È stato qualcosa in più della presentazione di un libro l’incontro con la scrittrice Valeria Gargiullo, svoltosi ieri sera in sala Blasco a palazzo di città. È stato anche la significativa testimonianza di una storia personale di riscatto, perché il primo romanzo della trentenne Valeria Gargiullo, “Mai stati innocenti”, è anche profondamente autobiografico. “Esordi come questi capitano una volta ogni dieci anni. Èun libro splendido, brucia l’anima. Leggetelo prima che potete” ha detto di esso lo scrittore Mattia Signorini.
Valeria Gargiullo proviene da un quartiere popolare di Civitavecchia, che di chiama Campo dell’oro, con i suoi casermoni popolari, le famiglie che arrancano economicamente e i figli, abbandonati a loro stessi, che sognano una fuga il più delle volte impossibile.
Lo spiega la stessa Gargiullo: “Certe consapevolezze arrivano con il tempo. Campo dell’oro non mi avrebbe mai lasciato, perché io ero lui. Le strade dissestate non guarivano dalle buche nell’asfalto, il quartiere viveva in un perfetto stato di deterioramento, e anch’io mi sentivo così: malata di un morbo che non avevo contratto. Riflettevo dentro quelle rovine, quelle angosce, quella povertà… Eravamo nati nella violenza”.
Nella storia raccontata da Valeria Gargiullo, Campo d’oro diventa lo specchio di tutte le periferie italiane, una realtà che attraverso le pagine del libro si svela in tutta la sua potenza. Con l’autenticità di chi in un posto così ci è nato e cresciuto, Valeria Gargiullo demolisce la retorica che spesso accompagna il racconto delle periferie, e lo fa con la consapevolezza che il Male non è soltanto un nemico, ma anche un compagno quotidiano e una pericolosa tentazione.
Come sottrarsi a questa tentazione? Come venirne fuori? Quali le opportune strategie sociali in aree urbane molto complesse? Questo ed altro le ha chiesto Massimo D’Antoni, che con la consueta maestria ha diretto il dialogo con Valeria Gargiullo. La risposta è stata che uscirne è assai difficile, ma è tuttavia possibile, grazie anche ad un libro ricevuto in dono dalla propria madre in giovane età, attraverso la scuola, lo studio e la cultura, con la capacità delle istituzioni di scendere in piazza e tra i giovani come faceva Don Pino Puglisi.
Una bella serata, letteraria e non solo, grazie anche a Libreria Ubik e al club service Inner Wheel.