La Regione Siciliana, tramite l’Autorita’ di Bacino Distretto Idrografico, ha emesso in data 21 settembre la “direttiva scerbature in alveo fluviale” al fine di garantire l’ecosistema dei corsi d’acqua e la prevenzione dei rischi idrogeologici.
Detta normativa, composta di sei pagine, è stata tra l’altro inviata a tutti i Comuni della Sicilia e Sciacca ne risulta direttamente interessata con riferimento ai due torrenti che sfociano a mare immediatamente a ridosso di spiaggia e quartiere abitativo della Foggia e al torrente Bagni, corsi d’acqua che in un recente passato sono stati causa di danni anche ingenti per esondazioni alluvionali.
La direttiva fornisce indicazioni e modalità procedurali volte alla periodica manutenzione della vegetazione in alveo, in particolare in relazione all’approssimarsi dei periodi annuali e invernali. Ciò al fine di ridurre possibile situazioni di rischio idraulico e di pericolo per la pubblica e privata incolumità derivanti da eventuali esondazioni.
La Direttiva chiarisce che i soggetti ordinariamente competenti ad effettuare interventi di pulizia dell’alveo fluviale sono:
⁃ l’Autorita’ di Bacino
⁃ gli uffici regionali che a vario titolo portano avanti interventi di manutenzione di alvei di acqua pubblica
⁃ l’Ufficio del Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico
⁃ i Comuni
⁃ i proprietari e/o gestori di attraversamenti e manufatti sul demanio idrico fluviale
⁃ I proprietari frontisti di corsi d’acqua in merito alla costruzione e/o riparazione degli argini e alla rimozione di ingombri nei tratti di loro interesse.
La Direttiva prevede che per gli interventi limitati alla sola pulizia dell’alveo non dovrà essere richiesta alcuna preventiva autorizzazione all’Autorita’ di Bacino.
LA REGIONE INFORMA
Curare la manutenzione della vegetazione negli alvei dei corsi d’acqua, in modo da favorire la funzionalità idraulica ed evitare pericolose esondazioni, senza però danneggiare vegetazione ed ecosistema. È quanto stabilito dalla direttiva emanata dagli uffici dell’Autorità di bacino, coordinati da Leonardo Santoro. Il provvedimento, destinato tra gli altri a comuni, città metropolitane e consorzi comunali, punta a raggiungere un duplice obiettivo: coniugare il mantenimento della funzionalità idraulica dei corsi d’acqua con la tutela della vegetazione fluviale. Il criterio base della direttiva è, infatti, quello di rimuovere la vegetazione quando costituisce un ostacolo al regolare deflusso delle acque, e assicurare un “mantenimento controllato” quando invece favorisce la stabilità delle sponde. «L’attività di manutenzione del verde volta a tutelare l’ecosistema fluviale e, contestualmente, a garantire l’efficienza idraulica – dice Leonardo Santoro, segretario generale dell’Autorità di Bacino – riduce possibili situazioni di rischio idraulico e di pericolo per la pubblica e privata incolumità derivanti da eventuali esondazioni. Non va poi dimenticato come, anche se dovuto ad altre cause, una buona manutenzione della vegetazione, metta al riparo anche dal rischio incendi nella stagione asciutta. Gli interventi che suggeriamo – prosegue Santoro – non necessitano di alcuna preventiva autorizzazione dall’Autorità di Bacino, ma solo una preventiva comunicazione. L’Autorità curerà la vigilanza sul territorio, nell’ambito delle proprie competenze di polizia idraulica, rimanendo disponibile a fornire tutti i necessari supporti tecnici utili all’attuazione delle misure di mitigazione del rischio».