Piove sul bagnato al “Giovanni Paolo II” di Sciacca. Adesso si ci mettono anche i Carabinieri del NAS di Palermo a turbare i sonni del commissario straordinario ASP di Agrigento, come se i tanto vituperati giornalisti non bastassero.

Dopo un mese dalla riapertura del reparto di Urologia e dopo mesi di sospensione forzata per indisponibilità di personale sanitario in numero sufficiente (criticità che non è stata risolta), arriva come un fulmine a ciel sereno questa chiusura disposta dai carabinieri del Nas di Palermo.

Un loro controllo presso L’Unità Operativa di Urologia ha rilevato infatti irregolarità nella sala endourologica, utilizzata per interventi mini invasivi all’interno del reparto stesso di Urologia. Ne è stata di conseguenza disposta la chiusura fino alla risoluzione delle anomalie e contestazioni che stanno alla base della chiusura stessa.

Contestazioni di cui la direzione sanitaria dell’Ospedale di Sciacca ovviamente ha preso atto.

Questo problema riguarda un reparto, si diceva, che è tra quelli che da tempo attraversano una fase particolarmente critica, con appena 3 medici in servizio e di cui uno (il direttore facente funzioni Michele Barbera) che svolge regolarmente anche funzioni di reperibilità e turni di guardia dipartimentale notturna.

Ed è stato proprio il dottor Barbera pochi giorni addietro a richiedere alla direzione sanitaria (ottenendo in tal senso il necessario via libera) la ripresa dei ricoveri nonché la garanzia delle sedute operatorie open per gli interventi chirurgici che, ovviamente, richiedono anche la disponibilità di équipe di anestesisti e altro personale sanitario. Questione, quest’ultima, che è una delle tante altre criticità dell’Ospedale di Sciacca, ossia l’esigenza di utilizzare al meglio il basso numero di operatori a disposizione.

L’ attività endourologica risulta quindi al momento sospesa, in attesa dei necessari passi della direzione sanitaria. 

La questione Urologia è, in tale contesto, una sorta di ulteriore paradigma della condizione di sofferenza che investe l’intera struttura sanitaria pubblica del territorio di Sciacca.

Nel frattempo il Commissario straordinario dr. Zappia, non ancora al corrente della sgradita novità del provvedimento del N.A.S., nel suo consueto intervento giornaliero in video per l’aggiornamento dei dati provinciali sulla pandemia, preannunziava che a partire da ottobre in tale appuntamento quotidiano avrà cura di far conoscere meglio anche le eccellenze ospedaliere che caratterizzano il territorio dell’ASP agrigentina.

Ben venga l’illustrazione di queste eccellenze, che peraltro la gente ben conosce per fisiologica trasmissione orale e spontanea (tipo, e solo per fare un esempio, Cardiologia ed Emodinamica a Sciacca), ma il dr. Zappia dovrebbe saper bene che all’utenza così come alla libera stampa, più che sentirsi raccontare di un’eccellenza, interessa conoscere come l’ASP si stia muovendo per risolvere le numerose problematiche che stanno sul tappeto e che giornalmente vengono denunciate dall’utenza.

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