Alle 20, 30 di ogni sera d’estate, su Rai 1 va in onda… la nostalgia. Il programma è rivolto a quelli della nostra generazione, ai diversamente giovani insomma, e ripropone un repertorio musicale o di immagini a noi molto familiari . Attori, attrici, cantanti, soubrette, in bianco e nero o a colori, si susseguono sullo schermo della tv e ci travolgono come un’onda, ricacciandoci nel nostro piccolo mondo antico, ormai lontano.
Riccardo Del Turco canta “Luglio” e mi riporta all’anno della Maturità , quando, in attesa di fare gli esami, stavamo chiusi in casa a studiare…”è Luglio da tre giorni e ancora non sei qui, vieni da me c’è tanto sole ma ho tanto freddo al cuore perchè non sei con me”.
Una giovanissima Rita Pavone canta ” Che m’importa del mondo” e ci proietta davanti al juke-box al Giardino del Mare, allo Stazzone, dove spesso, di nascosto dai nostri genitori, ci incontravamo con i nostri ragazzi del cuore.
Giuni Russo , con il suo sorriso e quella pettinatura underground spopolava alla radio e in tv: “Un’estate al mare, voglia di remare, fare il bagno al largo, per vedere da lontano gli ombrelloni”. Non sapevamo che il testo era del grande Battiato, ma ci piaceva un sacco.
Little Tony con il suo “Cuore matto” sfoderava i suoi look alla Elvis Presley e noi ripetevamo all’infinito quel motivo che avevamo imparato a memoria, dato che non era ancora sbarcato da noi il karaoke dal Giappone.
Ma poi arrivavano i New Trolls con la loro “Quella carezza della sera”a diffondere una melodia dolcissima. “Non so più il sapore che ha, quella speranza che sentivo nascere in me...”E si decollava in un’atmosfera rarefatta, fatta di abbracci su una pista da ballo, al buio.. alla Villa Comunale.
Tonino dei “Camaleonti” cantava “Io per lei” e a Sciacca si faceva a gara ad inventarsi di essere suoi parenti…lui era bello e bravissimo, con quella sua aria da bravo ragazzo che ci incantava, alla Nassa.
“Forse perchè ti credevo felice così, proprio così tra le mie braccia” L’inconfondibile timbro di voce di Mango, con la sua “Bella d’estate” mi trasporta sul terrazzo dove ballavamo con gli amici, al calar del sole, stretti ai nostri fidanzatini, con la spada di Damocle dell’orario di rientro imposto dai papà.
Peppino Gagliardi intonava “Settembre” riportandoci bruscamente alla realtà. “Settembre poi verrà, ma senza sole e forse un nuovo amore nascerà, Settembre poi verrà…”Eh, sì… Arrivava prima o poi il nostro Settembre.
I titoli di coda mi dicono che, per questa sera, i ricordi e la nostalgia devono lasciare il posto alla nostra vita quotidiana, quella forse breve che rimane ancora dei nostri anni, ma che vogliamo vivere intensamente ancora.
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