Mi è capitato di leggere un’intervista ad Andrea Camilleri nella quale gli venne chiesto cosa gli mancasse della sua terra. Lui molto serio rispose: “ Uno spicchio di mare”.
Questa parole mi hanno fatto ritornare alla mente un episodio della mia infanzia.
Ogni estate, quando le prozie Letizia e Giuseppina tornavano da Roma per la loro vacanza sciacchitana, nonno Nenè ed io, due o tre pomeriggi a settimana, andavamo a trovarle nella loro casa di piazza Duomo. Non erano visite formali, era lo stare insieme di tre cugini ormai avanti negli anni che rievocano la loro gioventù in un giardino che odorava di zagare e gelsomini. Ero una bimba molto vivace, ma amavo quei pomeriggi tranquilli: quasi sempre fingevo di dormire, oppure di leggere, ma in realtà ero attenta ad ascoltare i loro piccoli segreti.
Un pomeriggio di agosto l’afa mista all’umidità ci costrinse a rimanere chiusi in casa. Loro parlavano e ridevano, ma io mi annoiavo, non riuscivo a stare seduta sul divano e giravo in tondo tra la sala d’ingresso ed il salottino. Fù zia Giuseppina a capire il mio “ malustari “. Si alzò, mi prese per mano e mi disse: “Andiamo sul balcone, così possiamo vedere il mare e le barche che rientrano dalla pesca”. Aprì il balcone ed indicando la discesa del Campidoglio aggiunse: “Guarda, è solo uno spicchio di mare, ma pur sempre il nostro mare. Quando sono a Roma e mi assale la nostalgia della mia amata Sciacca, penso a questa casa e a questo spicchio di mare azzurro… e mi consolo.
Donare ciò che si ama è un gesto nobilissimo, Giuseppina e Letizia Scaglione lo hanno a suo tempo fatto, hanno donato a Sciacca la loro bellissima casa museo sulla piazza Duomo, scrigno dei loro affetti, ricordi e segreti. Il loro unico desiderio era che questa casa (palazzo Scaglione) diventasse un polo culturale. Chissà se i nostri concittadini se ne ricordano ancora…
BETTY SCAGLIONE CIMÒ