Domani è Pasqua, c’è molta gente in giro, sono quei momenti in cui una città turistica, o presunta tale, dovrebbe vestirsi a festa e farsi bella. Sciacca invece è fatta in modo diverso.

Ieri ho lasciato l’auto vicino la chiesa della Marina e mi sono incamminato a piedi per la grande scalinata che dalla Marina arriva sulla piazza Scandaliato, dove mi attendeva un amico, professore ordinario di architettura all’università di Pescara,che Sciacca la conosce bene per esserci stato in passato tante volte, l’ultima una decina di anni fa.

Non so perché, ma mi sono ritrovato a fare quella salita percorrendola con gli occhi di un qualsiasi turista che visiti Sciacca per la prima volta, e non con i miei occhi, generalmente distratti e assuefatti dall’abitudine.

Le foto che ho fatto documentano ciò che ha visto quel turista immaginario: la vegetazione spontanea che invade un po’ dovunque la scala, le condizioni disastrose in cui versano i gradini e che giustificherebbero la radiazione dal registro delle imprese di chi un tempo effettuò il restauro di questa scalinata, i rifiuti sparsi qua e là con l’immondizia abbandonata lungo i margini e mai rimossa, la parte di scala rimasta grezza e “aggiunta” dopo l’eliminazione di quella originaria per far spazio alla via Eleonora di Aragona, l’oscenità di quei gabinetti pubblici chiusi su in cima.

Ma davvero non riusciamo a tenere in condizioni quanto meno decenti (di scerbatura, manutenzione e pulizia) quella che potrebbe essere un fiore all’occhiello della città per gli scorci di panorama che offre?

Ma non finisce qui. Alla fine della salita smetto i panni del turista e faccio una brevissima deviazione, giro attorno alla giostra e vado a dare un’occhiata all’ingresso del gabinetto pubblico per donne: dopo il nostro articolo del 7 aprile scorso speravo che un qualunque amministratore o dirigente comunale avesse il buon gusto di provvedere a far sostituire quel cancello divelto e di far fare un minimo di pulizia. Nulla di tutto questo. Lo spettacolo osceno è sempre lì, immutato, si è ripresentato davanti ai miei occhi.

Poi mi sono seduto al bar con il mio amico architetto. Se vi raccontassi quel che mi ha detto su come aveva visto e ritrovato Sciacca dopo tanti anni vi rattristereste.

E chi parlava è un innamorato di Sciacca, un innamorato profondamente deluso.

Ma il sabato santo è giorno di silenzio e di riflessione. Non di tristezza. Domani è Pasqua. Anche la mia città ha bisogno di una risurrezione.

EDITORIALE: VERGOGNIAMOCI! TUTTI. DiNino Porrello. APR 7, 2022

Dovremmo vergognarcene tutti, profondamente, dal primo cittadino (il Sindaco) all’ultimo degli sciacchitani che non conosce neanche il concetto di “cosa pubblica”. Queste immagini documentano le condizioni di devastante degrado in cui versano i gabinetti pubblici della nostra Piazza Scandaliato, peraltro liberamente accessibili, che solo pochi anni or sono erano stati rimessi a nuovo in occasione del mega evento di Google svoltosi proprio in piazza Scandaliato con la presenza del jet set internazionale. Questo degrado indecoroso ci riguarda tutti, non solo chi dovrebbe vigilare e non lo fa, non solo chi dovrebbe intervenire e non lo fa, non solo i concittadini incivili che hanno causato quel che vedete nelle foto, ma anche tutti noi che ancora sopportiamo che ciò avvenga con sicula rassegnazione e indifferenza, che non ci incazziamo davvero e non diventiamo mai i paladini difensori della nostra città. Facciamo benissimo a celebrare la bellezza di Sciacca, a farla diventare “la città dei 5 sensi”, ma fin quando non sapremo coniugare il bello con la lotta al brutto, finché chiuderemo gli occhi e faremo finta di nulla diventando complici, venderemo e celebreremo una bellezza avariata dalla nostra stessa mano e dalla nostra stessa “comunità accogliente”: è questo il modo di accogliere il cittadino o il turista che vorrebbe vivere o visitare una città normale, decente, realmente accogliente? Sicuramente ci sarà anche chi sostiene che questo tipo di foto non andrebbero messe sui social, perché danneggiano l’immagine di Sciacca. No signori, voi che falsamente amate questa città, chi la danneggia veramente sono i “porci” (mi scusino gli animali) che riducono i luoghi pubblici in questo modo, chi la danneggia è l’incapacità di amministrare una città a partire dai cessi pubblici. Sono proprio curioso di verificare se qualcuno dei candidati a sindaco inserirà nel proprio progetto o programma o visione di città la manutenzione straordinaria e ordinaria dei gabinetti pubblici… Perché è dalle piccole (grandi) cose che bisogna partire per far rinascere questa città, e visto che qualcuno ha già proposto per la prossima amministrazione la creazione dell’assessorato per il rilancio del termalismo, mi permetto anch’io di suggerire di aggiungerci un’ulteriore e indispensabile delega: Assessorato al rilancio del termalismo e del decoro urbano.

P.S. All’interno di quei gabinetti c’era un tavolino, una radio accesa e del vestiario: ci sta un guardiano (improbabile…) o un abusivo?

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