E sono 7 anni: il settimo anniversario della chiusura totale del complesso termale di Sciacca.

Secondo quanto previsto dalla legge regionale 11/2010, dal mese di giugno 2012 si attende che la Regione siciliana affidi a soggetti privati la gestione e valorizzazione dei complessi termali di Sciacca e Acireale. Avrebbe dovuto farlo entro 180 giorni, sono trascorsi quasi dieci anni e le più importanti Terme siciliane, Sciacca e Acireale, non sono state privatizzate, sono state chiuse e versano nel più totale degrado. Ciò che avrebbe dovuto costituire un motore propulsore dell’intera economia regionale, è stato abbandonato invece che valorizzato, come richiesto dalle più moderne esigenze del turismo. Per questa settima ricorrenza vogliamo riproporre la lettera aperta che per il tramite di ServireSciacca l’autore di questo articolo ha scritto nel mese di maggio 2021 al presidente della Regione, Nello Musumeci. I suoi contenuti e interrogativi sono sempre attualissimi, senza che su di essi sia mai pervenuto alcun chiarimento o riscontro da parte di Musumeci, che ha recentemente dichiarato di non avere alcuna intenzione di interloquire con le forze politiche, produttive e civiche della nostra città. Rispetto a questa lettera aperta, i fatti nuovi nel frattempo intervenuti sono unicamente i seguenti:

⁃ il preannunciato stanziamento di 3 milioni di euro per interventi urgenti di manutenzione straordinaria sul patrimonio di Acireale e Sciacca: briciole, rispetto alle effettive esigenze di recupero funzionale di immobili e impianti dei due complessi termali

⁃ l’affidamento al prof. Faraci dell’incarico di predisporre un piano di rilancio industriale del termalismo siciliano, sul quale tuttavia al momento non sono pervenute notizie

⁃ il prolungato silenzio sullo stato effettivo del ventilato investimento da parte di INAIL/FEDERTERME, tenuto anche conto che la possibilità per INAIL di effettuare investimenti finanziari nel settore termale risultava limitata al triennio 2019/2021.

Questo è l’articolo, ancora attuale, pubblicato nel mese di Maggio 2021 su ServireSciacca:

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE, NELLO MUSUMECI.

Buongiorno Signor Presidente, chi Le scrive attraverso questo giornale on line è un cittadino impegnato nel Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca e in Cittadinanzattiva, e lo fa a seguito della Sua esternazione televisiva relativamente alla Marcia su Palermo per il problema delle Terme di Sciacca. Non ho la presunzione di ritenere che Lei leggerà quanto mi appresto a dirLe, ma ritenendomi ben informato e documentato sulla questione ritengo di rendere pubblico questo mio pensiero e di condividerlo attraverso questa lettera aperta con quella cittadinanza di Sciacca che ha ancora a cuore il destino delle nostre amatissime Terme. La questione, come Lei ben sa, è di grandissima attualità, sia perché domani mattina (venerdì 21 maggio) si concluderà sotto la sua sede di Presidente della Regione la “Marcia a piedi su Palermo” promossa dalla sindaca di Sciacca in segno di protesta contro la mancata azione del Suo governo sulla Terme di Sciacca, chiuse da oltre 6 anni, sia per la risonanza mediatica avuta dal duello televisivo a distanza tra Lei e la stessa sindaca Francesca Valenti. Sul piano strettamente politico e istituzionale i contenuti sono già stati ampiamenti declinati prima dalle Sue argomentazioni e poi dalla replica della Valenti. La mia vuole essere soltanto una voce, non contaminata da quello che Lei definisce il sapore elettoralistico, attraverso la quale si esprime una sensibilità civica ormai diffusa nella mia città attraverso l’attività di sensibilizzazione svolta in primis dal Comitato Civico anche nelle scuole. Le abbiamo richiesto più volte un confronto pubblico, Signor Presidente, fino ad arrivare quasi a supplicarLa, a inviarLe “messaggeri” per ottenere un riscontro alla nostra richiesta di incontro tra Lei e le forze politiche e sociali della città, sul presente e sul futuro delle nostre Terme. Mi riferisco al documento, con tante domande a Lei rivolte per altrettante richieste di risposte, che noi del Comitato Civico abbiamo redatto e che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Sciacca prima del suo scioglimento, sottoscritto dalla sindaca Francesca Valenti, dai parlamentari del territorio e dalle associazioni civiche ancora nello scorso mese di febbraio 2021. Documento che è stato inviato al protocollo del Suo ufficio di presidenza e a tutti i mezzi di informazione. Perché non ci ha mai risposto, signor Presidente? E perché non ha risposto neanche quando la questione termale di Sciacca e di Acireale è diventata oggetto di un MANIFESTO – APPELLO sul termalismo siciliano inviato a Lei, al presidente Draghi e alla ministra Carfagna, con le firme dei sindaci di otto comuni del territorio di Sciacca?C’è stato solo il silenzio assoluto da parte Sua e del Suo governo, e anche la sindaca ci ha riferito di non essere più stata tenuta al corrente di nulla. Questo silenzio si interrompe con la Sua intervista televisiva, ed è questo il primo risultato positivo ottenuto dalla Marcia che sta arrivando Palermo: il Presidente Musumeci finalmente ha parlato delle Terme di Sciacca, ma lo ha fatto solo come reazione alla Marcia e con una ricostruzione dei fatti a proprio uso e consumo, mi permetto di aggiungere io. La Sua esternazione inizia con parole che richiamano al “rispetto istituzionale”, allo “stile” e al “garbo”, aggiungendo che vorrebbe astenersi dal “commentare” certe iniziative. Peccato che, subito dopo, Lei in realtà prosegua con un monologo della durata di dieci minuti che è un vero e proprio “commento” e nel quale definisce la sindaca di Sciacca come una “colomba” con Lei e come una “iena” con i propri cittadini. Non mi sono mai considerato un acceso sostenitore dell’amministrazione Valenti, ma queste due definizioni mi hanno francamente disturbato, alla faccia dello stile e del garbo da Lei invocato. Apprendo poi dalle Sue parole che la “marcia” è lo stile di “certe forze politiche”, ma vorrei rispettosamente ricordarLe che la “marcia” è anche lo stile della nonviolenza, del pacifismo, della protesta civica e democratica. A questo punto il Suo monologo vira verso le precedenti responsabilità della politica regionale, risalendo fino al governo Capodicasa e allo sperpero di denaro pubblico che la gestione regionale delle Terme ha rappresentato per circa trenta anni. Sono di più gli anni, signor Presidente, perché il termalismo siciliano è sempre stato un ambito di spreco e di cattiva gestione da parte della Regione, e il bello è che continua a esserlo anche con le Terme chiuse, anzi di più. Ma il principale obiettivo del suo argomentare, prima ancora della Valenti, è il governo Crocetta e le sue malefatte sulle Terme. Dice il vero, signor Presidente, ma dal 2017 c’è Lei alla guida della Regione e quindi è con Lei che dobbiamo interloquire, è dal Suo governo che dipendeva e dipende la riapertura e il rilancio di quelle che Lei definisce “le macerie” lasciate dal governo Crocetta e che oggi, nessuno può contestarlo, sono ancor di più macerie, dopo altri quattro anni di totale abbandono, di cui Ella e il Suo governo devono ritenersi comunque responsabili. A questo punto iniziano quelle che nel suo monologo televisivo Lei definisce “le interlocuzioni” nel corso di quel “procedere a tappe graduali per recuperare le Terme di Sciacca” che il Suo governo avrebbe fatto. Interloquisce con la “colomba” Francesca Valenti che veniva a “chiedere aiuto” : per cosa chiedeva aiuto, signor Presidente?
Per quel “problema catastale” che improvvisamente venne fuori e che gli uffici regionali hanno fatto apparire come un ostacolo insormontabilie? Avrebbe dovuto provvedervi il Comune di Sciacca, come Lei sostiene? Fatto sta che la proprietà degli immobili catastalmente irregolari è della Regione e se anche Lei, come afferma, avesse ritenuto di aderire alla richiesta di aiuto della sindaca di Sciacca, come mai per regolarizzare le particelle catastali la Regione ci mette anni, nonostante le Sue interlocuzioni con i competenti uffici regionali? E poi, mi aiuti a capire signor Presidente, quali sarebbero le responsabilità del Comune e dell’amministrazione comunale di Sciacca, che la Valenti vorrebbe far ricadere sulle Sue spalle? Forse una responsabilità, veramente grossa, il sindaco di Sciacca ce l’ha avuta davvero, e Lei involontariamente ne fa cenno nel suo intervento quando la definisce una “colomba”: la responsabilità è quella di essersi per troppo tempo appiattita sulle posizioni di chi evidentemente le aveva fatto credere che questa tormentata terra siciliana, e quindi la stessa Sciacca, “Diventerà bellissima!”. A questo punto Lei, signor Presidente, confonde un pò i tempi, e Le assicuro che è così. Perché, stando alle Sue pubbliche dichiarazioni, il Suo intervento in Conferenza della Regioni, grazie al quale le Terme di Sciacca vengono riconosciute “bene di valenza nazionale” non precede, ma segue di molto l’avviso pubblico di marzo 2020 per l’affidamento in concessione a privati. E poi, signor Presidente, come mai di questo riconoscimento come “bene di rilevanza nazionale”, che a suo dire mette in vetrina le Terme di Sciacca, non ha mai dato comunicazione al sindaco o alla città, prima di questo suo monologo televisivo? Ma andiamo al bando o avviso pubblico che dir si voglia, che va deserto perché nessun imprenditore privato risulta in quel momento interessato ad assumersi la gestione delle Terme di Sciacca, nelle condizioni di degrado in cui versano e nella situazione di pandemia sopravvenuta, nonostante quelle che Lei definisce “condizioni di favore”. E’ vero, la pandemia deve aver proprio tagliato le gambe ad ogni eventuale interesse. Ma Lei, Presidente, lo ha mai letto il contenuto direi quasi indecente di quel bando, che nessun imprenditore serio potrebbe prendere in considerazione, per la totale assenza di ogni e qualsiasi elemento necessario ad una corretta presentazione e quindi valutazione del bene che si intende dare in concessione? Lei, signor Presidente, è consapevole che questo bando non è mai arrivato e non sarebbe mai potuto arrivare all’attenzione di chi può esserne veramente interessato e può disporre delle relative risorse? Lei, signor Presidente, è consapevole che se si vuol concedere in affidamento un complesso termale come quello si Sciacca il minimo indispensabile è un “Advisor” di livello internazionale, che gli imprenditori interessati se li va a cercare uno per uno con la dovuta competenza in materia? Se non lo fosse, signor Presidente, si informi presso qualche imprenditore di autentico spessore, come io personalmente ho già fatto. E poi, signor Presidente, mi consenta un piccolo passo indietro: come si concilia il grande lavoro del suo governo sul termalismo con il fatto che le grotte vaporose sul monte Kronio erano state escluse dal bando e solo grazie al nostro intervento, come Comitato Civico, sull’assessore Armao presente in commissione assemblare, sono state riacciuffate per i capelli e inserite finalmente nell’avviso? Ma continuiamo con le numerose interlocuzioni cui Lei fa riferimento. Si arriva a quella con FEDERTERME, che a suo dire Le avrebbe suggerito di rivolgersi a INAIL, ben disposto a destinare risorse finanziarie sui complessi termali di Sciacca e Acireale. Lei ci racconta di mesi e mesi di interlocuzione, a conclusione delle quali INAIL Le è sembrato “non interessato”. Il sindaco Francesca Valenti invece riferisce un’altra storia, riferisce di aver anche lei interloquito con INAIL, che INAIL non avrebbe declinato alcunché e che sarebbe ancora in attesa della risposta ad una lettera spedita alla Regione con un’articolata richiesta di chiarimenti. Chi dice la verità? Lei o la sindaca? Avete interloquito con due INAIL diverse? Adesso e solo adesso, a conclusione del Suo monologo, veniamo infine ad apprendere quanto segue, e sono notizie importanti di cui non si aveva alcuna conoscenza prima dell’annuncio della Marcia su Palermo:

• l’ultimissima giunta di governo ha considerato la possibilità di pubblicare un nuovo avviso di gara finalizzato a trovare un imprenditore privato interessato alla gestione, con “condizioni più allettanti”

• l’ultimissima giunta di governo ha valutato la necessità di una manutenzione straordinaria degli edifici e degli impianti termali per renderli più interessanti, essendo sotto gli occhi di tutti il degrado causato dal tempo e dall’abbandono. A tal proposito il governo regionale sta cercando di recuperare le risorse finanziarie necessarie (non è dato conoscerne la quantificazione)

• il rilancio del termalismo siciliano costituisce un obiettivo primario del governo Musumeci e non bisogna più prendere in giro la gente come si è fatto dalla fine degli anni ’90, ragion per cui la giunta Musumeci ha varato “un piano razionale del turismo termale” con una visione a medio e lungo termine per giungere ad una soluzione definitiva della problematica termale

Queste sono parole Sue, sono parole importanti, signor Presidente, ma sono solo parole. La verità, l’unica verità, è che dal Suo insediamento ad oggi, e quando manca ormai poco alla fine del Suo mandato, le Terme di Sciacca sono ancora chiuse e si è aggiunto il degrado di altri quattro anni di totale abbandono, è stata solo completata una regolarizzazione catastale di beni di cui è proprietaria la stessa Regione ed è stato emesso un avviso pubblico che non ha sortito effetto alcuno e del cui contenuto in termini di qualità si vergognerebbe ogni amministratore dotato di un minimo di buon senso. Grazie dell’attenzione Signor Presidente, Le chiedo solo l’attenzione che meritano le Terme più belle e più antiche di cui la storia ci racconta, le nostre Terme di Sciacca, che insieme a quelle di Acireale potrebbero fungere da traino al turismo siciliano.

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