Guerra è una parola brutta, anche in un titolo giornalistico. Ma talvolta alla guerra ci sei anche costretto, come avviene oggi al popolo ucraino e come avveniva ai tempi dei pellerossa indiani d’America che per difendere la propria terra dall’invasore bianco dovevano dissotterrare l’ascia che erano soliti seppellire sotto terra in tempo di pace.
Per le sorti dell’Ospedale di Sciacca è probabilmente maturato il tempo del combattimento per difenderlo, per salvarlo e valorizzarlo per quel che effettivamente dovrebbe essere, un DEA di primo livello. E che nei fatti continua a non essere.
Basta attendismi, basta politica becera, basta inutili doppioni, è arrivato il momento di trovare un’identità come popolo, cittadino e territoriale, per pretendere che quel che rimane della sanità pubblica riconosca al Giovanni Paolo II, ovvero agli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera, ciò che è dovuto all’utenza del nostro territorio.
E il fatto grave è che debba essere un Comitato Civico, nel sostanziale vuoto determinato dall’ inerzia da parte delle rappresentanze politiche e istituzionali del distretto di Sciacca, a dover colmare questo vuoto. Ma è anche questa, tante volte, la mission di un Comitato Civico, ossia riempiete il vuoto della politica e delle amministrazioni pubbliche.
Stamattina il Comitato Civico per la Sanità di Sciacca ha inviato all’Assessore Regionale alla Sanità, Giovanna Volo, ai sindaci e ai deputati regionali del bacino territoriale dell’Ospedale di Sciacca la seguente missiva di denuncia, a firma di Ignazio Cucchiara e Franco Giordano:
“Si ritiene, On.le Assessore, ormai indispensabile un Suo diretto intervento sull’Ospedale di Sciacca, DEA di 1° livello, per il quale recentemente lo stesso Dott. Mario Zappia, Commissario Straordinario dell’ASP di Agrigento, ha affermato che il medesimo è DEA di 1° livello solo sulla carta e a difesa del quale i Sindaci del relativo bacino di utenza, riunitisi qualche settimana fa (su iniziativa del Sindaco di Sciacca), hanno creato (sull’onda di un pesantissimo generale grido di allarme) un tavolo permanente.
È certo, On.le Assessore, che l’Ospedale di Sciacca (già Azienda Ospedaliera fino al 2009) è vocato per lo svolgimento del ruolo di DEA di 1° livello assegnatogli dalla rete regionale dell’emergenza: si consideri, tra l’altro, che dal report del 2021, curato dall’Agenas, risulta che lo stesso è tra le prime 10 strutture italiane per tempestività di accesso all’angioplastica coronarica (entro 90 minuti) e che, tuttavia, é grave lo stato di funzionamento in cui versa lo stesso sopratutto per le gravi carenze di personale e le riferite serie difficoltà a trovare posti letto: “Da 13 giorni – si leggeva sul Giornale di Sicilia del 13-11-2022 – la signora Giovanna si trova al pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca ”.
Ci si limita, On.le Assessore, a sottoporLe le seguenti singolari situazioni:
1. Reparto di ortopedia: su un organico di 1 + 6 medici, risulta in servizio il primario ed un dirigente medico (uno dei due è legittimamente assente per malattia);
2. Reparto di urologia: su un organico di 1 + 6 medici, è rimasto in servizio, dopo le recenti dimissioni del medico Dott. A. G., il solo primario;
3. Non viene alleviato lo stato di gravissimo disagio di detti reparti con l’assegnazione temporanea di medici di altri Ospedali e, viceversa, si utilizza altro personale medico dell’Ospedale di Sciacca per il funzionamento di reparti di altri ospedali di base dell’ASP di Agrigento. Come è possibile ritenere funzionanti i predetti reparti e accessibili da parte dei pazienti in presenza di un solo medico?
4. Stroke unit: l’assessorato Regionale per la Salute nel 2019, dopo un confronto con la sesta commissione dell’Ars (di cui era Presidente l’On.le Margherita La Rocca) inserì l’ospedale di Sciacca nella rete regionale dello Stroke Unit. Tale unità, però, potrà essere operativa quando sarà attivato il reparto di neurologia (previsto dalla vigente pianta organica dell’ospedale di Sciacca). Perché tale reparto di neurologia non è stato ancora attivato?
La sopra richiamata denuncia da parte del Commissario Straordinario ci induce a ritenere la sussistenza di possibili personali responsabilità, non escluse quelle di natura penale.”
Fin qui la lettera- denuncia al nuovo assessore regionale. Ma ci sarebbe stato anche tanto altro da denunciare: come ad esempio la mancata entrata in funzione del costosissimo macchinario di Scrambler Terapy antalgica per mancanza di personale, la mancata installazione di un modernissimo macchinario di angiografia già acquistato, la situazione del Pronto Soccorso, la mancanza di una sala operatoria nel reparto di neonatologia, e compagnia cantando.
Che succederà adesso? La politica si darà una mossa? E l’assessore Volo?
ServireSciacca è qui, pronto non solo a registrare gli esiti della necessaria battaglia, ma anche a parteciparvi…