurio di ServiSciacca per il 2022.

L’augurio che Sciacca riesca a “reagire” e a “rinascere” non solo con tanti suoi nuovi cittadini attivi disponibili ad impegnarsi per il bene comune, ma anche con una classe dirigente finalmente adeguata sotto i seguenti profili:

  • amore autentico per la propria città
  • competenza 
  • capacità progettuale di definire quello che Sciacca vuol davvero essere e diventare   
  • capacità gestionale del quotidiano, dal decoro urbano alla funzionalità dei servizi 
  • leadership e autorevolezza 

Una classe dirigente che non abbia come proprio obiettivo quello consueto del consenso e di farsi rieleggere, perché troppa gente dovrà scontentare se vorrà davvero far bene e cambiare le cose, ma unicamente l’obiettivo di cominciare a scrivere una pagina del tutto nuova: operare, passo dopo passo, esclusivamente per il bene e per il futuro della propria città. 

Requisiti impossibili da trovare nell’attuale classe politica cittadina? 

Non lo so, ma sono requisiti indispensabili, la mancanza anche solo di uno di essi potrebbe rendere impossibile prendere quell’ultimo treno. 

Non importano gli schieramenti politici, i bisogni di questa città sono oggi talmente essenziali e improcrastinabili da sfuggire a ogni colorazione politica. 

Ma anche il miglior sindaco, la migliore giunta e il miglior consiglio comunale, ammesso che sia possibile averli, potrebbero rivelarsi non bastevoli a invertire il senso di marcia negativo, se non avranno e non avremo la capacità di coinvolgerci tutti (tutte le componenti: politiche, civiche, economiche e professionali) in una sorta di Piano Cittadino di Reazione e Rinascita (PCRR) nel quale, post elezioni, le migliori energie e ogni singolo cittadino possano sentirsi profondamente responsabilizzati e coinvolti nell’offrire il proprio attivo e fattivo impegno per far ritrovare a Sciacca la sua più antica dignità di città termale, per valorizzarne la sua più autentica bellezza e per farle ritrovare un ruolo di primo piano nella geografia politica ed economica di questa terra di Sicilia. 

 

Un pensiero su “Editoriale: A SCIACCA,CITTA’ BIFRONTE, NEL 2022 SIAMO CHIAMATI A INVENTARCI UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE E UN PCRR (Piano Cittadino di Reazione e Rinascita)”
  1. Un plauso all’autore dell’articolo. Ha toccato tutti i punti salienti con pacatezza e puntualità
    Noi cittadini ci dobbiamo impegnare in prima persona. La nuova amministrazione dovrà fare il suo dovere con amore ed impegno .
    Il progetto del Museo 5 Sensi dev’essere un’esempio che tutto si può realizzare se c’è l’impegno e la perseveranza.

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