Il passaggio fatto da Ignazio Messina sull’argomento Terme nel corso del programma televisivo L’ospite di Maria Genuardi su RMK TV merita una riflessione, non tanto per il puro piacere di commentare il punto di vista sempre stimolante del presidente del consiglio comunale, quanto invece per l’importanza dell’argomento in sé, che più se ne parla in modo dialettico e non strumentale meglio è.

Ascoltiamolo:

Le cose che dice potrebbero anche essere in linea di massima condivisibili, ma ciò che invece suscita una certa perplessità è il modo in cui vengono dette, è il senso generale della sua argomentazione, nel senso che ascoltandole nel loro insieme le parole di Messina ti lasciano la sensazione che siano propedeutiche a un dito puntato nei confronti dell’amministrazione o comunque di altri soggetti, e che siano una critica velata di posizionamento più che una sollecitazione a stare tutti insieme dalla stessa parte, perché le Terme sono di tutti.

Che senso ha, infatti, dopo tantissimi anni nei quali per le Terme di Sciacca non si è fatto praticamente nulla di concreto venirci a dire che “con un click non si ottiene un finanziamento” e prospettare come una problematica il fatto che, nel frattempo, non si stia lavorando, da qui a dicembre, a un piano B, nel caso in cui l’opportunità Cassa Depositi e Prestiti non si dovesse concretizzare in positivo?

Quel click ha rappresentato invece, senza alcun dubbio, un grande ed esclusivo merito dell’amministrazione in carica, che ha “scoperto” la possibilità offerta dal bando di CDPI per l’utilizzo dei fondi PNRR ai primi di luglio e in un tempo record è riuscita a preparare la documentazione richiesta per far partecipare la Regione al bando, proprio con quel click, entro la scadenza di fine agosto.

Nessun componente della classe politica/amministrativa regionale e locale si era accorto dell’esistenza di questo bando già pubblicato da alcuni mesi, compresi quegli stessi Ignazio Messina e Fabio Termine impegnati in una campagna elettorale che proprio nelle Terme aveva il suo argomento principale.

L’amministrazione comunale, protagonista quindi in positivo di quel click indispensabile, non ha in realtà illuso nessuno, anzi al contrario ha forse avuto il torto (comunicativo) di non condividere con la cittadinanza quanto fatto.

Sappiamo tutti che non basta un click per far approvare un progetto e ottenere un finanziamento, ma quel click è comunque necessario per cercare di ottenerlo quel finanziamento e poi fortunatamente l’attesa non sarà lunga, il PNRR è una cosa seria ed entro il 31 dicembre si conosceranno i 5 progetti prescelti tra gli oltre i cento presentati. Occorre “prendere i contatti giusti” affinché il progetto Terme di Sciacca possa essere presentato nel migliore dei modi, come pensa il presidente del Consiglio Comunale? Può darsi, anche se le modalità di scelta e di selezione proprie del PNRR potrebbero far sperare di no, ma se così fosse l’intera classe politica cittadina dovrebbe mettersi a disposizione interessando i propri referenti nazionali, quindi TUTTI dovrebbero sentirsi chiamati a sostenere la causa comune.

E veniamo all’aspetto del cosiddetto piano B.

Non il “grande progetto” misterioso al quale Ignazio Messina, riferendolo a sé stesso, fa riferimento nella conversazione con Maria Genuardi (che ci auguriamo possa diventare presto realtà, come qualunque cosa che riguardi il bene di Sciacca), ma il piano B che l’amministrazione o la Regione dovrebbero preparare nel caso in cui il progetto Terme di Sciacca non venisse accolto da CDPI.

A tal proposito appare davvero eccessivo pensare che il problema stia in quel lasso di tempo di soli 4 mesi che va da fine agosto a fine dicembre.

Appare invece condivisibile l’impostazione evidenziata dal Comitato Civico Patrimonio Termale, secondo il quale era di preminente interesse presentarsi immediatamente e nel migliore dei modi al nuovo Presidente della Regione siciliana: rappresentandogli la volontà forte e coesa di un intero territorio, di cui Sciacca deve essere capofila, che vuole riappropriarsi del proprio patrimonio termale per farne il volano del proprio sviluppo economico, non più rassegnato a perderlo, anche se CDPI non dovesse essere la strada giusta. Occorre che sia innanzitutto la Regione a prepararsi con un eventuale piano B, da ottobre 2022 o da gennaio 2023 poco importa.

È su questo piano che l’amministrazione diretta da Fabio Termine non si è ancora mossa ed è necessario che si muova al più presto senza ulteriore ritardo.

Lungo questa strada risuona quanto mai attuale il manifesto-appello fatto sottoscrivere dal Comitato Civico Patrimonio Termale a tutti i sindaci del territorio di Sciacca nel marzo 2021:

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