Davanti a un pubblico attento e caloroso, rivedere un artista come Ivan Segreto è stato veramente piacevole. Siamo nel vicolo De Stefani per la rassegna “Frammenti d’arte” che si sta rivelando la vera novità culturale di questa estate, grazie alla solida competenza del Direttore Artistico, il Maestro Accursio Cortese e alla coraggiosa lungimiranza del Presidente del Circolo di Cultura, Dott. Giovanni Di Vita.
La rassegna, dicevamo, propone con un ritmo incalzante, eventi di rilievo che spaziano dalla prosa alla poesia e alla musica. Ieri sera abbiamo avuto il piacere di ascoltare un grande musicista, quel ragazzo di Sciacca (per noi, affettivamente, lo è ancora, un ragazzo) che molti di noi identificano con il suo primo brano di grande successo “Porta Vagnu”.
Dico molti di noi, di quelli che di musica ne sanno ben poco. Perchè , in realtà, Ivan Segreto di strada ne ha fatta. Tutta in salita, come succede nel mondo dello spettacolo, soprattutto per chi viene dalla provincia. Ma la sua originalità e il suo estro musicale sono stati riconosciuti da subito da importanti discografici e da straordinari musicisti (uno per tutti, Franco Battiato). Ivan è una stella di prima grandezza nel panorama musicale italiano. Per il suo ultimo album che uscirà tra qualche mese, vanterà collaborazioni con illustri musicisti di prim’ordine, di quei raffinati cultori di una musica jazz che strizza l’occhio alla musica fusion, tra questi Accursio Cortese.
“Mi muovo tra il visibile e l’invisibile“. Di tutto questo, ma anche della sua vita personale, dei rapporti con la sua famiglia di origine e di quella attuale, delle sue sperimentazioni musicali, dell’esperienza sanremese, della collaborazione con il grande Battiato, con Elisa, dei suoi progetti che guardano al futuro, sempre con uno spirito di innovazione e modernità, Ivan Segreto ha parlato ieri sera con Accursio Cortese e con noi, così come si parla con gli amici in una sera d’estate, in un salotto all’aperto, con spontaneità e momenti di commozione , che ha saputo trasferire sui tasti del suo pianoforte, con il suo genio musicale ma anche con quell’affetto nei confronti di una comunità sciacchitana che, (lui lo sa) lo ha amato, da sempre.