Il Presidente Nello Musumeci sembra averci preso gusto.

Nel periodo natalizio ha cercato di indossare i panni di Babbo Natale, adesso quelli della tradizionale Befana del 6 gennaio.

Ci ha infatti portato in dono nella classica “calza” della Befana uno stanziamento di 3 milioni di Euro per interventi di manutenzione straordinaria sui complessi termali di Sciacca e di Acireale, con un bigliettino di accompagnamento nel quale si legge “per evitare che il prolungato inutilizzo degli immobili, dopo la disposizione di chiusura adottata dal governo Crocetta, possa deteriorare ulteriormente la struttura”.

Al Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca più che una “calza” piena di cose buone e dolci è sembrata riempita con il “carbone”, come la tradizione racconta la Befana sia solita fare con i bambini che sono stati monelli o addirittura cattivi.

E’ le il classico pannicello caldo – dice fuor di metafora il Coordinatore Franco Zammuto – che non risolve nulla e che serve solo a gettare un po’ di fumo negli occhi all’opinione pubblica per fini politici e insieme elettoralistici”.

A parere del Direttivo del Comitato Civico ben altre sarebbero infatti le somme necessarie per effettuare una vera manutenzione straordinaria, che dopo sette anni di chiusura dei due complessi termali è diventa assolutamente necessaria per salvaguardare gli immobili e l’impiantistica”.

“Tre milioni di euro sono solo briciole – sostiene Zammuto -, che hanno l’unico scopo di rafforzare la convinzione in chi non vuol capire che la Giunta del presidente Musumeci si è attivata sul fronte della problematica termale”.

Un vero e proprio tentativo di manipolare la verità, secondo il Comitato Civico di Sciacca, che sarebbe già iniziato da un po’ di tempo e che ha avuto altre significative espressioni.

“ Prima con la delibera della giunta di governo regionale del 14 maggio 2021 – specifica il Coordinatore – con la quale è stato dato mandato al Dipartimento regionale delle finanze e del credito “di porre in essere i necessari adempimenti, per definire le attività al fine di rendere possibile, previa individuazione del fabbisogno finanziario, l’esecuzione di interventi strutturali urgenti e indifferibili” sui due complessi termali in questione (sarebbero i tre milioni stanziati adesso?)”.

“ Poi – prosegue Zammuto – nello scorso mese di dicembre, con quel risibile convegno sulle Terme siciliane, nel corso del quale si è soltanto inneggiato al valore e alle potenzialità delle Terme per un territorio che le ha e che riesca a valorizzarle e non a tenerle chiuse”.

“E lo vengono a dire proprio a noi?” si chiedono quelli del Comitato Civico Patrimonio Termale.

“Non si intravede in realtà alcuna speranza di soluzioni a breve, a parte l’ormai famoso “percorso INAIL” è la convinzione di Franci Zammuto.

“ Ma anche sotto quest’ultimo aspetto, l’unico che abbia qualche elemento di concretezza – aggiunge il Coordinatore del Comitato – nulla è dato sapere. Mistero assoluto, da parte del Presidente della Regione e del suo fidatissimo vicepresidente e assessore all’Economia”.

“ Non è dato sapere con certezza se con INAIL si continui ufficialmente ad interloquire, perché nulla è stato detto dopo la scadenza del termine del 30 settembre scorso, fissato da INAIL alla Regione per la consegna della documentazione tecnica richiesta” . E il bello è – sostiene Zammuto – che nessuno, politici o organi di stampa di quelli importanti, ritiene doveroso chiederne contezza a Musumeci ed Armao, come se si fosse al cospetto di un monarca assoluto che può mantenere la più totale reticenza su un argomento che è invece di interesse pubblico”.

“Noi del Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca – conclude- rivolgiamo ormai da anni alla giunta Musumeci domande e richieste che non hanno mai ottenuto risposte.

“Il presidente Musumeci ha recentemente dichiarato che non intende interloquire sull’argomento termale con le associazioni e quindi direttamente con i cittadini, ne abbiamo dovuto prendere necessariamente atto, ma noi non ci stancheremo mai di continuare ad offrire la nostra positiva è doverosa disponibilità al dialogo e alla collaborazione, così come continueremo a denunciare tutto ciò che non risponde a verità e che continua ad ostacolare una positiva evoluzione nella gravissima problematica termale”.

Un pensiero su “E’ arrivata la Befana per le Terme di Sciacca e Acireale, ma dentro la calza c’è… carbone”
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