Le riunioni di un consiglio comunale sono fatte così, quando meno te lo aspetti ti riservano autentiche sorprese. Come quella di ieri sera, con dei punti all’ordine del giorno di carattere essenzialmente tecnico che non preannunziavano nulla di particolarmente rilevante e che invece ha riservato due momenti forti, il primo passato quasi sotto silenzio e il secondo invece molto più animato.

Ma andiamo con ordine.

La convocazione è per le 19:00, ma quando il presidente Ignazio Messina entra in aula consiliare non c’è nessuno, quindi rinvio di un’ora, alle 20:06.

Quando al nuovo orario viene chiamato l’appello, i consiglieri comunali presenti sono 19 ( assenti Ambrogio, Bentivegna, Cognata, Curreri e Santangelo), mentre al tavolo della giunta manca solo l’assessore Mannino.

Piccola nota iniziale sul vestiario: tra gli uomini sono solo due i consiglieri comunali che resistono sul fronte della cravatta, mentre l’unica che riesce a colorare un po’ l’ambiente è l’assessore Valeria Gulotta, con un casual lungo fondo verde e fiori in arancio e rosso.

Ad inizio di seduta le comunicazioni del presidente ci riguardano direttamente: ServireSciacca è l’unica testata giornalistica che ha richiesto l’autorizzazione per la ripresa in diretta della seduta. Per un giornale civico un servizio alla comunità cittadina che si interessa alla politica.

Rispetto all’ordine del giorno previsto viene effettuato il “prelievo” di quattro punti che rivestono carattere di maggiore priorità e urgenza, che si ritiene di poter trattare nel corso della seduta.

Ignazio Messina presiede trasmettendo l’immagine di essere molto a suo agio nel nuovo ruolo di presidente dell’organo consiliare, qualcuno magari si starà anche chiedendo se è ancora desideroso di vincere il ricorso, in pendenza al T.A.R., per diventare sindaco…

Il primo punto che viene affrontato riguarda l’approvazione del PAESC, ossia il piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima del Comune di Sciacca. Il dirigente comunale Misuraca provvede ad illustrarlo, si tratta di uno strumento di programmazione e non esecutivo di cui tutti i Comuni italiani devono dotarsi per fissare le linee di indirizzo da seguire in diversi ambiti, al fine di contribuire a raggiungere di obiettivi nazionali di sostenibilità ambientale e climatica. Le fasi successive delle richieste di chiarimento e della discussione generale evidenziano come tutti concordino sul fatto che si tratti di materia della massima importanza, rispetto alla quale si deve piuttosto temere, trovandoci in Italia, la possibile scarsa efficacia di uno strumento che ha solo finalità di programmazione e non efficacia esecutiva. Tra le pieghe della discussione si apprende che molti istituti scolastici non sono accatastatiE , che il Comune di Sciacca ha adesso un Energy Manager (ing. Scandurra), che ci vorrebbe personale addestrato e preparato in materia da inserire in pianta organica e che per tanti anni sono rimasti inattivati gli impianti fotovoltaici realizzati in città sugli edifici pubblici, tre dei quali sono stati fatti attivare nei giorni scorsi dalla nuova amministrazione Termine (ma per queste “manchevolezze”, tipo impianti fotovoltaici pubblici mai attivati, vige sempre il sistema italiano della “immunità politica-amministrativa”…).

Favorevole il parere delle tre commissioni consiliari che lo hanno esaminato: il PAESC così viene approvato con 19 voti favorevoli su 19 votanti.

Si passa al punto successivo e qui la relazione del dirigente comunale Carlino riserva un autentico scoop: nel 2020 il Comune di Sciacca aveva ricevuto dalla Regione risorse per complessivi 1.669.000.000 euro da assegnare a favore di operatori economici a titolo di agevolazione straordinaria Tari per far fronte ai danni determinati dalla pandemia Covid: di essi solo 400 mila euro vennero effettivamente assegnati, 1.269.000.000 euro soni stati invece restituiti alla Regione per mancanza di beneficiari richiedenti.

Nel 2021 tuttavia uffici e amministrazione comunale hanno ritenuto bene di correggere il tiro, rendendosi evidentemente conto di dover cambiare strada, pianificando la distribuzione anche a favore di chi non ne avesse fatto specifica richiesta e riuscendo ad utilizzare praticamente tutte le risorse pari a 1.250.000.000 euro ricevute dalla Regione, tra 648 operatori economici nostri concittadini che hanno comunque subito un danno dalla pandemia.

Quello approvato ieri sera dal consiglio comunale con 19 voti favorevoli su 19 è stata “la presa d’atto dell’effettivo utilizzo della quota di spettanza del Comune di Sciacca per agevolazioni straordinarie Tari 2021” (con relativo elenco di 648 beneficiari).

Sul macroscopico errore commesso nel 2020 solo il consigliere Mandracchia ha ritenuto di commentare politicamente in negativo, con dedica particolare al sindaco Fabio Termine a quel tempo consigliere comunale di opposizione, mentre da parte di tutti gli altri si preferisce silenzio, trattandosi di cosa ritenuta ormai obsoleta…

Si arriva a questo punto a trattare l’approvazione del nuovo piano finanziario per il rimborso alla Regione in 5 rate annuali della somma di Euro 1.047.853,75 che il Comune di Sciacca dovrebbe a sua volta capitalizzare in A.I.C.A., che è l’Azienda Consortile Speciale subentrata a Girgenti Acque per la gestione del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale della provincia di Agrigento.

Perché questa esigenza di un nuovo piano finanziario? Perché nella precedente delibera datata aprile 2922 da parte del Commissario straordinario (in sostituzione del consiglio comunale all’epoca decaduto), che aveva approvato il bilancio di previsione finanziario 2022/2024, l’anticipazione della Regione era stata conteggiata erroneamente e ad un tasso di interesse erroneamente indicato nello 0,01% invece che nell’ 1,25%.

La questione, che nominalmente sarebbe solo un atto finanziario dovuto, si allarga invece subito alla questione politica più generale della opportunità o meno di conferire una somma di poco superiore a 1 milione di euro ad un’azienda consortile di cui il Comune è sì parte costituente, ma il cui equilibrio finanziario risulterebbe assai precario, che nel 2021 è già andata in perdita economica di esercizio e che nel 2022 sta subendo aumenti vertiginosi di costi energetici che possono far presumere perdite economiche ingenti, tali da farla potenzialmente diventare un pozzo vertiginoso senza fondo che inghiottirebbe i cittadini con aumenti di tariffe altrettanto vertiginosi. Su 31 comuni dell’agrigentino sono 18 quelli che ancora devono versare ad AICA la propria quota di capitale, e tra questi Sciacca, il cui consiglio comunale sembra invece mostrare di volerci prima vedere con più chiarezza sulla reale situazione finanziaria della consortile e sulla sua capacità di acquisire e pagare il ramo d’Azienda di Girgenti Acque come richiesto dai liquidatori fallimentari. Tutte queste L questioni, ed altro, vengono già fuori in sede di richieste di chiarimenti, senza neanche arrivare alla discussione generale.

L’intervento del sindaco Termine, che vorrebbe essere a sostegno di AICA, sortisce invece l’effetto opposto di far crescere le perplessità dell‘opposizione- maggioranza, in particolare quando Fabio Termine comunica che i costi energetici a carico di AICA sono passati da 4,7 milioni del 2021 a 14 milioni del 2022.

Quando il sindaco fa presente che per il giorno 17 ottobre è prevista un’assemblea di AICA dalla quale dovrebbe emergere un quadro di notizie più chiaro, il bandolo della matassa viene trovato prima dal presidente Messina e poi dal consigliere Bono nella proposta di una sospensiva di 10 giorni sullo specifico argomento attinente la gestione del sevizio idrico integrato e a questa proposta aderisce anche il consigliere Leonte, precisando di farlo per la consapevolezza strettamente numerica di essere in minoranza. L’avvertimento che lancia il consigliere Leonte risuona però con molta chiarezza: se mettiamo in discussione la nostra adesione ad AICA, non fornendole i mezzi finanziari previsti, chi darà l’acqua ai cittadini di Sciacca?

Il consiglio comunale viene sospeso alle 23:10… tutti hanno fretta di rientrare a casa… torneranno a riunirsi lunedì 24 ottobre, sperando che intanto dal fronte AICA giungano segnali rasserenanti.

Per chi volesse vedersi in completo i lavori del Consugluo comunale qui di seguito i link a prima e seconda parte ( la questione AICA nella seconda)

https://www.facebook.com/ServireSciacca/videos/640780034276084/

https://www.facebook.com/ServireSciacca/videos/5387342518061574/

Un pensiero su “LA QUESTIONE A.I.C.A. IRROMPE IN CONSIGLIO COMUNALE”

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