Ci sono entrato ieri per curiosità, forse spinto dall’articolo di Anita Lorefice.
Chissà cosa mi aspettavo, dopo la conclusione dei recentissimi lavori di manutenzione straordinaria finanziati con circa 85 mila euro.
Non riesco a nascondervi la mia delusione, più emotiva che ragionata e documentata, così come questo articolo. In Municipio avevo sentito sussurrare di una sorta di “inaugurazione” di fine lavori, ma probabilmente ci hanno ripensato e rinunciato.
L’effetto malinconia che ti prende girando per i suoi vialetti è probabilmente accentuato dalla radicale potatura che hanno subito gli alberi, determinandosi così un “effetto vuoto” visivo che con la ricrescita del verde andrà si spera pian piano a scomparire. È visibile il nuovo impianto di irrigazione, esterno, e le nuove piantine messe a dimora qui e là.
Mi dirigo verso il casotto dei WC, che so essere stato oggetto di lavori per il necessario ripristino funzionale, ma sono chiusi con tanto di catenaccio. Forse perché manca un custode? Lo chiedo ad un signore che si aggira sul posto, mi risponde di non sapere perché sono chiusi e poi si affretta a precisare che “LUI DEVE SOLO APRIRE E CHIUDERE LA VILLA, NON DEVE FARE NIENTE ALTRO”.
Chissà, forse mi aspettavo che a conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria certe brutture si volatizzassero…
E invece… invece no: l’acqua della grande vasca è sempre putrida e senza ricambio ormai da anni (il motore installato dal volontariato si è guastato e non è mai stato riparato); le antiche panchine in ferro mai manutenzionate sono più malmesse che mai; i lampioncini di un vecchio impianto di illuminazione ormai inesistente si presentano con le bocce luride e mai pulite; le panchine in marmo sporche per non dire luride; e poi quelle fioriere in cemento (orribili ) ormai quasi in frantumi.
Per render bello qualcosa occorre metterci un po’ di cura e un po’ d’amore, e qui se ne vede davvero poco di cura e di amore per le cose nostre.
In attesa che le piante riacquistino il proprio fogliame e che le nuove piantine germoglino, dobbiamo tenerci la nostra bella villa comunale così com’è, trascurata e malmessa, in attesa e nella speranza che la nuova amministrazione comunale apra i gabinetti con un custode, ripari il motore per il ricambio di acqua nella grande vasca, metta delle nuove panchine, faccia funzionare l’orologio in ceramica all’ingresso ed effettui tutti gli altri interventi strutturali che sono necessari per ridare alla nostra Villa Comunale “Ignazio Scaturro” il suo antico splendore e la sua perduta dignità di giardino storico.