In questi giorni un argomento di grande attualità nei commenti giornalistici e politici è stato quello della vendita dell’ex Motel AGIP ad una società agrigentina in occasione della settima asta (le prime sei erano andate deserte) della procedura di liquidazione della società Terme di Sciacca SpA, che ne aveva ancora la proprietà.
Un milione di euro il prezzo finale di aggiudicazione, ampiamente svalutato, pagato dalla non meglio identificata società acquirente.
I commenti sono stati sopratutto orientati contro la mancanza di una “visione” da parte del Comune di Sciacca, che se lo avesse voluto avrebbe avuto la possibilità di acquisire l’immobile compensandone il prezzo con i crediti erariali che lo stesso Comune vanta ancora nei confronti della “liquidazione Terme di Sciacca SpA” per circa 800 mila euro.
Si è trovato occasione per ribadire che Sciacca si è di fatto privata di un immobile che, agli occhi dei potenziali e futuri imprenditori privati interessati ad acquisire il complesso termale di Sciacca, avrebbe potuto renderlo più appetibile, sopratutto per il fatto di assicurare una più ampia il potenzialità di ricettività alberghiera (posti letto).
Queste lacrime, giustificate per un pezzo di storia della città che si stacca definitivamente da quel patrimonio immobiliare che appare naturalmente riferibile al complesso termale, ci sono tuttavia apparse anche lacrime fuori tempo massimo, perché tardive e anche inutili se non pretestuose.
Il fatto che l’ex Motel Agip, insieme al Piccolo Albergo di San Calogero, fosse rimasto in proprietà della società in liquidazione Terme di Sciacca SpA, per destinarne il ricavo della vendita in asta al pagamento dei residui debiti, era cosa conosciuta a tutti, e sono trascorsi dieci anni di liquidazione senza che nessuno intervenisse in modo concretamente efficace per modificare gli indirizzi della politica regionale.
La Regione siciliana, che è oggi proprietaria del rimanente patrimonio immobiliare riferibile al complesso termale, avrebbe potuto acquisire a sé anche l’ex Motel AGIP se lo avesse voluto, ma non l’ha mai fatto.
Questo perché alla Regione siciliana della valorizzazione del patrimonio termale di Sciacca non gliene è mai fregato nulla, e se da quasi tre anni non si ci fosse messo il Comitato Civico a battere il chiodo sull’argomento forse di Terme di Sciacca non se ne sarebbe più parlato e si sarebbe ripreso a trattarne in modo pretestuoso e con tanti inutili bla bla… bla bla… solo in questo tempo elettorale di oggi.
Perché mai si punta oggi il dito contro il Comune di Sciacca, come fa ad esempio l’on.le Matteo Mangiacavallo, per aver perso questa “grande opportunità”?
Nessuno in città ha mai alzato davvero la voce nei confronti delle ultime amministrazioni comunali per ottenere da esse quella “visione strategica” di acquistare l’immobile ex Motel Agip che adesso tutti fanno propria.
Al contrario era a tutti noto, o almeno così crediamo, che il Comune non volesse barattare la possibilità di incrementare le proprie esigue disponibilità finanziarie, tramite l’incasso del credito vantato nei confronti di Terme di Sciacca SpA, con la compensazione di quel credito attraverso l’acquisizione della proprietà di un immobile che in termini finanziari, e non di “visione strategica”, lo avrebbe solo ulteriormente appesantito.
Il Comune di Sciacca manca di visione strategica in proiezione futura? La Regione siciliana manca di visione strategica nel settore del turismo termale e della futura (?) privatizzazione del complesso termale di Sciacca?
Ma questo lo sappiamo tutti, proprio tutti, tant’è che lo stesso Presidente della Regione si rifiuta di incontrare le associazioni che si battono per salvare il patrimonio termale, consapevole di non avere argomenti da portare su un tavolo in cui si provi a discutere seriamente e concretamente della questione termale di Sciacca.
E’ per tutto questo che il coro di generale disapprovazione sollevatosi a seguito della vendita dell’ex Motel AGIP ci è sembrato semplicemente ridondante e strumentale, funzionale più a motivazioni di attuale campagna elettorale che ad una autentico contributo ad orientare la questione termale di Sciacca verso una sua positiva evoluzione.
E mentre il mondo politico locale complice di una disfatta preannunciata guarda… il nemico attacca e passa alla conquista del nostro territorio…fine prima parte…avanti il prossimo e viva vero…questo è il frutto di una classe dirigente inadeguata ad un territorio oramai sedotto ed abbandonato…vedremo l’evolversi della situazione politica…ora tutti a chiedere spiegazioni ad un commissario liquidatore che non sta facendo altro che il suo compito e le mansioni per cui è stato messo al posto di un consiglio di amministrazione disfattista e privo di idee di sviluppo e che non solo ad oggi su ripropongono per guidare la città come paladini della riscossa sciacchitana…vergognatevi…
Abbiamo la mente corta. Da quando la società Terme di Sciacca SPA mise in liquidazione il Motel Agip il comune, anche per via del parere dell’ufficio di ragioneria, si dichiarò indisponibili a “barattare” gli oltre ottocentomila crediti IMU con l’acquisto del Motel Agip, solo in un secondo tempo, vista l’impossibilità di riuscire a trovare acquirenti, per favorire la risoluzione della liquidazione, si propose come possibile acquirente. Ma obiettivamente, al comune conveniva acquistare il Motel Agip e, oggi, rinunciare all’oltre milione di IMIU che potrà finalmente ricevere? E si pensa a quanti soldi avrebbe dovuto spendere per recuperare il degradato immobile. Inoltre, perché tanta ripulsa all’acquisto del privato? Qualcuno sa chi sono gli acquirenti e che tipo di attività intende realizzare? Non si chiede forse l’intervento di privati che investono?
Si abbia la pazienza di attendere e poi verifichiamo se è stato un bene o se i critici (per ragioni politiche) avranno avuto ragione!!
Quale visione strategica, quale vocazione turistica???
Siamo in attesa ormai da tanti anni…
Da quanto scritto da Nino Porrello vengono fuori scarsa attenzione e amnesie nei confronti delle Terme e dei beni ,facenti capo alle Terme s.p a .
Sapendo che l ‘asta per la vendita dell’ex Motel era andata diverse volte deserta,bisognava studiare una strategia per evitare la perdita di un immobile che gli esperti considerano strategico per la riapertura e il rilancio dello stabilimento termale,dopo che il prof Faraci completerà la ricognizione dei beni facenti capo alle Terme di Sciacca,unitamente ad Acireale, e si procederà alla preparazione del piano industriale.
Se non si eserciterà la necessaria vigilanza,a fronte dei crediti che diversi soggetti vantano nei confronti delle Terme ,c’è il rischio obiettivo che altri beni verranno messi all’asta,smembrando il patrimonio termale e scoraggiando i cosidetti investitori privati e pubblici(come l Inail)a partecipare ad eventuali gare/iniziative avviate dalla Regione Siciliana.
Sembra evidente che l attuale governo regionale ,sopratutto il Presidente,non abbiamo ben studiato il dossier Terme,per cui ci si è trovati di fronte ad improvvisazioni diverse e ripetute e alla mancanza di una strategia.
Sulla trattativa con l inail non sono state fornite informazioni,in ordine alla effettiva intenzione dell’istituto infortuni ad investire sulle Terme di Sciacca (e di Acireale),né su eventuali incontri o interlocuzioni con l Inail.
Ecco perché occorre vigilare ed evitare che il dossier Terme,superato il test elettorale regionale di fine primavera/estate ,venga messo da parte,rendendo di fatto difficile e quasi impossibile la riapertura delle Terme.
Spero che non si arrivi a tanto
Lillo craparo