
La conferenza stampa di Fabio Termine, e in particolare il suo J’ACCUSE su quanto avvenuto alla sezione nr. 4, sta producendo effetti a catena.
Oggi pomeriggio ci è pervenuta la seguente dichiarazione rilasciata ad uso stampa dal presidente del seggio elettorale nr. 4, Amindore Ambrosetti, che qui riportiamo in formato fotografico:

Per completezza di informazione e per consentire al lettore che ne sia interessato di farsi una propria idea su questo delicato argomento, riportiamo anche, in formato fotografico, le pagine 43 e 42 del verbale elettorale della sezione nr. 4 e il fonogramma nr. 4, che sono i documenti a cui Amindore Ambrosetti fa riferimento nella sua dichiarazione.



Vedremo, e registreremo puntualmente, se e in che termini Fabio Termine e/o Ignazio Messina vorranno ritornare a fronteggiarsi alla luce delle argomentazioni del presidente della sezione nr. 4 oppure se preferiranno spostare la propria attenzione sulle problematiche della città e sui progetti per il rilancio di essa.
Due scadenze importanti attendono intanto i candidati a sindaco:
- entro domani dovranno designare i rimanenti candidati assessori (3 Fabio Termine, 2 Ignazio Messina);
- entro domenica dovranno dichiarare e ufficializzare eventuali apparentamenti con l’intera coalizione di Matteo Mangiacavallo oppure con singole liste di essa, apparentamenti che potranno avere non solo influenza sulla vittoria finale dell’uno o altro candidato, ma anche significative ricadute sulla composizione finale del consiglio comunale.
Sul punto 1 ci permettiamo di osservare che potrebbe essere un passaggio meno neutro di quanto si possa pensare in termini di incidenza elettorale. Tutte le composizioni della futura giunta delineate dalle prime designazioni dei tre candidati sindaco erano state infatti contrassegnate da una strettissima aderenza, condivisibile o meno che fosse, alla composizione politica della propria coalizione, senza nessuno spazio riservato a figure personali caratterizzate da un alto profilo spiccatamente autonomo e che dessero spazio a quella “espressione civica” di cui un pò tutti si erano inizialmente professati paladini. Adesso la residua indicazione degli assessori mancanti potrebbe anche rappresentare l’occasione per dare un segnale al corpo elettorale, finora non pervenuto, di un progetto politico che si basi anche su qualcosa di diverso dall’amicizia personale o dall’appartenenza ad una ben definita forza politica. Ma la stretta connessione con gli apparentamenti è probabile che impedisca tutto ciò: la politica vuol comandare in casa propria, non c’è spazio per quelli che una volta venivano chiamati “indipendenti” di area.
Sul punto 2 tutto, o quasi, ruota, come era facile prevedere, su Fratelli d’Italia e su quel Calogero Bono che ha fatto gran messe di voti nelle votazioni per il consiglio comunale. Per questo avevamo fatto questa precisa domanda a Ignazio Messina, replicandola a Fabio Termine, e non abbiamo capito perché i simpatizzanti di Messina l’abbiano considerata “pretestuosa”.
E’ prevedibile che Fratelli d’Italia possa apparentarsi con Ignazio Messina, ma il condizionale è d’obbligo, perché in una campagna elettorale così infuocata tutto può ancora accadere.