La chiamano “la teoria delle finestre rotte”.
L’ASP di Agrigento deve averla presa proprio alla lettera e le finestre rotte del vecchio ospedale di via Figuli non si contano più. Ne documentiamo tantissime con le foto, e non vi diamo neanche per certo che siano tutte. Peccato soltanto che la teoria sociologica di cui in premessa esprime, con questo nome, la causa prima del degrado urbano, nel senso che è stato scientificamente dimostrato (proprio attraverso un esperimento fatto con le finestre rotte) che la causa prima del degrado urbano sta proprio nello stesso degrado: una situazione iniziale trascurata e non curata ha poi un effetto moltiplicatore esponenziale, fino a diventare causa di un degrado urbano sempre più profondo e diffuso. In tre parole soltanto si può riassumere il tutto dicendo che “degrado chiama degrado”.
L’Azienda Sanitaria di Agrigento, proprietaria dell’immobile, è quindi la diretta responsabile di questa situazione, che è una di quelle che meglio simboleggia lo stato comatoso in cui versa a Sciacca il decoro urbano. Basta alzare gli occhi per rendersi conto non solo della bruttezza dell’immobile ex ospedale e da tempo abbandonato, proprio all’ingresso est della città, ma anche delle centinaia di volatili che ormai vi risiedono stabilmente, sommergendone gli ambienti interni di guano (escrementi).
Sciacca sta diventando una città davvero ospitale per i nostri cari amici volatili, che ormai spadroneggiano indisturbati non solo nel vecchio ospedale, ma anche al Grand Hotel Delle Terme, nella piscina del Parco termale e in quella dei Molinelli, così come all’interno dell’antico stabilimento Terme Selinuntine, senza che nessuno sia mai chiamato a pagarne il conto.
Non ce l’ho con gli uccelli, che approfittano di questa mancata tutela del patrimonio pubblico da parte di chi avrebbe invece il dovere civico e legale di proteggerlo, solo che agli uccelli avremmo preferito una maggior cura per i beni pubblici e un loro pertinente utilizzo da parte di turisti e nostri concittadini. E voi?