Mi piace raccontare le storie belle, quelle che hanno come protagonisti soprattutto le donne, quelle giovani, intraprendenti, battagliere, le siciliane di oggi che guardano al futuro. La storia di Caterina è stata una delle prime raccontate da questo blog. Con grande gioia, adesso è arrivato il momento di aggiornarla e darvela…al presente.
“Sul lastricato della piazza deserta prospiciente la Chiesa del Giglio risuonavano i passi svelti di una bambina con le scarpette a bambola e i calzini corti adornati dai volant. Caterina schiudeva timidamente la porta, dove ferveva il lavoro di uomini imbiancati di farina. “Che ci fai , qui? Perché non sei a giocare con le tue amiche? Non è un posto adatto a una bambolina. Finirai per sporcarti tutta!”
Le piaceva tutto di quell’ambiente. L’odore caldo e avvolgente della farina appena macinata, il rumore dei macchinari, il ticchettìo delle placche di ottone sulle cinghie di cuoio che facevano azionare le macchine, si trasformavano nelle sue orecchie in una melodia ritmica perfetta. Gli enormi plansister in legno che con il loro movimento rotatorio le davano l’impressione che prima o poi le cadessero addosso, le bilance del grano che, riempiendosi e svuotandosi automaticamente, scandivano il tempo come un orologio a pendolo. Si, per lei il mulino era affascinante. Era come assistere a uno spettacolo in cui i rumori diventavano la musica suonata da un’orchestra; i macchinari con i loro movimenti eseguivano le coreografie, gli operai erano i macchinisti e il capo mugnaio era il regista indiscusso.
Ma quel posto, per lei era come le giostre per gli altri bambini. E poi, quel posto era il mulino del suo papà. Per lei era …casa!
“Ho deciso! ”pensò tra sé e sé. “Da grande voglio far parte di questo magnifico spettacolo. Da grande, voglio fare la mugnaia!”
Questa è la bella storia di Caterina Katiuscia Sabella, una ragazza sciacchitana, un’amica della porta accanto.
Ieri, in Salita Consiglio a Sciacca, (Scalunata) Caterina e il marito Davide hanno aperto il loro mulino.
“Il chicco di grano, uno scrigno che racchiude in sè la storia del mondo, sin da giovanissimi,ci ha affascinato e ha alimentato la nostra passione. Il mulino, con il laborioso ritmo delle macchine che trasformano i chicchi in farina, è stato per noi una scuola di vita. Siamo una coppia nel lavoro e nella vita. Abbiamo fatto insieme la scelta di portare avanti un progetto tutto nostro, in cui fortemente crediamo.
Ci siamo formati e specializzati per diventare professionisti in settore che coniuga la primordialità e l’innovazione, l’antico e il nuovo. L’amore per la nostra terra, la Sicilia, per il nostro territorio e le sue peculiarità, le sue potenzialità nel campo agroalimentare hanno fatto il resto. “
Caterina Sabella ha perseguito l’obiettivo di specializzarsi come molitore, frequentando la Scuola di tecnologia Molitoria “Luigi Grassi” di Cremona. Ha allargato le sue conoscenze sul processo di trasformazione agroalimentare più complessa di tutta la filiera. E’ la prima donna tecnologa /mugnaia della Sicilia.
Davide Alonge con le sue competenze a 360 gradi, da factotum del mulino, da macchinista a distributore e venditore, con un travolgente entusiasmo ha continuato a specializzarsi nel settore molitorio, non tralasciando di stare al passo con le tecniche più innovative, ma nel contempo, alimentando e coltivando la passione per la tradizione.
“Per realizzare grandi cose, non dobbiamo solo agire, ma anche sognare; non solo progettare ma anche credere.”