Mi crolla il mondo sotto i piedi. Non in senso metaforico, sto proprio dicendo che crolla tutto. Le strade stanno cedendo, le buche aumentano, ne abbiamo ormai più dell’emmental.
Ma è così anche nel senso metaforico. Il cittadino si è assuefatto al degrado; camminare è un salto agli ostacoli e l’amministrazione comunale, in prossimità delle elezioni, asfalta come se non ci fosse un domani, quasi a stendere un velo pietoso su tutto per coprire la vergogna di 5 anni vissuti fra transenne e fantasmi che arrivano anche dal passato. Sciacca è come una bella donna trascurata, depressa, stuprata, senza speranza e alla quale nessuno ormai porta più rispetto. Immersa com’è nella sua tristezza, nessuno sembra neanche guardarla e la sua bellezza appare sempre meno visibile.
Cari politici, quando salirete sul palco per l’ennesima commedia teatrale, per esporre il vostro programmino elettorale, fatemi almeno una cortesia, non siate ipocriti, sappiamo benissimo di avere molti debiti e pochi soldi, ragion per cui le promesse elettorali sarà impossibile mantenerle. Dite soltanto che proverete a vincere la partita e a sondare il terreno con la speranza di poter iniziare dalle piccole cose, di cui ha bisogno la città e di cui abbiamo bisogno noi che l’abitiamo, non pensate a sviluppare progetti futuristici, immaginando una città spaziale che sia adatta al 21° secolo, perché purtroppo siamo ancora al medioevo. Vediamo piuttosto di avviare un nuovo periodo di Rinascimento.