L’Associazione Sciacca Terme Rinasce ha presentato ieri sera la propria idea progettuale di termalismo diffuso, che consentirebbe ai B&B e case vacanze di Sciacca di poter offrire ai propri ospiti la possibilità di usufruire di piscine alimentate con l’acqua sulfurea, con un’offerta turistica diversificata rispetto alle altre località turistiche della Sicilia.

Ad integrazione di tale progettualità di turismo termale diffuso l’associazione ha anche presentato, per voce dell’ing. Pippo Sabella, un modellino di gazebo progettato per essere realizzato in funzione della copertura e del mantenimento del calore delle piscine termali di ogni struttura turistica.

Qui di seguito riportiamo la descrizione del progetto così come presentato da Alfredo Ambrosetti, ex direttore Amministrativo delle Terme di Sciacca:

“Oggi il turismo termale costituisce un mercato importante con un potenziale valore aggiunto rispetto all’offerta ricettiva di una destinazione turistica e ne caratterizza la peculiarità rispetto a destinazioni che non hanno la possibilità di integrare il termalismo nei propri servizi.

Per questa ragione la Associazione Sciacca Terme Rinasce è convinta che gli stakeholder della ricettività extralberghiera debbano essere coinvolti per andare incontro agli interessi e alle necessità dei turisti persviluppare e promuovere adeguatamente la loro offerta.

Caratterizzare quindi queste strutture con attrattive e servizi termali per tutta la famiglia, comprese quelle dedicate ai bambini (complete di scivoli, piccole piscine o altri divertimenti) e altre ai genitori (a cui vengono offerte aree relax, piscine, sauna e diversi trattamenti), utilizzando un metodo elettivo per il benessere psicofisico come l’acqua termale, significa aggiungere alla propria offerta elementi che possono spingere alla scelta della destinazione e, nel tempo, anche alla fidelizzazione del cliente.

​Le strutture ricettive locali extralberghiere sono un importante risorsa del nostro territorio, che generano valore aggiunto diretto (tassa di soggiorno) ed indiretto (spesa per i servizi dell’indotto), e lo diventano ancora di più nel momento in cui realizzano l’utilizzazione diffusa della risorsa termale che è l’elemento caratterizzante dell’offerta turistica di Sciacca.

L’idea progettuale prevede la possibilità per i B&B e le case vacanze in possesso di adeguati spazi esterni di potere implementare piscine termali di capacità minima di 9 mc da alimentare con acqua termale solfurea prelevata dai pozzi idrotermali già autorizzati agli attuali concessionari in possesso del titolo minerario.

Il prelievo dai pozzi e lo scarico nelle piscine dovrebbero avvenire mediante autobotti autorizzate a tale scopo.

Ma per consentire l’utilizzo dell’acqua termale nelle piscine sono necessari diversi passaggi giuridici ed autorizzativi, e per evitare che ogni B&B o Casa vacanze debba richiedere una propria concessione mineraria, poiché sarebbe defatigante per ciascuna impresa ricettiva attivare le numerose procedure previste e soprattutto avere un proprio direttore della concessione mineraria, si è pensato ad un consorzio volontario tra le gestioni di B&B e Case vacanza, costituito in forma di società cooperativa proprio per dimostrare l’inesistenza di qualsiasi scopo di lucro.

I consorzi (art. 2602 e segg. c.c.) si concretizzano in un contratto di collaborazione che conduce alla creazione di un’organizzazione comune che ha il compito di coordinare l’attività dei singoli aderenti.

Il Consorzio avanzerebbe la richiesta di concessione alla Regione, specificando che l’acqua termale edotta sarebbe distribuita esclusivamente ai propri consorziati e per l’uso della clientela delle strutture ricettiva e solo per quelle.

La distribuzione dell’acqua ai consorziati avverrebbe a mezzo di autobotti dedicate ed autorizzate per un quantitativo minimo di 9 mc, ossia la portata di un’autobotte.

Il Consorzio quale concessionario dell’acqua termale avrebbe un unico Direttore della concessione mineraria e dovrebbe quindi corrispondere alla Regione il canone di concessione secondo le tariffe vigenti tempo per tempo, ed i consorziati pagare invece i consumi dell’acqua termale al Consorzio il quale applicherebbe un mark up, ossia un sovraprezzo, dovendo garantire dei servizi comuni (spese di concessione, Direttore concessione mineraria, rapporti con il Distretto minerario, ecc.).

Il progetto della Associazione è stato concepito e predisposto allo scopo di fornire un contributo alla ripresa di quelle azioni che in qualche modo possano aiutare, nell’inerzia totale di ogni livello politico-amministrativo, Sciacca a riappropriarsi di un patrimonio consapevolmente e colpevolmente abbandonato quale è quello delle Terme, che hanno rappresentato, dalla loro istituzione fino alla sciagurata e perdurante chiusura, il volano economico del nostro territorio e la caratterizzazione della nostra offerta turistica.

E’ necessario però perché le azioni imprenditoriali di questo contesto riescano che il Comune, quale soggetto attivo per lo sviluppo strategico del contesto urbano, sociale ed economico, attivi una efficace politica di informazione e di programmazione di iniziative, di offerte particolari, di servizi a valore aggiunto, di una promozione integrata attraverso i circuiti dedicati ed i work-shop, ma soprattutto che intervenga per una serie rivisitazione della vivibilità complessiva e per il decoro necessario ad una destinazione turistica che si rispetti (viabilità, piano del traffico, strade di accesso alle spiagge, water-front, manutenzione del verde pubblico, ecc.) e per una fruizione intelligente del tempo libero per i visitatori.”.

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