Integriamo l’articolo di ieri sera con ulteriori informazioni.
ServireSciacca ha ricostruito quel che è accaduto tra lunedì e martedì sera, e che attende l’epilogo finale nella giornata di oggi con la decisione ufficiale se sarà ballottaggio o elezione al primo turno.
Tutto inizia lunedì sera quando una sezione trasmette, in sede di consuntivo finale, un dato numerico di voti diverso da quello che la stessa sezione ha già precedentemente comunicato ed è stato conteggiato dai mezzi di comunicazione e dagli stessi comitati elettorali dei candidati: è questo il “fatto” che fa diventare il 39,93% di Ignazio Messina, con cui si era chiusa l’estenuante spoglio seguito in diretta TV, in quel 40,11% che viene dichiarato dall’ufficio elettorale regionale poche ore dopo sulla base dei dati comunicati dall’ufficio elettorale comunale.
A questo punto, vista l’esiguità dei voti in ballo che determinano l’elezione al primo turno, la rituale verifica del Seggio Elettorale Centrale presieduto da un magistrato diventa potenzialmente determinante per avere certezza che Sciacca avrà un sindaco eletto al primo turno.
Il Seggio Centrale si insedia e inizia a lavorare nella mattinata di ieri e a presiederlo è il magistrato di turno in tribunale dr. Dino Toscano: è previsto che vengano presi in esame per la convalida i verbali sottoscritti dai 42 presidenti di seggio.
Vengono innanzitutto convalidati e certificati 40 verbali su 42.
Ne restano 2 sotto esame
Il primo è proprio quello che poche ore prima è stato causa del capovolgimento di risultato. Dopo il necessario approfondimento, tale verbale viene certificato come corretto nella sua prima formulazione, ossia in quella che aveva collocato Ignazio Messina al 39,93%.
Tutto risolto quindi? Manco per idea, perché c’è l’ultimo verbale, il quarantaduesimo, nel quale c’è qualcosa di poco chiaro: la presidente del seggio ha infatti messo nero su bianco sul verbale che ci sono 30 schede non attribuite, perché contestate, e la presidente ha ritenuto fosse giusto rimandare eventuali decisioni sulle stesse agli “organi competenti”, tant’è che allega le 30 schede al verbale stesso.
Il seggio elettorale centrale, presieduto dal dr. Toscano, non dovrebbe normalmente esaminare le singole schede, ma solo i verbali. Il caso tuttavia appare particolare, e il magistrato presumibilmente si rende conto di trovarsi tra le mani una materia assolutamente scottante.
A questo punto il dr. Toscano deve aver saggiamente ritenuto di utilizzare tutto il tempo che la normativa gli mette a disposizione, pensiamo anche per documentarsi sull’argomento oltre ogni ragionevole dubbio, e ha quindi deciso di aggiornare la riunione a stamattina alle 10,30.
Anche ServireSciacca a questo punto si prende la briga di approfondire e, puramente a titolo informativo, riportiamo una norma di legge a carattere nazionale rinvenuta sull’argomento:
Questa è normativa nazionale e non regionale, vedremo se stamattina sulla base di essa il magistrato riterrà di scrutinare le trenta schede.
A questo punto vi forniamo un’ultima suggestione, basata su calcoli del tutto NON ufficiali, NON verificabili e NON riferibili a ServireSciacca, che comunque ieri pomeriggio circolava nell’ambiente infuocato di palazzo di città : per raggiungere la quota del 40% a Ignazio Messina servirebbe che 29 di quelle 30 schede non attribuite portassero il suo nome. Sarà vero? Se così fosse è probabile che sia ballottaggio
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