Come era prevedibile gli annosi e irrisolti problemi della Via al Lido e della sottostante Via Ferdinandea arrivano sul tavolo di lavoro della nuova amministrazione e, questa volta si spera, con una visione di tempo e di azione allargata quanto occorre per risolvere in modo definitivo uno delle più assillanti e gravi problematiche della città, che investe svariati aspetti, da quello della sicurezza fisica e idrogeologica a quello del collegamento viario con la zona balneare di San Marco.
Il Comitato di Quartiere Lido/ Ferdinadea, sempre molto attivo sotto la direzione di Mario Di Giovanna, ha inviato stamani una lettera al primo cittadino. Dopo i complimenti per il successo elettorale, la lettera fa espresso riferimento alla volontà espressa da Fabio Termine in campagna elettorale di utilizzare il dialogo con i Comitati di quartiere come primario strumento di democrazia partecipata per la risoluzione dei problemi.
Sulla base di tale premessa il Comitato chiede un incontro con la nuova amministrazione per discutere delle gravi problematiche che affliggono il quartiere, “alcune delle quali potenzialmente pericolose per cose e persone” nonché della progettualità e delle idee che il Comitato di quartiere ritiene di poter rendere disponibili per renderlo più accessibile e vivibile.
A tal fine, ossia per consentire al destinatario di valutare il necessario coinvolgimento di uffici ed enti, viene fatta una succinta elencazione dei punti problematici che il Comitato riterrebbe di trattare:
• i collettori fognari che dal Lido portano alla Perriera e che sono rotti in due distinti punti: tali rotture in caso di eventi piovosi riversano cospicue quantità d’acqua e fango nella sottostante via Lido che mettono in pericolo cose e persone, ragion per cui se ne richiede il ripristino;
• la proposta di variante al secondo stralcio del PARF per un collettore acque bianche che recapiti le acque in eccesso della Perriera al torrente Foce di mezzo;
• la sistemazione della viabilità della via Lido, che presenta frane ristrettive della sede stradale, buche, perdite idriche, caditoie, sterpaglie etc;
• la sistemazione della viabilità della Via Isola Ferdinandea, per larghi tratti ancora non asfaltata e difficilmente percorribile, nonché della limitrofa ferrovia dismessa attualmente invasa da sterpaglie e baracche, con creazione di un lungo mare/pista ciclabile;
• la sicurezza stradale, perché la via Lido viene percorsa a velocità folli, ragion per cui occorrerebbe installare dissuasori, fare controlli, sistemare e costruire marciapiedi;
• la spiaggia del Lido è invasa da massi, pietrame ed oggetti metallici provenienti dal crollo della massicciata posta a protezione della sovrastante falesia; il crollo di detta massicciata inoltre pone condizioni per l’instabilità dell’intero versante, rischiando nel tempo di coinvolgere la sovrastante via Isola Ferdinanda, la proprietà ferroviaria e le abitazioni;
• il collegamento stabile ciclopedonale con la località Stazzone all’altezza dell’ex passaggio ferroviario;
• la sistemazione degli accessi al mare;
• la pulizia della spiaggia;
• la questione ultra decennale della balneabilità. Le analisi delle acque eseguite regolarmente dalle autorità proposte hanno dimostrato come le acque del Lido siano, dopo la realizzazione del primo stralcio della rete fognaria, pulite e balneabili. Un problema di carattere burocratico (un errore nella definizione dei punti di prelievo ed altre problematiche di natura formale) creano però le condizioni per la reiterazione annuale dell’ordinanza di non balneabilità per un intero tratto della spiaggia.
Per tutto quanto sopra e altro ancora si richiede l’incontro con sindaco/assessori/dirigenti comunali/altri uffici, che si spera possa essere la prima tappa di un percorso cronoprogrammato che possa portare, tappa dopo tappa, ad affrontare in modo organico tutti questi problemi, che perdurano da troppi anni, senza che nessuno se ne sia fatto realmente carico.
Anche Cittadinanzattiva – Sciacca qualche mese addietro era intervenuta sull’argomenti con la sua Rete PDC, con una lettera inviata anche al Prefetto, nella quale erano stati messi sostanzialmente in mora il Comune ed AICA per sollecitare interventi adeguati, ma il tutto è rimasto finora senza alcun riscontro.