Ignazio Messina, già due volte Sindaco di Sciacca, è sceso in lizza per la terza volta alla conquista della poltrona di primo cittadino. Lo sta facendo alla grande, dimostrando di avere appreso bene la lezione di Mario Draghi.
Il “draghismo” ha fatto scuola ormai, in Italia. Stritolati i vecchi schemi, i partiti politici “tradizionali” sono in affanno e versano in una crisi mai così profonda come adesso. Le motivazioni sono da ricercare nel fatto che Draghi è un leader naturale (a differenza di Mario Monti, Enrico Letta, per tacere di Conte) e di tipo nuovo: non ha bisogno di andare in televisione per piacere alla casalinga di Voghera, non presenta libri, non fa comizi, non si vede nei salotti, non rilascia interviste. Più semplicemente, fa. Ascolta tutti e poi decide. Preferisce convincere che vincere. Ed è probabile che le dispute, le lotte, le dinamiche e gli sgambetti – fondamentali ingredienti delle ricette cucinate dai partiti – gli interessino davvero poco. Se la sbrighino loro. Con Draghi abbiamo dunque un leader sui generis, un intellettuale di stampo illuministico che infatti antepone il dato empirico-scientifico (nel suo caso, l’economia) alle malìe della politica come arte retorica a caccia del consenso.
Pur aderendo questa visione draghistica della politica, Ignazio Messina tuttavia ha puntato su un valore aggiunto, per questa campagna elettorale in corso: quello della comunicazione, sia televisiva, che social, oltre alla propaganda vis a vis che sta portando in giro in questi giorni. E’ stata proprio la comunicazione, infatti, il vero tallone di Achille dell’attuale Sindaco Francesca Valenti, come da lei stessa riconosciuto. (non il solo n.d.r).
Ma Ignazio Messina, invece, ha avuto sempre la consapevolezza dell’importanza della comunicazione. Personalmente ricordo che, durante al sua prima sindacatura, aveva una rubrica fissa sulle emittenti locali per illustrare l’operato della sua amministrazione. Inoltre, la sua dialettica sicura, la sua eleganza nei tratti e nei comportamenti, il suo essere un gentleman in maniera naturale e spontanea, ma anche il suo piglio deciso e autorevole ne fanno un vero protagonista della comunicazione.
A queste prerogative si è aggiunto un avvìo tempestivo della sua campagna elettorale in cui, proponendosi come una sorta di salvatore della patria, ha puntato e continua puntare sull’esigenza della “competenza” come dote prioritaria di chi lo deve accompagnare nella nuova avventura elettorale, alla ricerca di una nuova fase di rinascita per una città che appare moribonda. A chiunque appartenga tale competenza, sia di destra che di sinistra, o di centro, che sia stato in passato amministratore o no, che gli abbia teso trappole o meno, a Messina non importa.
Con 98.000 follower al seguito su facebook , con tanti supporter politici e tante liste “in appoggio il candidato Messina sembra porsi l’obiettivo di stritolare i candidati avversari, non ancora noti peraltro e la cui debolezza, al momento, appare proprio quella di non essere ancora apparsi sulla scena.