La stagione estiva 2022 per la zona balneare di San Marco non è solo quella dei decreti di sequestro penale (ce ne siamo occupati ieri con un editoriale) ma anche del degrado più assoluto, mai toccato in precedenza.
Il sopralluogo fotografico di ieri ha suscitato il più naturale dei pensieri: ma cosa ha fatto (o sarebbe meglio dire cosa non ha fatto) negli ultimi mesi l’amministrazione comunale uscente?
Mai era accaduto a memoria umana che la zona balneare, una volta fiore all’occhiello delle nostre spiagge, versasse in tali disastrose condizioni a luglio inoltrato.
Via Ulisse, Via dei Sicani, via Penelope, via dei Siculi (ribattezzata via dei culi da mano malandrina), via Enea, è tutto un disastro generalizzato…
Per non parlare dei parcheggi che mancano, problema vecchio quanto il cucco… Gli spazi da utilizzare per trasformarli in parcheggio non mancherebbero, ma ormai da decenni nessun amministratore ha avuto la capacità di utilizzarli a questo scopo, anche ricorrendo eventualmente ad espropri.
Mentre stiamo scattando le foto passa con l’auto il titolare di uno degli stabilimenti balneari, si lascia andare ad un comprensibilissimo sfogo di rabbia, dice che è inconcepibile una città balneare e turistica che si riduce così… ne approfitta per implorare la nuova amministrazione affinché la consueta frana sul curvo e finale di via Ulisse venga almeno rattoppata con alcuni camion di stabilizzato.
Mentre il nostro concittadino mi parla parla è quasi inevitabile andare con la mente alla schizofrenia di una città che da una parte autocelebra legittimamente la propria bellezza e dall’altra riserva a cittadini e turisti un tale degrado, che se proprio ci vogliamo dare un nome fa rima con bruttezza.