Sta lì, scritto nel tabellone affisso accanto al cancello di ingresso del nostro carissimo Parco Tetmale: fine lavori 29/12/2022.
I lavori sono quelli di “manutenzione straordinaria del parco delle TERME e strutture annesse, messa in sicurezza e manutenzione dei manufatti all’interno del parco, adeguamento e rifunzionalizzazione degli impianti tecnologici”. Sono iniziati il giorno 1 settembre e “dovrebbero” finire due giorni prima dell’ultimo dell’anno. L’impresa esecutrice è la ditta PETRUSO FRANCESCO di Borgetto (PA), il direttore dei lavori per conto del Comune l’architetto Paolo Ali’. I lavori sono quindi iniziati, sia pure con un numero di operai non particolarmente elevato.
Riuscirà la nuova amministrazione, con ben due assessori che seguono personalmente il cantiere, nel “miracolo” di far rispettare i tempi contrattuali di consegna? Sarebbe davvero bello, diciamolo con franchezza, e l’idea di una festa di Capodanno 2023 in un Parco delle Terme ritornato finalmente fruibile alla cittadinanza ci appare semplicemente suggestiva. Fossimo nei panni del sindaco e della giunta, ne faremmo una questione di immagine e anche di principio, per rendere visibile e concreto che a Sciacca “ è già domani”, insomma una sfida.
Su questo Parco Termale incombe tuttavia una nuova minaccia. Sembrerebbe, perché non è dato saperlo ufficialmente, che lo stesso sia stato inserito tra i beni di proprietà della Regione per i quali è stata presentata manifestazione di interesse alla Cassa Depositi e Prestiti per la loro eventuale e successiva cessione a privati imprenditori.
Sono stati molti i soggetti che in questi ultimi anni hanno manifestato la volontà che il parco rimanga nella disponibilità del Comune, e che non venga in buona sostanza privatizzato. A quanto pare invece nella manifestazione di interesse presentata dalla Regione a CDPI tale corrente di pensiero non è stata tenuta in considerazione e poiché sulla vicenda continua ad incombere una sorta di “segreto di stato” non possiamo aggiungere altro, se non registrare questa voce che abbiamo raccolto e manifestare il dissenso di ServireSciacca per questa perdurante mancanza di trasparenza e pubblicità che continua a caratterizzare la questione termale di Sciacca.
A proposito della quale continua anche a rimanere un mistero inviolabile l’idea che il Comune ha (se un’idea c’è…) su come utilizzare 1 milione e mezzo di euro resi disponibili dalla Regione per manutenzionare il patrimonio immobiliare termale e per i quali, come ServireSciacca, abbiamo sostenuto la proposta di utilizzarli sul ripristino della piscina termale all’interno del Parco, anch’essa oggi come oggi nella disponibilità del Comune. Ma anche qui senza alcuna risposta.