Pare che ormai ci siamo! Qualche temporale e un leggero abbassamento delle temperature ci fanno entrare nella stagione fredda. Chi lo avrebbe detto che lo avremmo desiderato? E con il freddo torna il desiderio di avere sulla tavola quei piatti semplici, della tradizione siciliana che riscaldano la pancia e il cuore. Vai con le minestre e le zuppe, allora!

In primis, la minestra di borragine, con il suo soffrittino di cipolletta, qualche goccia di concentrato e gli spaghetti rotti..

Altra bontà, il macco di fave ( quelle secche sgusciate) con il finocchietto selvatico, da mangiare con crostini di pane raffermo o con la pasta( reginette ).

E che dire della favolosa minestra di sarde con piselli e patate, piatto principe delle mense sciacchitane ? Il piatto preferito dai nostri marinai di un tempo.

Ancora fave secche, questa volta con la buccia ( fave pizzicate) accompagnate da verdure cotte di diverso tipo, dalla cicoria, ai giri quelle a foglia larga. “favi cu li giri chi sunnu beddi” scriveva il poeta Licata.

In un paese di mare può mancare la minestrina di brodo di pesce? questa della foto è con la gallinella e i tubettini. Ma c’è l’imbarazzo della scelta. Si può fare con la coda di rospo o con le canocchie(cicale) o con tutti gli altri pesci da zuppa che troviamo dal nostro pescivendolo di fiducia.

La minestra di cavolfiore (il nostro broccolo) è di stagione, come tutte le altre che , rigorosamente rispettano tempi e cotture legate alle nostre tradizioni familiari. Ciascuna di esse ci riporta a ricordi e circostanze che parlano di una tavola semplice , quella che oggi anche i cuochi gourmet vogliono richiamare nei loro menu. Non un ritorno al passato, ma un ritorno alla genuinità e al cuore.

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