Service e Cultura, due parole che sottolineano un legame del Rotary con la città e che sono state evidenziate nel saluto del sindaco Fabio Termine, che ha concesso il patrocinio del Comune all’evento organizzato dal Club Service di Sciacca presieduto da Carmelo Burgio.
Ieri sera nell’atrio superiore del Palazzo di Città si è svolta la presentazione del libro di Ninni Ravazza:”L’occhio in cima all’albero”, un’occasione per celebrare il mare, le sue storie e le sue leggende.
Nei ricordi dello scrittore, che ha dialogato con l’ing. Peppino Di Giovanna, l’amore per il mare, la passione della sua vita, e per alcuni dei suoi tesori: il corallo e il tonno.
Una vita, quella di Ravazza, piena di emozioni legate al mare, “vissuto” in prima persona da subacqueo, da pescatore, da corallaio, da scrittore e lettore. La memoria del mare è memoria di uomini che ci hanno resi quel che noi stessi siamo, e la scrittura è serve a tramandare e conservare esperienze e storie sia proprie che altrui.
Le poesie di Vincenzo Licata, il poeta del mare, hanno fatto da cornice al racconto.
Paolo Ali’ con “Bettu Ammareddu” ha suscitato le riflessioni sul corallo, la ricchezza e il mito del corallaro supereroe a confronto con il mito di Medusa, il cui sangue trasforma le alghe in corallo dando origine a questo prezioso materiale. Ma la pesca del corallo, anche come sfida con se stessi per conoscere i propri limiti, per cercare la soluzione ad alcuni “misteri”, per cercare il vero oltre i racconti: la barca dei morti, il folletto del mare, suggestioni che possono nascondere pezzi di verità.
E poi il tonno, la sua pesca vissuta nella tonnara di Bonagia e la caratterizzazione “comunitaria” di tale pesca: il rais, i sub e i tonnarioti, tutti legati al tonno, fonte di vita e ricchezza per loro. La tonnara che crea riti per ingraziarsi una buona pesca, tra scongiuri e preghiere, che si tramandano nei secoli, come nel racconto del Cristo rattoppato e della farfalla divinatrice sulla spalla del professore-sub.
Ed infine la Dragonara, la terribile tromba marina che da secoli viene tagliata con riti ed orazioni dai pescatori, tra fede e tradizione, tramandata da vecchio a giovane nella notte di Natale.
Insomma, il mare come espressione di gioie e paure, commistione tra religione e mito, la cui comprensione profonda si tramanda nella scrittura ..
Vintuliata di Marina e Surrisu di mari, lette da Franco Raso e Maricetta Venezia, sono stati ulteriori momenti di intenso ed emozionante ricordo.